“Ripartiamo” non stacca la spina a Villa. In consiglio la crisi va in stand by

Il consiglio comunale di Forma diventa teatro per l'ultima puntata della crisi amministrativa in capo a Paola Villa. Ma non cade nessuna testa perché Martellucci, Brongo e Colella varano l'appoggio condizionato'. E non si intestano la fine della consiliatura.

Una proroga per il sindaco Paola Villa: qualche mese, forse due o forse tre. Nei quali avrà i numeri per governare, attraverso una fiducia condizionata. Gli garantirà la civica “Ripartiamo con voi” che all’inizio del mese è uscita dalla maggioranza. Ma non passa all’opposizione. Concede un po’ di ossigeno al sindaco, per cambiare la rotta della sua amministrazione, modificare il suo modo di porsi con i consiglieri. Altrimenti revocherà l’appoggio condizionato. E manderà tutti a casa.

Ad ufficializzare la posizione è stato il capogruppo Dario Colella, nel corso del Consiglio Comunale di lunedì sera. Un’assise celebrata tra i silenzi del sindaco Paola Villa: ha giocato di rimessa, atteso gli avversari, aspettato che fossero loro a fare le priome mosse.

Il consiglio Comunale di lunedì sera

Nessuna proroga invece da Formia Viva e Formia Città in Comune. Dopo settimane di tira e molla, di Pec ricevute ed inviate, da lunedì sera la maggioranza non può più fare affidamento sui loro due consiglieri comunali. Sono il capogruppo di Formia Viva Antonio Capraro e Giovanni Costa di “Formia città in comune”. Nel corso del Consiglio hanno dichiarato di far parte ormai dell’opposizione. (Leggi qui Pec e documenti. La crisi formiana alla prova d’aula).

Il contro documento dei tre

Il “coupe de theatre” della serata è stato offerto invece dalla civica “Ripartiamo con voi”. Ha messo a punto un documento politico nel quale definisce il perimento del suo appoggio condizionato.

Lo ha consegnato materialmente nelle mani della professoressa Paola Villa il capogruppo. Sotto il profilo politico è chiaro: fin troppo. Rasenta l’ultimatum. «Garantiamo un impegno esterno. Se nei mesi a venire vedremo un concreto cambio di rotta non le faremo mancare il nostro appoggio. Diversamente non contribuiremo ulteriormente al regresso della nostra città». Firmato: i consiglieri Pasquale Martellucci (pare l’autore materiale della lettera al “signor sindaco”), Ida Brongo e Dario Colella.

Ripartiamo con voi” al momento non intende staccare la spina alla prima amministrazione civica nella storia di Formia. E le ragioni sono praticamente due. Il fondatore della lista, l’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa, vuole avere le idee più chiare.

Su cosa? Sugli scenari futuri in Regione Lazio: se continuerà ad essere governata da Nicola Zingaretti oppure c’è qualche possibilità che al suo posto vada il leghista Claudio Durigon. Costa prima di imprimere una eventuale svolta all’amministrazione di Formia vuole capire chi sarà l’interlocutore alla Pisana, in modo da sintonizzare la città con la regione.

Il secondo motivo di Costa. Vuole capire quale potrebbe essere una valida alternativa per una sua e diversa futura collocazione politica.

Presa di distanze

Il sindaco Paola Villa ed il consigliere Dario Colella

Allora perché distaccarsi dalla maggioranza? Perché andare via se la si continua ad appoggiare? Non sarebbe stato più utile rimanere in maggioranza e continuare a governare, mantenendo pure i due assessori di riferimento nella Giunta?

Il disegno politico è preciso. Ed è legato al periodo di appoggio condizionato. In Aula è stato ribadito «non ci interessa più la nostra partecipazione organica al governo della città».

È una presa di distanze. Una pulizia politica delle impronte digitali. Cancellando quanto è avvenuto negli ultimi due anni. Nel documento nemmeno si fa cenno al coinvolgimento in amministrazione avvenuto fino a ieri.

Ripartiamo con voi” insomma, vuole avere da ora le mani libere. Essere in grado da un momento all’altro di assumere comportamenti in uscita’. Condotte che non siano condizionate dall’essere presente o meno in Giunta. E di conseguenza, dall’assunzione delle responsabilità di Governo

Come a voler cancellare con il bianchetto quelle pregresse dal 2018.

Accuse e “cambio di passo”

L’assessore dimissionaria Alessandra Lardo

Il primo affondo, personale, rivolto alla professoressa Villa è assai circostanziato. Lo è nella parte in cui è accusata di aver ritenuto gli assessori dimissionari Lardo e Forte «il vero male dell’amministrazione. Al punto che non una parola è stata da lei spesa per farli tornare sui propri passi».

A Formia non si vede l’azione di questa amministrazione. E’ vero che la città ha dovuto affrontare dal 2018 in poi una serie di emergenze: l’ordigno della II Guerra Mondiale che ha imposto l’evacuazione per poter procedere al disinnesco; calamità naturali e Covid 19. Fasi che hanno rallentato progettualità e crescita. Tuttavia «ora è necessario un deciso cambio di passo. Perché, diversamente, la nostra Formia precipiterebbe in un baratro dal quale difficilmente potrebbe uscire».

Fin qui le sollecitazioni di natura amministrativa. Ora vengono quelle sul piano personale. “Ripartiamo con voi” ricorda una cosa all’accerchiato sindaco. Che «prima di tutto è necessaria una modifica reale del modo di amministrare». E il decalogo è lunghissimo.

Meno social e più strada

Il sindaco di Formia, Paola Villa

Lo si legge letteralmente nel documento dei consiglieri Martellucci, Brongo e Colella. «Occorre uscire dal recinto nel quale Lei ci ha rinchiusi. Cessando di attaccare i rappresentanti di autorità pubbliche con cui invece dobbiamo dialogare. Come è avvenuto nel recenmte passato con il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati. E pure con i sindaci di Comuni limitrofi (Cosimino Mitrano di Gaeta?). Nonché i rappresentanti politici regionali e nazionali».

Paola Villa poi viene invitata ad utilizzare poco e meglio i social network. «Con affermazioni spesso fuori luogo. Ed offensive nei confronti di chicchessia».

In questo turbinio di rimproveri c’è anche un riferimento cinematografico ad una drammatica pellicola di Ettore Scola. Il gruppo Ripartiamo le dice: «Lei non può considerare sempre brutti, sporchi e cattivi quelli che non fanno parte della sua ristrettissima cerchia. Deve aprirsi al confronto sempre. Sia con la sua maggioranza che con quella parte buona (non è menzionata, purtroppo) delle opposizioni. Parte che intende realmente collaborare per la crescita della città».

Il riferimento va ai fedelissimi assessori in carica. Cioè Kristian Franzini, Carmina Trillino, Biagio Attardi e Orlando Giovannone.

L’affondo finale di Ripartiamo. «Lei devi ricominciare ad ascoltare Formia e, per farlo, è necessario che smetta di governarla dalla stanza dei bottoni. Esca in strada. E ascolti quello che la città ha da dirle. Perché? La dimensione del patrimonio umano dilapidato in questi mesi è a dir poco agghiacciante».

E questa è l’opposizione

Pasquale Cardillo Cupo Foto © Giornalisti Indipendenti

Se queste erano le critiche della maggioranza, si può solo immaginare cosa abbia detto l’opposizione.

Ad inferire sull’operato e sulla gestione politica del sindaco sono stati i capigruppo della Lega e dell’Udc Antonio Di Rocco ed Erasmo Picano. I primi due hanno accusato il capo dell’amministrazione comunale di «non avere praticamente più la maggioranza politica. E di tirare a campare. Nonché di continuare a mettere la polvere sotto il tappeto».

Il loro collega di FdI Pasquale Cardillo Cupo invece aveva lo studio legale colmo di clienti: il che gli ha consentito di rimanere in Aula pochi minuti e nulla di più. Mentre Eleonora Zangrillo di Forza Italia non ha proferito verbo.

E considerando «inevitabile a questo punto» il rinnovo delle commissioni consiliari. Commissioni di cui erano componenti per conto della maggioranza i consiglieri, ora all’opposizione”, Costa e Capraro.

Intanto passa la scuola

La strategia del silenzio ha consentito però al sindaco di portare a casa un concreto risultato amministrativo. Ha cioè licenziato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per l’esproprio finalizzato alla realizzazione della nuova scuola secondaria “Vitruvio Pollione” e relativa palestra. Via anche per la palestra della scuola primaria “De Amicis”. Il tutto attraverso la demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti.

Non è stato un passaggio semplice. È stato approvato, tra le censure dalle opposizioni del centrodestra. E l’unico voto contrario del capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano.

Avanti così, con la fiducia condizionata.