La questione dei rifiuti di Roma rischia di mettere in crisi la fragile unità interna del Pd e perfino l’intesa di governo con i Cinque Stelle. La sindaca non ha individuato un’area da adibire a discarica e il tema diventa sempre più complesso e affrontato in uno stato di perenne emergenza.
Il primo test vero dell’alleanza giallorossa tra Partito Democratico e Cinque Stelle sarà sull’ambiente. O meglio, sui rifiuti di Roma. Il presidente della giunta regionale del Lazio Nicola Zingaretti va verso la proroga dell’ordinanza che consente il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dell’immondizia della Capitale presso altri impianti del Lazio, tra i quali quello Saf di Colfelice (Frosinone).
L’ennesima situazione di emergenza, che non sposta di una virgola il problema rispetto ai mesi scorsi, quando tra il Pd e la sindaca grillina di Roma si era scatenata una polemica furibonda. Adesso i toni dovranno essere necessariamente più bassi, perché altrimenti ci sarebbero inevitabili riflessi sulla tenuta dell’esecutivo Conte bis. Resta il fatto che il problema non è stato risolto, che Roma non ha individuato alcuna nuova discarica.
Adesso si parla di un centro di stoccaggio provvisorio, ma i romani continuano a produrre rifiuti quotidianamente. Virginia Raggi passa da un’emergenza all’altra consapevole che alla fine la Regione non potrà non intervenire. Ma nel Partito Democratico adesso tutti, ma proprio tutti, cominciano a chiedersi quali effetti questa situazione potrebbe avere su Nicola Zingaretti, che è anche segretario nazionale dei Democrat.
La svolta impressa a livello nazionale è avvenuta perché Zingaretti ha saputo mantenere il Partito unito e trovare una sintesi tra l’accelerazione di Matteo Renzi e le manovre felpate di Dario Franceschini. I Cinque Stelle hanno sbandato, con Luigi Di Maio poco convinto dell’intesa con i Dem. Fino all’intervento di Beppe Grillo. Ma la questione dei rifiuti di Roma è impopolare e rischia di indebolire la posizione di Zingaretti Governatore e segretario nazionale. Quanto a Virginia Raggi, non sembra una che si allinea alla linea penta stellata.
