Pompeo dice stop: “Non c’è più posto a Roccasecca per i rifiuti di Roma”

I rifiuti di Roma stanno occupando gli spazi di Roccasecca ad un ritmo di 7 volte quelli di Frosinone. Così si andrà in emergenza prima di fine luglio. Pompeo: "Non abbiamo più spazi per Roma, quelli rimasti ci bastano a noi fino a fine anno”. Il progetto per la Green valley e dare il via alle coltivazioni per disinquinare l'area

Le regole sul gioco dei rifiuti in provincia di Frosinone dovranno essere riscritte. Subito. Le nuove resteranno valide per i prossimi mesi: fino a quando non si sarà definita la situazione di Roma. Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha aperto il dossier sulla situazione dello smaltimento dei rifiuti in Ciociaria.

Numeri, dati, volumi, tonnellaggi, proiezioni: tutto porta in una sola direzione deve cambiare immediatamente il modello di aiuto che la Ciociaria ha garantito in questi anni a Roma per evitare che venisse sommersa dalle spazzature.

Perché? L’indecisione dell’amministrazione Raggi a Roma ha innescato una concatenazione di eventi in provincia di Frosinone. Ora rischiano di far collassare un modello che ha funzionato alla perfezione per venticinque anni.

In pratica: il ritardo accumulato da Roma nell’individuare la sua discarica ha prorogato per anni gli aiuti che la provincia di Frosinone ha dovuto garantire. In questo modo la Capitale ha occupato quasi tutti gli spazi nella discarica di Roccasecca che erano stati calcolati sufficienti a garantire i fabbisogni dei Comuni ciociari fino al 2026.

Antonio Pompeo ieri ha chiesto ai tecnici l’aggiornamento sulla situazione. A Roccasecca sono rimasti disponibili circa 13mila metri cubi di spazio: a questi ritmi tra 20 giorni l’impianto sarà esaurito.

Cara Virginia non possiamo aiutarti

Virginia Raggi Foto: © Imagoeconomica

Il Presidente ha scritto alla Regione Lazio. E l’ha informata della situazione. Dicendo che a questo punto la Provincia di Frosinone non potrà più aiutare Roma nello stesso modo in cui ha fatto oggi: prendendosi i suoi rifiuti, facendoli lavorare nello stabilimento pubblico Saf a Colfelice dove vengono trasformati in combustibile per termovalorizzatori (il prezzo pagato da Roma abbatte in modo sensibile le bollette dei cittadini ciociari). Poi spedendo a San Vittore del Lazio quel ‘carburante‘ ed interrando a Roccasecca la parte che con le attuali tecnologie non può essere recuperata.

In concreto, Antonio Pompeo ha detto che la Ciociaria continuerà a fare la sua parte ma Roma deve portarsi da qualche altra parte i rifiuti lavorati. Non c’è più posto per loro nell’impianto Mad di Roccasecca. Quei 13mila metri cubi rimasti servono ora ai Comuni della Provincia di Frosinone: senza la parte di Roma sono sufficienti per almeno altri 6 mesi.

Il progetto Green Valley

IL PRESIDENTE DEL COSILAM MARCO DELLE CESE

Antonio Pompeo ha messo le mani avanti. Ha fatto capire che se sarà necessario, gli altri territori del Lazio dovranno aiutare Frosinone così come è stato fatto con Roma. Anzi, proprio Roma stessa potrebbe ripagare Frosinone degli aiuti garantiti dalla Ciociaria per anni. Con la nuova discarica di Monte Carnevale in via di approvazione per direttissima. (leggi qui La discarica di Lozza si farà: Monte Carnevale pronta a fine anno).

I tempi coincidono. Se Frosinone mantiene per i suoi Comuni quei 13mila metri cubi rimasti ha circa sei mesi di tempo per utilizzare ancora Roccasecca. Si arriva così a fine anno. E per quel periodo potrebbe iniziare a partire Monte Carnevale.

In caso di emergenza a quel punto sarebbero i rifiuti ciociari ad andare a Roma.

E Roccasecca? Ed il piano regionale che ipotizzava la realizzazione di un quinto invaso? Antonio Pompeo aveva in mente un programma differente.

Proprio in questi giorni aveva iniziato a considerare il progetto avanzato dal Cosilam di Cassino per realizzare proprio tra Roccasecca e San Giovanni Incarico una Green Valley. In pratica una immensa coltivazione di canapa e di altre piante che depurano i terreni assorbendo l’inquinamento che si è accumulato negli anni. Quelle piante poi possono produrre imballaggi green da utilizzare nelle industrie al posto della plastica; generano la legnina con cui fare l’asfalto ecologico.

In linea con la rotta Saf

LUCIO MIGLIORELLI, PRESIDENTE SAF

Un progetto che è in linea con la rotta tracciata all’inizio della settimana dai sindaci, confermando Lucio Migliorelli alla guida della Saf: la società pubblica che gestisce l’impianto per la lavorazione dei rifiuti.

Nessun voto contrario. Significa la conferma della strategia con cui arrivare alla chiusura del vecchio impianto e la sua sostituzione con una moderna Fabbrica dei Materiali: uno stabilimento capace di recuperare quasi tutti i materiali presenti nell’indifferenziato.

La Green Valley andrebbe a bonificare i terreni, creando nuova economia green e prevedendo un ciclo virtuoso di economia circolare.

Antonio Pompeo è intenzionato a portare il tema all’attenzione del prossimo consiglio Provinciale. Ma prima devono cambiare le regole del gioco sui rifiuti di Roma: deve scattare lo stop al loro accesso nella discarica Mad.