Renzi spara a salve, Conte gioca con i responsabili, Zingaretti dietro le quinte.

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Nel quadro politico italiano mancano idee e coraggio, tutti sono preoccupati di galleggiare. Mentre il centrodestra non può muovere le truppe. L’unico che ha le idee chiare è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E se puntasse al bis?

Ancora una volta si è giocato tutto sull’attesa, come Giacomo Leopardi a proposito del… sabato. Solo che Leopardi è stato un genio della letteratura mondiale. Nella politica italiana attuale, invece, di geni non se ne vedono.

Matteo Renzi a Porta a Porta ancora una volta ha sparato a salve. Dicendo che è pronto a sfiduciare il ministro Alfonso Bonafede entro Pasqua, aprendo al centrodestra in modo goffo sulle riforme e rispolverando il campionario degli effetti speciali da fuori d’artificio. Non da guerra vera.

Matteo Renzi © Imagoeconomica / Livio Anticoli

In realtà Renzi è terrorizzato su diversi fronti: la soglia del 5% nella prossima legge elettorale proporzionale (che rischierebbe fortemente di tagliarlo fuori), ma pure lo scarso peso politico nella madre di tutte le partite politiche, cioè le nomine negli enti e nelle aziende di Stato. Se esce dalla maggioranza avrà esaurito ogni possibilità. Ma più di tutto lo preoccupa la collocazione centrista del premier Giuseppe Conte in vista delle prossime elezioni, perché va ad incidere sul suo stesso spazio politico. Non ha altra alternativa che sparare a salve.

Giuseppe Conte ha alzato il muro del silenzio, ma sta andando avanti con l’operazione dei “responsabili”. Anche se dal Quirinale non sono arrivati segnali positivi sotto questo punto di vista. Dietro le quinte agiscono Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini, desiderosi di cancellare Renzi dalla faccia della politica cittadina. Lo hanno sopportato per anni, mentre rottamava la classe dirigente della “ditta”, ora vogliono sbatterlo fuori dalla maggioranza e dal governo.

Il centrodestra è maggioranza nel Paese, ma è congelato in Parlamento. Matteo Salvini e Giorgia Meloni non sanno come muovere le truppe della Lega e di Fratelli d’Italia. Mentre Silvio Berlusconi cerca di frenare l’esodo dei tanti potenziali responsabili, molti dei quali a lui devono tutto. Ma proprio tutto. Il Movimento Cinque Stelle sta a guardare, consapevole che tutto si può fare meno che andare al voto. Altrimenti scomparirebbe.

In un quadro nel quale si sommano straordinarie debolezze, l’unico ad avere in mano il pallino sul serio è lui: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il quale non ha l’obiettivo di mantenere in vita il Governo. Ma la legislatura. Perché il punto finale è l’elezione di un Capo dello Stato che non sia espressione del centrodestra. Potrebbe andare benissimo Mario Draghi. Ma anche… Sergio Mattarella. Mai dire…bis però.

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