Renzi scatena la tempesta perfetta nel Lazio

Foto © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

La decisione di Marietta Tidei rende il Governatore dipendente dall’odiato ex rottamatore. E allora l’unica scelta (Umbria o non Umbria) è l’accordo con i Cinque Stelle, che però passa dalla presidenza del consiglio di Mauro Buschini. Al minimo errore può saltare tutto.

Accelerare l’accordo con il Movimento Cinque Stelle per provare a disinnescare la mina rappresentata da Matteo Renzi. Da Segretario Nazionale del Pd questa mossa Nicola Zingaretti la sta già facendo a livello nazionale. Adesso però si ritrova la “guerra” in casa. Perché l’adesione  di Marietta Tidei a Italia Viva dell’ex premier è molto più di un campanello d’allarme per Zingaretti. (leggi qui Smottamento Pd in Regione: Tidei passa con Renzi)

Vuol dire che se in Parlamento o sul piano nazionale dovesse esserci la tentazione di andare ad elezioni anticipate per azzerare i gruppi parlamentari dell’ex rottamatore, la prima Regione dove potrebbe scattare la rappresaglia è proprio il Lazio, governato da Zingaretti.

Marietta Tidei (Italia Viva) Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

La Tidei ha ribadito il pieno sostegno a Zingaretti. Ma il marchio di fabbrica del renzismo è ormai la rassicurazione di “stare sereni”: da Enrico Letta a Giuseppe Conte.

Naturalmente il presidente della Regione Lazio in queste ore è impegnato ad attendere il risultato dell’Umbria, ma in ogni caso non avrà alternative: l’alleanza con i Cinque Stelle è una strada obbligata. Il punto semmai è un altro: provare a coinvolgere Matteo Renzi sui territori, ad ogni tipo di elezione. Altrimenti poi l’ex Rottamatore non avrà alcun tipo di scrupolo politico a giocare da battitore libero. Alla Regione Lazio però gli spazi sono stretti e inversamente proporzionale ai rischi (larghissimi).

L’intesa con i Cinque Stelle di Roberta Lombardi è congelata e in ogni caso riguarderebbe anche una postazione istituzionale del calibro della presidenza del consiglio regionale, oggi appannaggio di un fedelissimo come Mauro Buschini. Ma con Pino Cangemi rientrato in Forza Italia, il patto d’aula non regge più. E Zingaretti preferisce l’asse con i Cinque Stelle all’opzione di dipendere da Renzi. Il quale però con la mossa della Tidei ha scatenato nel Lazio la tempesta perfetta.