Rivoluzione in cento giorni. Luca parla già da sindaco

Cosa ha promesso, chi c'era con lui, chi ha deciso di stare in disparte: Luca Di Stefano ufficializza la candidatura a sindaco. Mentre gli altri stanno ancora discutendo. E piazza subito i primi assi. Con l'innovazione possibile ed il green

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Quattro cose da fare nei primi cento giorni, fra cui creare un assessorato all’Innovazione Tecnologica. È così che il consigliere di opposizione uscente Luca Di Stefano, nel parco di Santa Chiara, ha proposto la sua candidatura a sindaco e presentato la squadra delle sei liste che lo sosterrà nella corsa al Municipio di Sora. (leggi qui Mentre il centrosinistra si spacca Di Stefano annuncia la candidatura).

Poche le parole chiave: coerenza, ricambio generazionale (un chiaro avviso di sfratto ben indirizzato), coalizione coesa, fiducia. E una cosa ovvia: mentre gli altri si devono ancora sistemare ai nastri lui è già partito.

I PRIMI CENTO GIORNI

Luca Di Stefano

Luca Di Stefano si mette a disposizione della città con “una squadra di giovani e meno giovani. Professionisti, persone che hanno dimostrato nel loro vissuto e nella politica responsabilità, serietà, competenza. E soprattutto educazione e rispetto per le idee altrui”. È lui il primo a parlare davanti ai giornalisti e alla città intera.

La nostra squadra è formata da questo tipo di persone, porta avanti una progettualità importante e semplice allo stesso tempo, perché dobbiamo restituire la dignità a tutti i cittadini, oggi Sora vive un decoro, una manutenzione purtroppo non all’altezza della sua bellezza”.

Per dimostrare di avere ragione lancia un progetto per i primi cento giorni: “Un programma ambizioso ma facile” che vale un “appello alle madri, ai padri, ai nonni, ai giovani. Dateci fiducia perché siamo persone serie.

QUATTRO PROPOSTE CONCRETE

Il nostro primo progetto nei primi cento giorni è Sora città pulita”. Facile da realizzare ed efficace. Sora città digitalizzata è il secondo. Necessario per stare al passo con i tempi: “Vogliamo passare alla digitalizzazione lanciando un assessore all’Innovazione Tecnologica, un chatboot, cioè il Comune a casa tua: grazie a questa tecnologia i cittadini potranno stampare direttamente i certificati da casa ed evitare le lunghe file che si formano dinanzi al Comune.

Sora città sicura è il terzo progetto. “La nostra missione – spiega il candidato sindaco – è quella di riportare in città i bambini e le famiglie. Come lo facciamo? Dando loro la possibilità di essere più spensierate e più sicure possibile con un sistema di video-telecamere dal centro alle periferie per far uscire i propri bambini in maniera serena”.

E per finire, nei primi tre mesi, il quarto punto: “Sora città del Natale, vetrina di eccezione per tutto il territorio limitrofo. Visto che Il Natale arriverà proprio nell’arco temporale dei cento giorni”. È la prima fase di un progetto con cui “vogliamo rilanciare a livello turistico, naturalistico e culturale la città”.

SORANITÀ

Questa squadra ha un ingrediente importantissimo che è lo spirito di soranità. Siamo tutti figli di questa città, siamo stati fuori per tanto tempo, siamo tornati, siamo stati presenti e oggi ci vogliamo dare quella scossa che possa davvero far tornare questa città ad essere punto di aggregazione di tutta la Valle del Liri. Noi ci poniamo in maniera costruttiva, condivisa con tutti gli altri, vogliamo che questa sia una coalizione della proposta e della progettualità. Abbiamo tutte le carte in regola per fare una grandissima campagna elettorale”.

Partiti con tre mesi di anticipo per sparigliare le carte nel tavolo di altri che ancora stanno discutendo su dove andare e con chi farlo?

Siamo sempre stati in mezzo alla gente, sono stati cinque anni di impegno per tutti. Non vogliamo arrivare all’ultimo minuto a chiedere la preferenza, vogliamo dimostrare che siamo persone responsabili, capaci di poter avere il consenso in maniera onesta e trasparente. E questo è il segnale che non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere trasparenti. La Villa Comunale è il segno che la nostra città deve ripartire dal green, dall’ecosostenibilità, dai bambini e dalle famiglie. Noi rispettiamo tutte le altre coalizioni e ci aspettiamo che nei prossimi mesi di campagna elettorale ci sia correttezza ed educazione allo stesso modo in cui ci stiamo ponendo noi”.

LA SQUADRA

C’erano i rappresentanti di tutte le liste seduti attorno al tavolo preparato a semicerchio nella Villa Comunale di Sora. Quasi a voler significare che in quella squadra tutti hanno pari dignità, nessuno siede a capotavola. Sei i simboli.

Made in Sora Con Luca Di Stefano Sindaco è la lista del candidato sindaco, rappresentata dall’ingegner Francesco Corona, figlio del già consigliere comunale Angelo.

Il Centro, lista rappresentata da Loredana Altobelli.

Sora 2021 Il Futuro, rappresentata da Irene Serapiglia e Simone Trombetta.

Adesso Tocca a Noi, il gruppo dell’avvocato Marco Mollicone: doveva essere il candidato sindaco di Fratelli d’Italia per il centrodestra ma alla vigilia del primo tavolo, già diversi mesi fa, si era sganciato rendendosi praticamente civico e indipendente. “Abbiamo stretto un patto generazionale e programmatico. Il programma elettorale riguarda la riqualificazione di Pontrinio”.

Il Grande Faro, lista rappresentata da Romina De Gasperis.

Stefano Lucarelli Sora con Luca Di Stefano sindaco: è la lista dell’ex assessore allo Sport già aspirante sindaco nella coalizione di centrosinistra in quota Pd, che ha detto: “Lieto di partecipare, consapevole del ruolo che ho nel rappresentare il gruppo di amici” e ci ha tenuto a sottolineare che “il nome della lista è soltanto un riconoscimento per il lavoro che dura da anni”.

A proposito della scelta di stare con Luca Di Stefano: “Semplice. Ci ha agevolato l’atteggiamento di Luca con un’opposizione coerente. Per cinque anni ha sempre rifiutato offerte anche allentanti per passare in maggioranza”.

DIETRO LE QUINTE

C’erano anche gli amministratori uscenti di maggioranza che hanno deciso di abbandonare il sindaco in carica Roberto De Donatis e sposare il progetto di Luca Di Stefano.

Hanno preferito rimanere nelle ultime file, sparsi fra il pubblico il vicesindaco Fausto Baratta, i consiglieri Francesco De Gasperis e Alessandro Mosticone. Hanno deciso di dare spazio ai giovani, di lavorare in sordina per portare il loro contributo e la loro esperienza alla squadra senza tuttavia rendere troppo ingombrante la loro presenza.

La stessa cosa deve aver pensato Enzo Di Stefano, padre di Luca e già sindaco della città e consigliere regionale in passato. Sicuramente avrebbe voluto essere in prima fila ad ascoltare le parole e osservare le espressioni dei volti. Invece è rimasto tutto il tempo davanti al Bar Camilla, all’inizio del Corso Volsci. Ha deciso di stare in disparte.