Riecco l’asse Pd-Psi, ma non riconosce la leadership della Piroli

A Ceccano il Pd e il Partito Socialista rinnovano lo storico patto di sangue. E puntano a «lavorare insieme per la riunificazione del centrosinistra». Il perno della coalizione, però, non è più il loro asse. Esiste già la “Casa comune” costruita dalla già candidata sindaca de “Il Coraggio di cambiare”. E mancano solo loro

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

A Ceccano c’è una “Casa comune” del centrosinistra in cui mancano praticamente solo loro: il Partito Democratico e il Partito Socialista. L’ha messa su la scorsa estate il coordinamento Il Coraggio di cambiare, capeggiato da Emanuela Piroli: candidata sindaco nella scorsa tornata. Accoglie ormai tutti gli altri Partiti e movimenti progressisti. (Leggi qui Ceccano, nasce ‘Casa Comune’. Il Pd? Cerca monolocale per single).

Ma l’asse Pd-Psi, riunito nei giorni scorsi all’insegna dello storico patto di sangue, non riconosce di fatto la leadership della consigliera di opposizione. Che, dopo tre anni, ha ancora lo stigma politico impresso dopo la sua defenestrazione da segretaria del Pd Ceccano. Lo stesso che ha portato al mancato sostegno di Democrat e Socialisti alla sua candidatura a prima cittadina nel 2020.

Le bandiere di Pd e Psi

Il risultato finale di quella scelta: i Democratici per Ceccano (il Pd senza simbolo) non hanno ottenuto nemmeno un seggio consiliare. I Socialisti, che hanno spadroneggiato tra il 2002 e il 2014, ne hanno invece centrato a malapena uno. Mentre la ripudiata Piroli, oltre ogni aspettativa, ne ha portati a casa due.  

Nonostante questi risultati, malgrado la città sia da due mandati nelle mani del centrodestra guidato dal sindaco Roberto Caligiore (FdI), il Partito Democratico e il Partito socialista non sembrano aver preso atto delle due evidenze emerse dalle elezioni comunali 2020. La prima: più di mezza città ha confermato Caligiore come sindaco. La seconda: la leader del centrosinistra è la Piroli. (Leggi qui La lezione delle Comunali / Ceccano e poi qui Da Stalingrado ciociara a Roccaforte di patrioti).

La reunion tra Democrat e Socialisti

Il lancio della nuova dirigenza del Pd Ceccano

Il recente incontro tra Pd e Psi si è svolto con «l’obiettivo – recita la nota congiunta – di lavorare insieme per la riunificazione del centrosinistra della città, con il coinvolgimento dei Partiti, dei movimenti e delle associazioni che si riconoscano in ideali politici condivisi».

Erano presenti, per conto del Pd, il segretario Giulio Conti, il suo vice Mario Spinelli, il membro della segreteria Antonio Nalli e il presidente del circolo Davide Di Stefano. (Leggi qui Pd Ceccano, la tregua armata è già finita e poi qui Centrosinistra a Ceccano: Conti prova la via dell’unità).

In quota Psi, invece, ha presenziato la “Delegazione per i rapporti con il territorio” istituita recentemente dal segretario Antonio Ciotoli. Nello specifico i dirigenti Angelo Belli e Mauro Casalese, che la compongono assieme all’omologa Anna Simoni.

Viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda del Pd: «La delegazione – ha accentuato Ciotoli – si pone anche come ulteriore attestazione di estrema attenzione che il Partito socialista italiano di Ceccano, riserva da sempre al percorso di dialogo e di rilancio del centrosinistra cittadino, per il bene del territorio comunale e ad argine dell’assoluta inconsistenza oltre che inconcludenza del non governo delle Destre».

La solitudine dei numeri primi

Il segretario del Psi Ceccano Antonio Ciotoli

Vogliono essere Dem e Socialisti, però, a coinvolgere Il Coraggio di cambiare e non viceversa: non accettano un ruolo di secondo piano. Anche se in città per ora non contano più come una volta.

Lo dicono i numeri del centrosinistra. La sola Cives Ceccano, la lista civica della Piroli, ha preso 1.114 voti: più dei consensi (1.067) raccolti insieme da Psi (570) e Pd (497). Senza parlare del fatto che i Democratici per Ceccano hanno ottenuto appena 24 voti in più di Ceccano a sinistra (473): i Comunisti.

Anche perché Giulio Conti, capogruppo consiliare uscente, era stato fatto fuori dalla lista dem e aveva portato in dote le sue 187 preferenze in un’altra lista, Città nuova, sempre a sostegno di Corsi. Facendola piazzare prima della lista civica del Pd. Che sia uscito dalla porta e rientrato dalla finestra, poi, lo si deve al fatto di essere l’unico esponente cittadino di Base riformista: che così ha potuto reclamare la casella del segretario. (Leggi qui Giulio Conti 2: la vendetta è un piatto che si serve freddo).

Stessi obiettivi, ma niente Casa comune

Emanuela Piroli e Andrea Querqui (Il Coraggio di Cambiare) davanti alla Casa Comune

«Solo l’unione del centrosinistra potrà portare un maggiore contrasto nei confronti della deriva di destra verso cui sta sprofondando la città con l’amministrazione Caligiore – sottolinea il Pd Ceccano -. L’incontro (con il Psi, ndr) è il primo passo di un percorso di ricostruzione anche nell’ottica di un’unità programmatica alternativa alla destra di Caligiore».

Sia il Pd che il Psi, però, hanno disertato la prima iniziativa pubblica de Il Coraggio di cambiare a seguito della creazione della Casa comune: “Cosa succede in città”, il controbilancio annuale del Caligiore bis.

Nella Casa comune si era intravisto Conti, ma erano tempi in cui il circolo del Pd Ceccano era ancora commissariato e lui sarebbe stato nominato segretario il mese seguente. E poi non poteva di certo mancare visto che c’era anche il presidente della Provincia Pompeo: il leader della sua corrente.

“Il Coraggio di cambiare” senza Pd e Psi

L’incontro pubblico “Cosa succede in città” senza Pd e Psi

A parte i “padroni di casa” Emanuela Piroli e Andrea Querqui, che rappresentano il coordinamento con l’omonimo gruppo consiliare, si erano detti «assenti per motivi lavorativi» tutti gli altri consiglieri di centrosinistra: Marco Corsi (Ceccano riparte), Mariangela De Santis (Nuova Vita) ed Emiliano Di Pofi (Psi).

Ma lo hanno precisato, chiamati in causa, a mezzo stampa. Non al coordinamento che li aveva invitati presso la Casa comune: che ha riunito già anche i vertici provinciali di altre forze di centrosinistra quali Demos, Pop e Possibile.

All’incontro pubblico, invece, ha partecipato Nuova Vita. Ma la consigliera De Santis, pur sposando appieno lo spirito della manifestazione, ha colto l’occasione per auspicare che le prossime vengano organizzate assieme al resto del centrosinistra. Ancora «assenti per motivi lavorativi» Corsi e Di Pofi, che condividono però la medesima posizione.

Eloquente, invece, il silenzio del Pd. Che ora, dopo aver attaccato al contempo l’amministrazione Caligiore e l’opposizione perché ritiene l’una inefficiente e l’altra inefficace, torna a chiamare tutti a raccolta con lo storico alleato Psi.

Ma il resto del centrosinistra è già nella Casa comune.