La cena al Vicoletto avvelena il sindaco di Ripi: cade l’amministrazione

Cade l'amministrazione comunale di Ripi. Formalmente per il voto sul Bilancio. In realtà per un accordo raggiunto venerdì al Vivoletto di Terracina. Dove Forza Italia ha regolato un conto politico. Ma c'è anche il colpo di scena finale: con le dimissioni in blocco. Che creano il caos amministrativo

Le ultime disperate manovre per evitare il crollo sono state messe in campo al telefono. Dal Senato, il leader di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone Massimo Ruspandini ha chiamato il coordinatore di Forza Italia nel Lazio Claudio Fazzone. Al quale, considerata la contrapposizione in corso con FdI a Terracina e nella sua Fondi, non è sembrato vero poter rispondere: “Ho la massima fiducia in Gianluca Quadrini, ha il mio pieno mandato”.

L’altra mossa disperata è stata una telefonata del leader del Partito Democratico Francesco De Angelis, fatta al vice coordinatore Regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini poco prima che iniziasse la partita della Juventus. È come se il Papa si mettesse al cellulare mentre la processione della Festa Comandata sta già uscendo dalla sagrestia. Proprio per questo l’ultrajuventino De Angelis è stato telegrafico: “Gianlu’ c’è qualche margine?

No, margini non ce n’erano. Luca D’Arpino, vice presidente dell’Anci Lazio, braccio destro di Quadrini, papabile Coordinatore Provinciale di Forza Italia appena ci sarà la calma per organizzare un congresso, consigliere comunale di Ripi, aveva già preso la mira e scelto il momento. Ha premuto il grilletto e messo fine all’amministrazione del sindaco di Ripi Piero Sementilli.

La fine di Piero

SEMENTILLI CON I SENATORI RUSPANDINI E LOLLOBRIGIDA © GIORNALISTI INDIPENDENTI

La caduta del sindaco è avvenuta ufficialmente nel corso del consiglio comunale riunito questa sera alle 19.

La seduta è durata 1 ora e 34 minuti. Poi Luca D’Arpino ha cliccato il detonatore. Ha votato contro il Bilancio cittadino, dopo avere accusato il sindaco di incapacità amministrativa, incapacità di ascolto, “incapacità anche di realizzare le cose più semplici”.

La questione è molto più di bottega e meno nobile. Piero Sementilli quando è stato eletto sindaco era molto vicino a Forza Italia, coltivava un buon rapporto con Quadrini. Poi però è passato con Fratelli d’Italia traghettando anche un assessore. Mettendo all’angolo proprio D’Arpino.

Operazione giudicata ostile. Da lì è iniziata la guerra culminata con il voto contrario al Bilancio che ha fatto cadere questa sera l’amministrazione cittadina.

La mossa finale

QUADRINI, FAZZONE, D’ARPINO

Le telefonate di Ruspandini e De Angelis non potevano più nulla. Per un motivo sconosciuto a tutti. Venerdì sera a Terracina c’è stata una cena al Vicoletto.Quadrini – assicurano dalla sua squadra – l’ha voluta fare in casa del coordinatore regionale della Lega per mandargli un segnale politico ben preciso: Francesco Zicchieri su Sora gli ha fatto terra bruciata, Quadrini è andato a Terracina a bruciare l’amministrazione di Ripi”

A quella cena al Vicoletto c’erano quattro commensali: Gianluca Quadrini, Luca D’Arpino e due ex sindaci di Ripi avversari di Sementilli e cioè Gianni Celli e Roberto Zeppieri.

Sono stati proprio loro questa sera a dare a dare i voti decisivi per mettere fine all’amministrazione FdI.

Il commento di Quadrini, affidato a Facebook è chiaro: “Forza Luca, siamo tutti con te”. Sarà lui il prossimo candidato sindaco.

Il caos dopo il Consiglio

Il vero caos però è quello che accade dopo il consiglio comunale. Sotto il profilo procedurale il sindaco Piero Sementilli ha 20 giorni per approvare il bilancio, prima dello scioglimento. Ma consapevole di non avere più una maggioranza ha deciso di farla finita onorevolmente: è andato al Protocollo ed ha rassegnato le dimissioni insieme ai 5 consiglieri rimasti fedeli.

In questo modo però non decade. Per mettere fine all’amministrazione si sarebbe dovuto dimettere da solo. Rassegnando le dimissioni in massa, poiché le sei firme non sono la maggioranza del Consiglio (dodici consiglieri + il sindaco) formalmente l’amministrazione è ancora in piedi.

Le prossime ore saranno decisive.