Rifiuti, la Provincia: “Bonificare Roccasecca”. Il sindaco: “Stop alla discarica”

I sindaci di Roccasecca, Paliano e Ceprano a Roma per dire a Raggi no ai suoi rifiuti nelle province. Ma la sindaca: "I pendolari vengono qui a fare immondizie, se le riportassero". Li accusa di ingratitudine "Per anni vi abbiamo accolto a Malagrotta". Poi il colpo di scena al rientro. E Sacco chiede lo stop al Quinto invaso

Stop immediato alle autorizzazioni per la nuova discarica di Roccasecca. E blocco di ogni progetto d’ampliamento. La richiesta è firmata dal sindaco Giuseppe Sacco e si basa sull’ordinanza 36996 emessa dall’ingegnere Eugenia Tersigni, dirigente del Settore Ambiente e del servizio Bonifiche e Rifiuti dell’amministrazione provinciale di Frosinone. È il documento con cui la Provincia prende atto delle analisi condotte dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Riscontra i rischi di potenziale contaminazione delle falde acquifere ed ordina al gestore Mad l’immediata messa in sicurezza.

Il sindaco Giuseppe Sacco

La bonifica riguarda tutta l’area di località Cerreto utilizzata dal 2002 per interrare i rifiuti. Prima soltanto quelli dei Comuni ciociari, poi anche quelli romani e della provincia nei casi di emergenza.

I valori oltre soglia sono quelli registrati il 19 ed il 21 novembre 2013: 330 microgrammi di Ferro in ogni litro di acqua (il limite è 200), 24 microgrammi di Piombo (limite 10), 68 microgrammi di manganese (limite 50). Analisi messe in discussione. Dati contestati all’epoca da Mad ma anche dalla Saf, la società pubblica che lavora le immondizie trasformandole in combustibile per termovalorizzatori. Controanalisi alla mano sostennero che era la particolare natura dei terreni a renderli così carichi di metalli e non le loro lavorazioni.

La Provincia non la pensa così. Perché c’è stato un monitoraggio del Cnr dal quale risulta che i metalli sono stati oltre i limiti fino a settembre 2018 in uno dei punti di rilevamento. Riconosce che non ci sono liquami velenosi perché: “l’analisi isotopica sembra escludere la migrazione di percolato“. Ma ipotizza che “i gas migrino all’interno dei bacini eventualmente raggiungendo le acque sotterranee“.

Tanto basta alla dirigente per ritenere il sito di località Cerreto “potenzialmente contaminato“. E che la fonte di contaminazione sia attiva, il che “costituisce circostanza di elevata pericolosità per la salute“.

Per questo ha diffidato la Mad ad eseguire i necessari interventi di messa in sicurezza.

Ma al sindaco Giuseppe Sacco non basta. I lavori non sono una soluzione che ritiene sufficiente. Per questo ha deciso di chiedere lo stop alle autorizzazioni per il nuovo invaso.

L’incontro di Roma

I sindaci delle province riuniti in Campidoglio per dire no ai rifiuti di Roma

La decisione è maturata appena rientrato da Roma. Dove in mattinata era stato insieme ai sindaci Domenico Alfieri di Paliano e Marco Galli di Ceprano. Con loro, decine di sindaci della provincia di Roma con i quali si sono radunati in Campidoglio per partecipare alla seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina sul tema dei rifiuti. E per ire a Virginia raggi ed al suo Consiglio Cominale che sono stufi di prendersi i loro rifiuti.

Una seduta ad alta tensione: trasformata in una guerra dell’irriconoscenza. Con i Comuni che accusano la Capitale di usarli come pattumiere. E Roma che gli rimprovera d’avere dimenticato d’averli aiutati per anni accogliendo le loro spazzature a Malagrotta.

La sindaca Virginia Raggi nei giorni scorsi ha ricevuto l’ultimatum dalla regione Lazio: o si realizza la sua discarica o ci penserà la Pisana ad individuare il sito in cui farla. Nelle ore scorse la sindaca ha ricevuto una serie di opzioni sui siti ritenuti idonei per localizzarci la discarica di Roma.

La seduta si è aperta sotto lo sguardo dei sindaci dell’Area metropolitana di Roma, presidenti dei Municipi e consiglieri regionali. Con il coltello tra i denti Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro: fino ad oggi buona parte del peso dell’immondizia romana se l’è caricato sulle spalle la sua città. A metà gennaio l’impianto di Colle Fagiolara chiude in modo definitivo e Sanna non ha nessuna intenzione di accettare nemmeno un minuto di proroga.

Scordatevi Colleferro

I sindaci di Ceprano e Colleferro

I sindaci della Valle del Sacco e dei Monti Lepini – ha spiegato Sanna – si sono uniti a tutti gli altri che oggi hanno voluto manifestare contro la volontà del sindaco di Roma di continuare a portare i rifiuti in provincia. Nella nostra zona convivono la più grande discarica del Lazio dopo Malagrotta, due inceneritori, la cementeria più grande del Lazio e la centrale elettrica. Insomma, una delle situazioni piu’ inquinate del centro Italia“.

Virginia Raggi non intende scegliere un sito dentro i confini della Capitale sul quale realizzare la discarica per Roma. Pierluigi Sanna mette le cose in chiaro. “Non abbiamo più intenzione di sopportare ancora il peso di chi non sceglie, non vuole scegliere e ha deciso di scaricare i suoi grandi pesi ambientali su chi è più piccolo, più debole e più fragile“. Tutti i sindaci della Valle del Sacco il 15 gennaio “dopo 23 anni si troveranno fuori dalla discarica e non la faranno riaprire a nessuno“.

Ma Virginia insiste

La sindaca però insiste. Per lei “questa ordinanza emessa dalla Regione Lazio si poteva evitare, soprattutto se la Regione non avesse deciso di anticipare di un anno la chiusura della discarica di Colleferro“. Diche che si è trattato di un regalo fatto all’amministrazione di centrosinistra di Colleferro che il prossimo anno ha le elezioni comunali.

Virginia Raggi continua ad addossare ogni responsabilità alla Regione Lazio. Parla di “un’ordinanza calata dall’alto che avrà conseguenze dirette sulla vita dei cittadini romani, che subiscono i ritardi della Regione che solo ieri sera ha approvato un piano rifiuti dopo 7 anni che dovrà ancora andare al vaglio del Consiglio, e sono i cittadini che vedranno le discariche realizzate nei loro territori a causa dei ritardi della Regione“.

E io vi tolgo l’acqua

Virginia Raggi © Pasquale Carbone / Imagoeconomica

Ad obbligare Roma a farsi la discarica è la norma che individua in sub ambito di Roma Capitale. Che significa? Fino ad oggi ogni provincia poteva portare i propri rifiuti all’interno del suo territorio o le zone immediatamente adiacenti, inserite in un ambito ottimale. E così Roma portava a Colleferro. Ma con il sub-ambito, Roma potrà spostare i rifiuti solo dentro Roma.

Virginia Raggi dice che “Non ha senso parlare di sub-ambito di Roma Capitale, solo con un sistema integrato possiamo immaginare di risolvere i problemi della gestione rifiuti nel Lazio”. Ricorda che oggi “Roma accoglie nei suoi impianti i rifiuti di tanti comuni della provincia“.

E poi la minaccia, nemmeno tanto velata. Ricorda che lo stesso principio funziona con la gestione dell’acqua: Roma è inserita nell’Ambito 2 insieme alla provincia. “Il capogruppo Pacetti spiegherà cosa potrebbe succedere, io non vorrei che succeda… Non voglio distruggere questa rete, ma se il sub-ambito viene portato avanti vuol dire che ciascuno penserà per sè, e questo vale per tutti i Comuni della provincia“.

Non lo ha detto a caso. “Noi non chiuderemo le porte del nostro territorio e faremo la nostra parte, ma allo stesso tempo vogliamo che anche gli altri facciano la loro” ha aggiunto Raggi.

Noi egoisti? E voi?!

I sindaci durante l’incontro in Campidoglio

La Capitale è accusata di egoismo e di inefficienza. Virginia Raggi ribalta le accuse edice che ad accusare sono “le stesse persone e gli stessi Partiti che per decenni hanno dimenticato di fare la loro parte nelle istituzioni dell’area metropolitana“.

Ha rinfacciato che “per decenni nella discarica di Malagrotta, la discarica più grande d’Europa, sono stati accolti i rifiuti di Fiumicino e Ciampino. Ve lo ricordate? A Rocca Cencia, nell’impianto di Porcarelli, sono stati accolti i rifiuti di oltre 50 Comuni del Lazio“.

Poi l’attacco frontale ai sindaci arrivati dalle province per dire basta all’immondizia romana. “Tre milioni di cittadini di Roma hanno la stessa dignità dei cittadini dei vostri Comuni“.

L’apoteosi la raggiunge quando dice che è giusto realizzare sulle province la discarica per i rifiuti di Roma. Perché? Perché ci sono migliaia di pendolari che ogni giorni vengono a lavorare nella Capitale e producono lì i loro rifiuti.

La delusione di Galli

Deluso dalla Sindaca di Roma il primo cittadino di Ceprano, Marco Galli. La definisce “inadeguata e in grado soltanto di attribuire responsabilità ad altri. Alla sua evidente incapacità di far fronte ai bisogni della Capitale, ormai sommersa dai rifiuti, risponde con accuse inverosimili tra le quali, accordi sottobanco tra Regione e “noi” sindaci della periferia dell’impero“.

Sulle accuse ai pendolari “Può essere questo il sindaco della città del Panthéon, del Colosseo, del Circo Massimo? Diversamente, il Primo Cittadino di Colleferro, Pierluigi Sanna, nel suo intervento a nome dei sindaci “di periferia”, ha dato sfoggio di rispetto “istituzionale”, solidarietà, eloquenza, profonda conoscenza della materia, fermezza“.

Facendo il paragone tra le posizioni di Virginia Raggi e quelle di Pierluigi Sanna, Galli lo giudica “un confronto impietoso, che ha evidenziato i limiti della Raggi, impegnata a scaricare responsabilità su altri, e le qualità di un Sindaco di una piccola città capace di esporre, in modo lucido, le ragioni di un territorio per troppi anni vittima dei fallimenti gestionali della Capitale. Non finisce qui, ovviamente, ma da oggi abbiamo una certezza in più: “Siamo portatori sani di una sacrosanta rivendicazione di un diritto”.
Mai più interramenti di rifiuti capitolini sui nostri territori
“.

E quella degli altri

Il sindaco di Paliano Domenico Alfieri sostiene che “la sindaca di Roma invece ha deluso tutti con un atteggiamento arrogante e dispregiativo. Addirittura ha sostenuto che il problema di Roma siano i lavoratori che vengono dalla Provincia e paragona i piccoli comuni che trattano negli impianti di trattamento di Roma al carico ambientale che ha sopportato la zona di Colleferro“.

Per Alfieri è chiaro che la sindaca ha detto praticamente di non voler ottemperare all’ordinanza che le impone di risolvere il problema all’interno del Comune di Roma. “Detto questo il nostro compito è ancor più difficile vista l’irresponsabilità sprezzante di una figura così importante all’interno del panorama nazionale come il Sindaco della Capitale“.

Domenico Alfieri

Non vogliamo subire una discarica” ha detto il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci. Ha ricordato che Cerveteri ha sempre dato la disponibilità a fare un centro di compostaggio,” siamo pronti a gestire il nostro umido e quello delle città vicine” ma non una discarica.

Per il sindaco di Civitavecchia, Ernesto TedescoSul campo Virginia Raggi ha dimostrato di non essere in grado di gestire il problema“.

Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli (Cambiamo) non ha dubbi:”È ora che i suoi rifiuti impari a smaltirli nel suo territorio! Alla sua incompetenza, nella nostra regione, si aggiunge anche quella di Zingaretti. I due si divertono con il rimpallo delle responsabilità“.