Rigori? No grazie. E bomber Mulattieri si prende il trono

In una virtuale classifica dei cannonieri senza penalty, l'attaccante scuola Inter, 10 reti, sarebbe in vetta a braccetto con il barese Cheddira che sfida sabato. E l'unica punta a non aver usufruito di un penalty. La cooperativa del gol giallazzurra dà ragione alle strategie della società e del direttore Angelozzi: 3 attaccanti centrali e 4 esterni hanno portato in dote il 70% delle 48 reti. Il rispetto delle classifiche equivale al rispetto dei tifosi

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

La cooperativa del gol del Frosinone colpisce ancora, in grande allegria. E con una continuità impressionante, oltre qualche occasione gettata al vento giusto per rendere sempre vive e interessanti le partite della squadra di Grosso. Tre attaccanti centrali (Moro, Mulattieri e Borrelli, ognuno con caratteristiche proprie) e 4 esterni (Caso, Insigne, Baez e Bidaoui: anche loro non sovrapponibili per caratteristiche tecniche) hanno portato in dote finora il 70% delle reti totali: 34 su 48. Una percentuale impressionante, che conferma la vocazione offensiva dei giallazzurri. E soprattutto dà ragione ampiamente alle scelte operate nelle due sessioni di mercato. E soprattutto in quella invernale quando erano circolati nomi di attaccanti in arrivo.

Bene ha fatto il direttore dell’area tecnica, Angelozzi, a proseguire nel solco tracciato in estate. Al triplice fischio finale della gara con il Venezia – oltre i 3 gol messi a segno – hanno scritto a referto anche 6 grandi occasioni compreso 1 legno colpito da Caso, 8 tiri in porta, una precisione al tiro del 40%, un possesso palla del 53.3%, una precisione nei passaggi dell’87%, tanto per citare qualche numero.  (Leggi anche Punteggio-record e ritorno super: così il Frosinone vede la Serie A).

La classifica marcatori ai raggi X

L’attaccante Giuseppe Caso (Foto © Mario Salati)

Ma ci sono un paio di dati interessanti che emergono dall’analisi della classifica dei cannonieri del campionato di serie B. Il primo: dai 15 gol (di Cheddira) ai 6 di Moro, passando per i 7 di Caso e Insigne e i 10 di Mulattieri, solo le ‘bocche da fuoco’ del Frosinone non sono mai andate dal dischetto, al pari di Odogwu del Sudtirol, Fabbian della Reggina, Crociata del Cittadella, Pavoletti del Cagliari, Bonfanti del Modena, Folorunsho del Bari e Cutrone del Como. 

Il secondo: Mulattieri sarebbe il capocannoniere del campionato senza i rigori realizzati dai primi tre della classifica. Cheddira del Bari (15 gol) ne ha realizzati 5 e sbagliato 1, Brunori del Palermo (13) ne ha realizzati 4 e sbagliati altrettanti, Lapadula del Cagliari (11) ne ha realizzati 2. Alle spalle di Mulattieri (10 reti senza rigori), ci sono Gliozzi del Pisa (9) con 4 rigori, Pohjanpalo del Venezia (9) con 1 rigore, quindi con 8 gol troviamo Antonucci del Cittadella con 2 rigori, Coda del Genoa con 4 rigori, Vazquez con 3 rigori oltre a Fabbian della Reggina e Odogwu del Sudtirol. A 7 reti il barese Antenucci (2 rigori), Diaw del Modena (2 rigori), quindi i giallazzurri Caso e Insigne senza penalty all’attivo. A 6 gol c’è Moro.

L’esultanza di Borrelli dopo il rigore-vittoria contro il Benevento (Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it)

E per trovare l’unico rigore assegnato al Frosinone si deve scendere ai 3 gol di Borrelli, suo il gol-partita contro il Benevento, realizzato con la freddezza del veterano. Borrelli che con i suoi 3 gol ha dato in dote 6 punti (il gol partita all’andata con il Bari e appunto quello contro i sanniti).

Il messaggio del trittico di gare

Una fase di Frosinone-Bari dell’andata (Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it)

Il trittico di gare in 7 giorni si è chiuso dunque con due vittorie e la sconfitta pirotecnica con il Parma in casa. Che ha lanciato due messaggi: un punto serve sempre a muovere la classifica oltre a dare una prospettiva diversa agli inseguitori diretti e poi con l’uomo in più (addirittura due nel finale contro i ducali), se il pallone circola a pelo d’erba, chi gioca in inferiorità numerica sente tutto il peso di quella condizione.

Sabato altro big-match al San Nicola di Bari. Nella sfida degli ex, da una parte (Maiello, Frattali, Mazzotta tra i pugliesi) e dall’altra (Angelozzi, Doronzo, Grosso) non mancherà lo spettacolo per il pubblico delle grandi occasioni. Oltre 35.000 le presenze, una sfida da serie A. Di fronte i primi due attacchi della serie B (48 i giallazzurri, 45 i biancorossi, quasi 100 in due), prima contro terza. Giallazzurri a (più o meno) 3 vittorie dal traguardo su 10 gare da giocare, grazie ad una grande accelerazione che nel girone di ritorno ha portato 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. I ‘galletti’ sentono di poter stare a pieno titolo in corsa, anche se le parole del presidente Aurelio de Laurentiis in queste ore confermano l’intenzione e la necessità di dover cedere il club in caso di promozione nella massima serie.

Il rispetto delle classifiche

Fabio Grosso, tecnico del Frosinone

Una divagazione per nulla poetica ma molto attinente. Ognuno ha il diritto di libero pensiero, siamo in democrazia e dobbiamo stringerla forte tra le nostre mani. Ma va ribadito che il diritto di riscrivere le classifiche può prenderselo solo il campo di gioco. Vincere un campionato non è una questione di discendenza divina, di pedigree. Perché se così fosse il Cagliari di Scopigno, la Fiorentina del ‘Petisso’ Pesaola, il Verona di Bagnoli non avrebbero mai potuto aspirare a vincere uno scudetto.

A calcio si giocano le partite 11 vs 11 con un arbitro, si può vincere, perdere ed anche pareggiare. Alla fine della stagione, il responso senza appello è solo quello della classifica finale. E la legge suprema che regola lo sport. Se non ci si riappropria di questo concetto basilare, il rischio concreto è quello di immolare la passione dei tifosi sull’altare della sola passione per i soldi. E’ corretto che i club facciano utili, è altrettanto corretto che vadano rispettati tutti i risultati che emette il campo di gioco.

Genoa, Bari e Sudtirol non sbagliano

Il difensore Bani del Genoa duella con Garritano

Nel posticipo della 28.a giornata, il Genoa batte 4-0 un Cosenza arrendevole e torna a -1 dal Frosinone. Il Bari ha decisamente ingranato le marce alte, quinta vittoria nelle ultime 6 giornate: ad Ascoli – ridotto in 10 uomini – decide una rete su rigore dell’attaccante Cheddira che se lo era procurato duellando con l’ascolano Botteghin, ingenuo a toccarlo sul piede alto. La squadra di Mignani si prepara così alla sfida di sabato prossimo con il Frosinone.

Due punti più sotto dei ‘galletti’ c’è il Sudtirol che batte 2-1 il Perugia al Druso. Decide una rete di Curto che raccoglie un tentativo di autogol di Curado dopo i gol di Mazzocchi e Casasola su rigore, il quinto della serie per l’ex di Frosinone e Cremonese. I grifoni – che hanno 1 punto di vantaggio sulla zona playout – perdono anche Rosi nel finale per doppia ammonizione, per Castori sarà un problema allestire la difesa alla prossima con la Reggina. La squadra di Bisoli non vuole smettere di sognare.

Le “fere” restano al palo

Moreno Longo, tecnico del Como

La Ternana non scatta verso l’alto, imbrigliata in casa dal Benevento che naviga sempre in zona retrocessione: al ‘Liberati’ – dopo la polemica tra i tifosi e il presidente Bandecchi prosegue – è 2-2, con reti tutte nel primo tempo. Nella ripresa tre legni fermano la Ternana. Ma entrambe le squadre continuano a vedere lontani gli obiettivi.

Chi invece vuole chiudere al più presto la pratica salvezza è il Como che, battendo il Modena 1-0 con un gol di cerri, ha agganciato proprio gli emiliani – al terzo ko di fila -a 35 punti. Addirittura a -4 dal Cagliari che procede a ritmi lenti: contro un Brescia in estrema difficoltà tecnica e umorale, non va oltre l’1-1 nonostante il vantaggio iniziale firmato da Lapadula su rigore. Nel finale la difesa dei sardi si fa prendere d’infilata da tre tocchi di fila, indisturbati, dalle Rondinelle e dal tiro di Bisoli. Gastaldello recrimina per un rigore, Ranieri si aggrappa alla filosofia secondo la quale se non può vincere, meglio non perdere. In attesa di recuperare qualche effettivo come Pavoletti e Rog.

Prima vittoria da tecnico della Spal per Massimo Oddo

La Spal vince 2-1 in casa con il Cittadella, per Oddo è il primo successo da quando è alla guida degli emiliani. Lo stesso tecnico abruzzese a fine gara ha ammesso che sono arrivati tre punti “grazie al cuore e all’orgoglio”. Ma per la salvezza è ancora lunga. Gorini invece recrimina per qualche decisione da parte del signor Sozza.

Vasquez acuisce la crisi di Inzaghi

Franco Vasquez del Parma

Quinto ko in 6 gare per la Reggina, sempre più in evidente crisi tecnica. A passare al ‘Granillo’ è il Parma, al suo secondo successo di fila esterno firmato ancora una volta da Vazquez. La squadra di Pecchia si prende il settimo posto in classifica, scavalcando il Cagliari e il Palermo.

La Reggina precipita al sesto posto, a quota 42. Agganciato dal Pisa che però non va oltre il pari per 1-1 in casa con il Palermo. Che spreca il quinto rigore stagionale, il quarto con Brunori (uno lo aveva sbagliato Tutino in casa, a giochi fatti) e incassa l’eurogol di Sibilli che impatta la rete segnata, dopo il rigore sbagliato, da Di Mariano. Brunori sta diventando croce e delizia per le chances playoff dei rosanero. E si parla già che al prossimo rigore sarà uno tra Verre e Di Mariano ad andare dal dischetto.