Retromarcia museo e scontro nel Pd

Museo della Media Valle del Liri, il bando verrà revisionato. La decisione è stata preceduta da una videocall infuocata del Pd. In arrivo una soluzione che non sarebbe più gratis. Ma il presidente degli archeologi Garrisi incalza. Tutte le reazioni.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il bando delle polemiche e delle pernacchie è stato ritirato. La decisione è stata ufficializzata lunedì con un comunicato stampa inviato alle ore 11:16, cioè 44 minuti prima che il bando pubblicato dal Comune di Sora scadesse. Porta la firma del sindaco Luca Di Stefano e della sua vice nonché assessore alla Cultura Maria Paola Gemmiti. Le stesse due firme che solo il 19 gennaio, in un precedente comunicato, avevano sostenuto che tutto fosse in regola nel bando per individuare il Direttore Scientifico al Museo di Sora e che sarebbero andati avanti senza indugi (leggi qui Museo di Sora, “un bando alla Cetto La Qualunque”) .

Salvo poi ricevere una lettera del Ministero della Cultura il giorno seguente (pubblicata in esclusiva da Alessioporcu.it) in cui si chiedeva quantomeno di aprirlo a tutti e non riservarlo soltanto a pensionati. Nasce da qui la decisione dell’Amministrazione di fare marcia indietro. Anche su richiesta di alcune anime del Pd, lo stesso Partito in cui milita l’assessore alla Cultura. (leggi qui Museo di Sora, la soluzione Dem e il Ministero snobbato).

IL BANDO ERA REGOLARE

Il sindaco con l’assessore Gemmiti

Dunque, l’avviso è stato ritirato per bon ton istituzionale e verrà revisionato ma era regolare. Lo ribadiscono nero su bianco gli amministratori di Sora. E ribadiscono anche che lo scopo era “permettere la riapertura di uno spazio dal valore inestimabile per la città di Sora”.

Pur costatando che l’iter approntato dai competenti uffici Comunali è rispettoso della vigente normativa sul reclutamento del personale direttivo nella pubblica amministrazione e ne rispetta anche i più recenti pareri interpretativi, prendiamo atto della nota della Soprintendenza archeologica per le province di Frosinone e Latina e nella giornata di oggi, 24 gennaio, gli uffici provvederanno a revisionare il suddetto Avviso Pubblico”.

NESSUN BRACCIO DI FERRO PER IL MUSEO

 “Quest’Amministrazione non vuole intraprendere un braccio di ferro con la Soprintendenza. Ha l’intenzione di operare nel pieno rispetto delle funzioni e delle competenze degli enti sovra-comunali. Accogliamo l’invito a collaborare che ci è pervenuto lo scorso 20 gennaio da parte della soprintendente architetto Maria Grazia Filetici”.

Non solo. La nota del Ministero chiedeva soltanto di aprire il bando a tutti e non solo ad archeologi pensionati. Invece l’Amministrazione comunale è andata oltre, trovando una soluzione che vada bene per tutti e che probabilmente non prevederà più il lavoro gratis.

La necessità di trovare i soldi in Bilancio oppure cedere la gestione della Regione Lazio, rivelata da Alessioporcu.it era stata avanzata dalle file del Partito democratico durante un’accesa riunione provinciale. Come a dire: scontrarsi con il Ministro della Cultura Franceschini non è il caso. Oltre che per motivi istituzionali, anche perché è dello stesso Partito. (leggi qui Museo di Sora, la soluzione Dem e il Ministero snobbato)

UNA RIUNIONE CONCITATA

Il museo della media Valle del Liri

La soluzione, i Democrat devono averla trovata domenica sera, durante una riunione in videoconferenza alla presenza della struttura commissariale ma non del segretario provinciale Luca Fantini. Una riunione strettamente legata allo spinoso problema del museo. Non è un caso se da fonti interne al Pd era emersa la necessità di trovare una soluzione dignitosa entro 36 o al massimo 48 ore. E lunedì mattina è arrivato il comunicato dell’Amministrazione.  

Persone ben informate parlano di fasi molto concitate durante cui la vicesindaca Gemmiti ha metaforicamente battuto i pugni sul tavolo. Pare pretendesse di sapere come ha fatto la testata Alessioporcu.it a riportare tutto il contenuto della precedente riunione Pd in presenza, che si è tenuta lo scorso fine settimana a Frosinone. Sarebbe stato qualche collega di partito più esperto a spiegarle come funziona. E qualcun altro ha commentato: “Qualcosina mancava ma quanto riportato era corretto”. (leggi qui Museo di Sora, la soluzione Dem e il Ministero snobbato)

ERRORE RIPARATO…

Alessandro Garrisi – Presidente Associazione Nazionale Archeologi

Non usa mezzi termini Alessandro Garrisi, presidente Ana, l’Associazione nazionale Archeologi che già a Radio 24 del Gruppo Sole24ore era stato impietoso. “Questo bando – aveva detto – sembra veramente scritto dall’assessore a qualcosa nel paese governato da Cetto La Qualunque”.

Oggi ribadisce: “Il Comune di Sora, ritirando l’avviso per la selezione di “personale in quiescenza” (leggasi: pensionato) per ricevere l’incarico di direttore del Museo della Valle del Liri a titolo gratuito, ha compiuto la condivisibile scelta di riparare a un proprio errore

Aggiungendo che ciò si deve alla “mobilitazione del mondo della cultura e per il meritorio interessamento di una combattiva consigliera comunale”. Il riferimento è a Manuela Cerqua, sottolineando che “non medieremo mai sui principi fondamentali di tutela dei lavori culturali e sull’equo compenso per il professionista”.

… MA NON TROPPO

Dispiace tuttavia leggere dalle dichiarazioni del sindaco di Sora incalza Garrisi – che nonostante il ritiro egli ancora consideri il bando valido nella sua architettura (un bando che, in materia di requisiti della figura professionale richiesta, ignora persino le normative recenti, a partire dal DM 244/2019). Ugualmente, dalle dichiarazioni dell’assessore alla Cultura (e vicesindaco) si evince la totale noncuranza dei nodi etici posti dal bando: la selezione di personale in quiescenza, che mortifica le competenze delle migliaia di lavoratori della cultura correttamente formati e aggiornati e la prevista gratuità dell’incarico”.

LA CULTURA È UN LAVORO

Una manifestazione degli Archeologi contro gli incarichi gratis

Non è mancata una bacchettata indirizzata direttamente alla vicesindaca: “L’assessore alla Cultura di lavoro nella vita fa la cardiologa, ma auspichiamo che inizi a considerare che la cultura è lavoro, e il lavoro si paga. Soprattutto quello di qualità.

Nonostante la sottile ironia, il presidente Ana continua a tendere la mano al Comune: “Dopo l’incontro organizzato venerdì 21 gennaio, al quale il medesimo assessore non si è presentata dopo aver concordato la propria partecipazione, l’Associazione Nazionale Archeologi proseguirà nella sua azione, insieme alle parti interessate, per fornire al Comune di Sora tutto il sostegno per consentire che il Museo della Valle del Liri abbia un direttore competente, in possesso dei requisiti corretti e retribuito secondo principi di equità professionale”.

MUSEO MI RICONOSCI?

Manuela Cerqua

È stata ripristinata la decenza ma non basta” scrivono invece dall’associazione Mi Riconosci, sono un professionista dei beni culturali, che per primo aveva raccolto e diffuso (leggi qui) la segnalazione del bando da parte della consigliera Manuela Cerqua.

Il lavoro nel comparto culturale è composto da professionalità non sostituibili da appassionati o da hobbisti non retribuiti. – spiega Cecilia De Laurentiis, referente per il Lazio – E anche il Comune di Sora infine ha dovuto riconoscerlo. Non basta, la cultura ha bisogno di investimenti e pianificazione. Il fatto che Sora ha reclutato 16 volontari del servizio civile pur non avendo ancora il direttore del museo, è segno che la strada è ancora lungaSperiamo che questa vicenda contribuisca a diffondere una maggiore consapevolezza non solo sul lavoro gratuito, sempre da condannare, ma sul riconoscimento, anche economico, delle professioni del settore dei beni culturali”.

DOVERE ISTITUZIONALE

La consigliera Manuela Cerqua spiega perché lo ha fatto. “Io, archeologa ed ex direttore dello stesso museo (fino al 31 dicembre 2015), ma soprattutto, ora consigliere di minoranza, ho sentito il dovere innanzitutto istituzionale, ma anche civico ed etico, di mettere in luce una procedura quanto meno dubbia e inopportuna. Una procedura riservata ad una categoria ristretta di soggetti quiescenti, che non teneva conto neanche dei requisiti della figura professionale richiesta.”

Mi auguro ora che si possa procedere in modo più sensato, trasparente e rispettoso delle norme, così da predisporre un bando che sia davvero pubblico perché tanto sembrava restrittivo da rischiare che a rispondere fosse una sola persona”.

SENSO DI RESPONSABILITÀ

Il post del 20 novembre

Il suo nome lo aveva fatto su un post la vicesindaca Gemmiti lo scorso 20 novembre. Poi, a inizio della scorsa settimana la pubblicazione del pando riservato a un pensionato. Adesso Alessandra Tanzilli conferma le indiscrezioni di Alessiporcu.it, compresa la sua adesione al bando poi ritirato per essere modificato. Ma a cui potrà probabilmente partecipare nuovamente.

Poiché più volte è stato fatto il mio nome sulla stampa a proposito del bando per l’individuazione del direttore scientifico del museo di Sora e poiché, come Ella ha scritto, ho inoltrato la domanda di partecipazione, mi sembra doveroso sottolineare che ho risposto perché mossa da un senso di responsabilità storica e morale e da un’antica passione.