Rifiuti, in arrivo la stangata per i Comuni

La raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti costeranno sempre di più ai Comuni. È in arrivo la revisione da parte della Regione Lazio delle tariffe d'ingresso agli impianti

Raccogliere, trattare e smaltire i rifiuti costerà sempre di più ai Comuni del Lazio, sui quali sta per abbattersi una stangata. All’aumento delle spese legate al rincaro dei carburanti per i mezzi che si occupano della raccolta, sta infatti per sommarsi la revisione da parte della Regione Lazio delle tariffe.

Sono le somme da pagare per l’ingresso agli impianti di trattamento e smaltimento. Che se non faranno schizzare in alto la Tari, molto probabilmente produrranno significativi debiti fuori bilancio per i Comuni. Perché quegli aumenti non erano programmati: nessuno, al momento di mettere a punto il bilancio un anno fa, poteva immaginare l’impennata dei prezzi in un’Europa che tornava a conoscere i bombardamenti e la guerra.

Ma cosa sono quelle tariffe?

La Regione Lazio mette mano alla tariffe

Foto: Giampaolo Macorig

Una volta raccolti, i rifiuti indifferenziati vanno portati nei cosiddetti Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico): impianti come quello di Colfelice; lì vengono sottoposti a tritovagliatura meccanica e biologica, cioè un sistema che li divide per tipologia, li sminuzza, crea altro materiale che può essere recuperato. Se sono rifiuti poveri di matrice organica vanno invece nei Tm (tritovagliatori).

E quello che né Tmb né Tm riescono a recuperare? Diventa css (combustibile solido secondario): in pratica è il carburante che alimenta il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Quello che non può essere bruciato viene smaltito in discarica.

Questa catena impiantistica è “regolata” da tariffe amministrate, cioè fissate dalla Regione Lazio fino a quando non saranno istituti gli Enti di Gestione degli Ambiti Territoriali Ottimali (chiamati per legge a occuparsi anche di questo tema).

Il problema è che per molti anni le tariffe di diversi impianti sono rimaste ferme al palo. Peraltro creando notevoli problemi ai gestori: hanno dovuto far funzionare i loro impianti senza poter contare su tariffe aggiornate. In seguito all’intervento dell’Arera (l’Autorità nazionale di regolazione per Energia Reti e Ambiente) la Regione sta rimettendo mano alla questione.

A San Vittore stop al prezzo di mercato

Il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio

Per la prima volta anche il termovalorizzatore di Acea a San Vittore sarà dotato di una tariffa, mettendo fine così al prezzo di mercato.

Ma la vera novità sta nel fatto che la revisione tariffaria produrrà una stangata sui Comuni (quindi sui cittadini che pagano la Tari) per effetto sia della retroattività dei  nuovi prezzi sia soprattutto per i rincari a regime.

Infatti se il conguaglio per tutto il periodo passato in cui la tariffa non è stata revisionata può essere spalmato nel corso degli anni sulla Tari, ammortizzando l’effetto dell’aumento, lo stesso non si può fare con le ripercussioni “ordinarie” sulla tariffa rifiuti dei nuovi prezzi al cancello degli impianti.

I costi lieviteranno fino al 30%

Una delle linee di lavorazione della Saf

Ma a quanto ammonteranno gli aumenti? La forbice stimata andrebbe dal 10% fino addirittura al 30%.

Ci sono alcuni Tmb (quello della Saf di Colfelice e i due di Malagrotta a Roma) che aspettano la nuova tariffa dal 2014-2015. Mentre dal 2017 dura l’attesa per due Tm privati che si trovano nella periferia romana di Rocca Cencia e dal 2018 quella della Viterbo Ambiente, titolare del tmb della Tuscia (dove si serve anche Rieti).

Attaccata a questo impianto c’è la discarica della Ecologia Viterbo, per la quale è stata fissata una tariffa provvisoria. Ma l’azienda la scorsa estate ha già chiesto alla Regione che venga praticato un prezzo di mercato, in considerazione del fatto che il nuovo invaso scaturito dall’ampliamento è di fatto a servizio di tutta la Regione e non solo Viterbo e Rieti. Stessa richiesta è arrivata dalla EcoAmbiente per la discarica di Albano Laziale, che riceve i rifiuti della Capitale.

Allarme conti per Comuni

Foto Silvere Gerard / Imagoeconomica

Considerando che le attuali tariffe dei Tmb laziali si aggirano intorno ai 140 euro a tonnellata e che gli stessi impianti fuori dal Lazio (verso i quali si moltiplicano i viaggi dalla nostra regione, visto il deficit impiantistico) praticano prezzi che sfiorano (e a volte superano) i 200 euro, è facile intuire l’ampia forbice all’interno della quale possono ricadere i nuovi prezzi.

E con questi gli importanti aumenti dei costi che rischiano di abbattersi pericolosamente sulle casse dei Comuni, specie di quelli in predissesto. Un motivo in più perché gli enti locali diventino protagonisti del nuovo ciclo dei rifiuti della Regione, dotandosi di impianti propri.

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