Rimpasto, il problema non è se ma come e quando

Il rimpasto nella Giunta di Anagni è solo questione di tempo. I rumors vogliono il Bilancio a De Luca, Marino terrebbe la Cultura e ci aggiungerebbe lo Sport. E per la presidenza d'Aula? Ci sarebbe Salvati

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Quella che sta per iniziare ad Anagni rischia seriamente di essere una delle ultime settimane con la giunta nata dalle elezioni che nel 2018 hanno portato al governo Daniele Natalia e la sua maggioranza di centrodestra. Il problema, a questo punto, non è più il sé, ma solo il quando. Quando ci sarà l’ufficialità del rimpasto di cui si parla.

Il problema è, in effetti, anche il come; ovvero, come farà il sindaco a varare una nuova squadra di governo, senza alterare i rapporti di forza che sembrano oramai acquisiti.

De Luca pronto ad entrare

Questione di giorni, dunque. Partiamo da quello che sembra il candidato perfetto al sacrificio. Ovvero l’assessore al Bilancio Carlo Marino. Su cui, in effetti, da quando è arrivato sul trono che fu (tra gli altri) di Peppe Viti e di Aurelio Tagliaboschi, è sempre rimasta un’aura di difficoltà palese nel trattare una materia, quella dei numeri, piuttosto ostica per chiunque. E non è un mistero per nessuno che nelle prime occasioni pubbliche, l’assessore appariva piuttosto teso, emozionato, consapevole della difficoltà della materia e del settore. Poi Carlo si è sciolto; ma evidentemente il problema è rimasto.

Giuseppe De Luca pronto per un assessorato

Ma se Carlo se ne va, chi entra? Soprattutto considerando che (al di là delle dichiarazioni ufficiali) quella del Bilancio è una delega pesante che sembra proprio non volere nessuno? Uno dei papabili sembrerebbe Giuseppe De Luca. Il presidente del consiglio ed ex esponente del Polo Civico (che adesso in città ha la faccia di Di Giulio).

Giovane, esperto, capace, autorevole. E sembra che il sindaco glielo abbia chiesto più volte nelle ultime settimane. De Luca avrebbe fatto le sue valutazioni; avrebbe capito che è ora di darsi da fare per la città in maniera più seria. E starebbe seriamente riflettendo sul da farsi. Anche se, ad onor del vero, si parlava proprio ieri del suo ingresso in squadra anche in altri settori, Lavori Pubblici in primis. Insomma, De Luca entrerebbe, ma non necessariamente al posto di Marino.

Rimpasto con effetto domino

L’arrivo di De Luca scatenerebbe un effetto domino; al suo posto, come Presidente del Consiglio Comunale, ci sarebbe il giovane e rampante avvocato di Fdi Davide Salvati, già titolare della delega ai Bandi ed ai Finanziamenti. Mentre l’ingresso in giunta di De Luca, unito alla permanenza di Marino (a cui, tolto il Bilancio, resterebbe la Cultura), porterebbe al necessario sacrificio di una figura in squadra.

Si parla molto di Jessica Chiarelli di Fdi, attualmente titolare allo Sport. Delega che finirebbe allo stesso Marino, in una sorta di compensazione per il Bilancio.

Davide Salvati

Nelle ultime settimane, a proposito di cerino acceso, si era parlato anche di Valentina Cicconi, mentre da ogni chiacchera (chissà perché) è rimasta fuori l’assessore Floriana Retarvi.

E Fdi? Come si compenserebbe l’uscita di un assessore? Ovviamente con un maggior cumulo di deleghe ai consiglieri del Partito. Ad Ambrosetti, nello specifico. Fermo restando che anche la promozione di Salvati sarebbe comunque un premio al Partito di maggioranza.

Come la prende la Lega?

Resta da vedere come la prenderà Vittorio D’Ercole, il vicesindaco ed assessore all’Urbanistica che sperava (e spera ancora) nel cumulo con i Lavori Pubblici.

Mentre resteranno fuori (salvo terremoti) gli esponenti di Idea Anagni, ormai stabilmente in maggioranza ( anche se in mood non ufficiale), ma senza alcuna ricompensa concreta. Le aspirazioni di Guglielmo Vecchi, palesate sin dalla sua prima uscita in consiglio, rimarranno ancora per un po’ non esaudite.

Ecco. Si tratta solo di aspettare. Dopodiché a Daniele Natalia non resteranno alibi. Con la squadra rinnovata dovrà lavorare per la città e per la riconferma. Che attualmente appare scontata più per l’assenza di una vera minoranza che per meriti effettivi. (Leggi qui Natalia tra il palco delle promesse e la realtà dei fatti).