La barriera di Pompeo per evitare il caos rifiuti

Una delibera con cui evitare il caos rifiuti in provincia di Frosinone. La Provincia si prepara a dire stop alle immondizie di Roma. Per mentenere solo al suo servizio la discarica di Roccasecca. Il capolavoro di equilibrismo di Pompeo.

Un documento di quattro pagine. Da portare all’approvazione del prossimo Consiglio Provinciale di Frosinone martedì mattina. È scritto lì il futuro della gestione dei rifiuti in Ciociaria. Fra tre settimane rischiamo di andare in emergenza per colpa di Roma: piazza Gramsci sta lavorando per evitarlo. Scansando le polemiche ed evitando i veleni. (leggi qui Pompeo dice stop: “Non c’è più posto a Roccasecca per i rifiuti di Roma”).

Lo spazio sta finendo

L’AREA MAD IN ESAURIMENTO

Il problema alla base di tutto è che Roma per anni non ha individuato la sua discarica. E si è adagiata sul fatto che fossero le province ad occuparsi delle sue immondizie.

Ognuna si è fatta carico di un pezzo. Ma in questo modo la discarica Mad di Roccasecca si è riempita ad una velocità sette volte superiore a quella stimata: doveva bastare fino al 2026, rischia di esaurirsi fra tre settimane.

La Regione Lazio ora se n’è resa conto ed ha provato a passare il cerino acceso ad Antonio Pompeo. Chiedendo al presidente della Provincia di Frosinone quali sono le altre discariche provinciali che nel frattempo ha individuato.

La risposta di Antonio Pompeo, tradotta dal politichese è stata: nessuna nuova discarica in provincia di Frosinone, mi ero attrezzato fino al 2026; siete stati voi ad ordinarmi di prendere l’immondizia di Roma. Ed approfittando di questo, Roma non si è sbrigata a trovare la sua discarica. E – per dirla tutta – non ho nessuna intenzione di sbrigarmi a trovare una nuova area per la provincia di Frosinone nella quale poi andrete a metterci i rifiuti di Roma.

Emergenza? Non ci penso proprio

Pompeo
ANTONIO POMPEO

Il presidente manda in emergenza rifiuti Frosinone? Neanche a pensarlo. Nella proposta di deliberazione 21 c’è scritto che i volumi rimasti a Roccasecca finiscono fra tre settimane se continuano ad arrivare le immondizie dalla Capitale. Per cui: Acclarato che il trasferimento massivo dei rifiuti di Roma, reiterato nel tempo, ha stravolto i significativi risultati ottenuti nel corso degli anni ed ha vanificato il percorso virtuoso che aveva condotto la Provincia di Frosinone ed i suoi Comuni ad una condizione ottimale, vengono cambiate le regole del gioco con Roma.

in che modo? Frosinone è disposta a continuare a lavorare le immondizie romane per evitare che la Capitale finisca sepolta dai suoi rifiuti. Ma Roma deve prendersi la frazione lavorata e trovare dove interrarsela perchè a Roccasecca non c’è più spazio per lei.

Già solo così i volumi rimasti bastano alla provincia di Frosinone fino a dicembre.

E poi? Noi troviamo una soluzione. Ma se non la troviamo, Roma si prepari ad aiutarci come abbiamo fatto con lei.

La delibera scaccia crisi

Nella delibera che verràportata al prossimo Consiglio viene premesso:

Ritenuto di adottare misure urgenti volte a intervenire nella descritta situazione al fine di scongiurare la possibile emergenza e recuperare la condizione di autosufficienza del ciclo dei rifiuti, incolpevolmente perduta;
Preso atto che certamente alla data del 31.12.2020 non può perseguirsi l’obiettivo di avere un nuovo sito attivo, attrezzato, funzionante e regolarmente autorizzato, per sostituire la discarica di Roccasecca e sarà pertanto necessario definire il principio secondo cui aree fuori provincia siano pronte ad accogliere, nei loro siti, i rifiuti del nostro territorio nella stessa misura in cui lo è stata, con generosità ma purtroppo a suo danno, la provincia di Frosinone;

Segue una delibera in sette punti, nei quali sono due i temi chiave. Il primo:

di ribadire, in relazione alla situazione di criticità delle disponibilità residue della discarica provinciale, quale condizione preliminare e ineludibile che cessino immediatamente conferimenti di ulteriori rifiuti da fuori Ato a Roccasecca, ormai satura e prossima al collasso;

Al punto 7 si prevede :

di accelerare il percorso di elaborazione di una Green Valley, in collaborazione con le istituzioni pubbliche del territorio, nei luoghi già a servizio della discarica esistente con coltivazione di canapa e di altre piante che possano depurare i terreni assorbendo l’inquinamento che si è accumulato negli anni, producendo, altresì, imballaggi green da utilizzare nelle industrie al posto della plastica ovvero realizzando lignina per l’asfalto ecologico, ecc.

L’iniziativa di unità provinciale

PAOLO FALLONE E GIUSEPPE SACCO FOTO © AG. ICHNUSAPAPERS

Quel testo è un capolavoro di equilibrismo. Antonio Pompeo è stato capace di coinvolgere tutti.

Innanzitutto il centrodestra che in Provincia è pari, nei numeri, al centrosinistra. Perché la convocazione del Consiglio Provinciale è un‘iniziativa di cui può intestarsi la paternità Daniele Maura, presidente del Consiglio Provinciale, di Fratelli d’Italia. È stato lui nei giorni scorsi a proporre laconvocazione dell’assemblea.

Tiene dentro il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, sempre ostile alla Provincia e chiunque tardasse a bloccare l’ampliamento della discarica in via Cerreto nel suo Comune. Perché nei fatti la proposta di deliberazione tiene conto, e prende atto, del ricorso vinto al Tar da Roccasecca stoppando l’allargamento della discarica provinciale avviata vent’anni fa durante il governo Storace.

Inoltre, accoglie la delibera approvata in questi giorni dai Comuni del Cassinate riuniti a Roccasecca proprio per parlare del futuro dei rifiuti in provincia. Nel testo sviluppato da Pompeo, un paragrafo chiave della delibera è strutturata sulla falsa riga del deliberato approvato a Roccasecca dai sindaci del coordinamento. In quell’emendamento si chiedeva di inserire la norma nel Piano Rifiuti all’esame della Regione: prevedendo la trasferenza dei rifiuti da Frosinone agli altri Ato in attesa che Frosinone abbia una nuova discarica.

La Progettualità provvidenziale

MARCO DELLE CESE CON MAURO BUSCHINI

Allo stesso tempo, tiene conto della progettualità promossa dal presidente del Cosilam Marco Delle Cese che il 27 maggio, per primo, aveva proposto all’assemblea dei soci la creazione di una Green Valley a Roccasecca: avviando la fitodepurazione dell’area. In pratica, la creazione di una piantagione con sostanza vegetali come la canapa capaci di assorbire i veleni accumulati nel terreno, per poi usarle nell’industria degli imballaggi ecologici con cui rimpiazzare la plastica. (leggi qui Una Green Valley a Roccasecca: Cosilam studia tre eco fabbriche).

Marco Delle Cese, con quel piano ha coinvolto l’Università degli Studi di Cassino ed il mondo ambientalista: il centro studi Civis di Ferentino, sta monitorando ogni riga di quel piano per stabilire se validarlo o meno, correggerlo o rifiutarlo. Agganciandosi al progetto Green Valley, Antonio Pompeo crea un circuito virtuoso nel quale unire le forze, ciascuno per la sua competenza.

Il piano si inserirebbe alla perfezione nella svolta Green votata all’inizio della settimana dai sindaci della provincia di Frosinone quando hanno detto si al mandato bis per il presidente Saf Lucio Migliorelli. In quel piano si prevede il superamento dell’attuale stabilimento Tmb di Colfelice per sostituirlo con una Fabbrica dei Materiali capace di riciclare tutto il possibile dall’indifferenziato. Ed un moderno impianto con cui riportare in Ciociaria gli avanzi di cucina per ricavarne bio metano con cui alimentare i riscaldamenti delle scuole, degli uffici, le auto, gli stabilimenti.

Il voto finale

LA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Il capolavoro di equilibrismo politico sta nel riconoscere a ciascuno la parte di lavoro svolta. Antonio Pompeo riconosce a Regione Lazio (all’epoca era assessore Mauro Buschini) di avere avviato l’iter per la soluzione del problema; alla Provincia di Frosinone d’essersi parata la schiena fino al 2026; al Comune di Roccasecca d’avere predisposto un atto al Tar del quale ora si prende atto fino in fondo; al Cosilam d’avere studiato una trasformazione in senso Green per Roccasecca; all’università ed agli ambientalisti di fornire il loro indispensabile apporto.

Sarà difficile che qualcuno possa schierarsi contro, nel prossimo consiglio. Ci saranno distinguo e limature. Ma nella sostanza, la barriera alzata da Antonio Pompeo per evitare il collasso dei rifiuti, tiene tutti dentro.