Rivoluzione Pd: segretario giovane e fusione dei tre circoli

Rivoluzione nel Pd di Formia. Fusione dei 3 circoli. Eletto un segretario unitario. È il farmacista Luca Magliozzi. Ticket con il neo presidente Ciaramella. In due non arrivano a sessant'anni. Il diktat di Moscardelli

Saverio Forte per Alessioporcu.it

Un farmacista al capezzale del Partito Democratico di Formia, alle prese con tante ferite politiche aperte. L’ha deciso in una torrida serata di luglio il congresso cittadino del Pd: ha eletto quasi all’unanimità il suo nuovo Segretario, il farmacista Luca Magliozzi. Trentatré anni, la passione per la farmacia ereditata da papà Nicola, Luca Magliozzi è uno dei volti più noti in città. Lo dimostra anche la votazione: un solo contrario, il professor Antonio Troisi, storico dirigente dell’istituto nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta.

Il Pd cambia generazione: si affida ad un esponente che non è ex Pci – Pds – Ds, non è nemmeno ex Dc – Popolari – Margherita. Il dottor Luca Magliozzi è da sempre iscritto al Pd, la sua militanza l’ha iniziata quando la fusione a freddo era già una realtà , è stato dirigente di primissimo piano dei Giovani Democratici.

Congresso o commissario

Il congresso, celebrato in pieno luglio, mette fine alla frammentazione del Pd formiano: diviso in tre sezioni, ognuna con un indirizzo politico ed un referente. (leggi qui Pd del Golfo, dove la parola Unità è stata cancellata).

È stato il segretario provinciale, l’ex Senatore renziano Claudio Moscardelli ad imporre il congresso. Con un monito simile ad un diktat: “Se non superate questa situazione di grande caos, vi commissario”.

L’elezione di Luca Magliozzi a segretario è un cambio di passo. Perché è figlia di un accordo generazionale: lui proveniente dal primo circolo “Piancastelli – Don Giuseppe Diana” nel borgo marinaro di Mola, sarà il segretario politico; il presidente del Partito invece sarà Gennaro Ciaramella, 26 anni, fresco di laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Non è uno di primo pelo: è segretario organizzativo del Pd Provinciale, consigliere comunale dal 2013 al 2018 e primo dei non eletti alle ultime amministrative.

Questo “ticket generazionale“ è andato di traverso al coordinatore (ormai ex) del primo circolo Dem di Formia, Francesco Carta, storico avversario interno dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo dai tempi del Pci (furono eletti insieme consiglieri comunali nel 1980).

Quando la richiesta di sdoppiare le due votazioni a suggellare un’unità interna è stata respinta, Carta, seduto alle spalle dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Sesa Amici (quasi a marcare ad uomo il latinense ed odiato Claudio Moscardelli che aveva aperto il congresso cittadino), lanciava saette: “Non ci stiamo”.

E così Carta e metà dirigenti e iscritti del suo circolo disertavano il voto: un gesto doppiamente di rottura, perché il neo segretario-farmacista è cresciuto politicamente nel suo circolo.

Luca Magliozzi sa ora che il suo compito è ricco di incognite e di insidie ma, in stretta collaborazione con il moscardelliano Gennaro Ciaramella, vuole utilizzare il fattore entusiasmo ed il mandato, pieno, ricevuto dai quasi cento iscritti partecipanti  al congresso.

Una partecipazione inattesa nell’angusta sala “Boffa” del comune di Formia in quella che è stata per decenni la caserma dei Carabinieri in via Lavanga. Si boccheggiava ed un motivo c’era: i dirigenti del Pd hanno trovato l’impianto di condizionamento guasto (qualcuno ha  malignato “sarà stato un atto di sabotaggio del sindaco Paola Villa?”) ma con una speranza: tanta voglia di recuperare grazie alla leadership dei giovani.

Nel rinnovato consiglio direttivo – i componenti dovrebbero sfiorare le 20 unità – non ci sarà la componente dell’ex primo circolo del Pd ma il neo segretario, da buon medico e farmacista, sa che il tumore non si può curare come il raffreddore con un’aspirina. 

Teme ripercussioni dall’accorpamento di tre circoli cittadini?

Questo congresso segue un solco tracciato in silenzio da tempo e da molto lontano – esordisce il neo segretario del Pd di Formia – Quindi escludo subito che si sia trattata di una fusione a freddo e fatta in laboratorio. Qui tante persone, soprattutto molti giovani, hanno capito che bisognava rimboccarsi le maniche per dare vita ad una vera fase costituente. Ci sarà bisogno anche di coloro che – ed è l’apertura di Magliozzi – non hanno capito a sufficienza l’importanza di questo momento di rilancio della nostra offerta politica per Formia e, direi, per l’intero Golfo. A me piace un Pd aperto a tutti, anche a coloro a cui non siamo stati sinora in grado di illustrare a dovere questo progetto che è e sarà unitario. Mi farebbe piacere se questa comunità vivesse, numerosa, sotto un unico tetto”.

È la recente esperienza dei tre circoli che ha esasperato queste divisioni?

La nascita dei tre circoli fu concepita all’epoca per essere più presenti nelle varie realtà e località di un territorio vasto qual è quello di Formia. Che senso ha avere tre circoli che poi restano aperti solo in occasione degli appuntamenti elettorali? Si partirà da una sfida e dalla volontà di voler creare un luogo aperto e inclusivo che diventi un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per rinnovare il Partito e la nostra città. La scommessa è quella di attivare un processo aggregativo e partecipato, che sappia mettere in rete le migliori energie del nostro territorio”. 

Lei nella sua relazione ha affrontato il tema della necessaria organizzazione territoriale del Partito  e no solo. Perché?

Ho illustrato il ruolo propositivo che la comunità Dem dovrà mettere in cima al dibattito pubblico, passando per la sfida digitale che il periodo storico richiede a tanti altri temi cruciali: ambiente, legalità, lavoro e sanità, su tutti. Da oggi nella nostra città non esistono più tre circoli del Partito Democratico ma un grande nuovo soggetto: il Partito Democratico di Formia. Si partirà da una sfida e dalla volontà di voler creare un luogo aperto e inclusivo che diventi un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per rinnovare il Partito e la nostra città. La scommessa è quella di attivare un processo aggregativo e partecipato, che sappia mettere in rete le migliori energie del nostro territorio.

“Le coalizioni di centro-sinistra hanno cambiato profondamente la città: penso ai beni archeologici, agli asili nido e ai servizi a domanda individuale, alla Formia Rifiuti Zero e alla messa in sicurezza della gestione dei Rifiuti, alle tante battaglie che sono state fatte negli anni come quelle per la gestione pubblica ed efficiente del servizio idrico o quelle in difesa della “salute” del nostro Golfo

Quale tipo di rapporto intende avere con il sindaco Paola Villa?

Il nostro capogruppo è un giovane come noi, Claudio Marciano, che, a differenza nostra, non è iscritto al Pd. La nostra da un anno è un’opposizione costruttiva ma d’ora innanzi non derogheremo a tanti argomenti che devono tornare ad essere del centrosinistra. Uno su tutti sarà una particolare attenzione a quelle fasce sociali che non ce la fanno

Quindi, se potesse, quello che sta per iniziare come lo conierebbe?

È il momento della generosità e della responsabilità. E’ il tempo di aprire una fase nuova e di mettersi al servizio di una comunità e di un progetto comune. Consapevoli che il nostro obiettivo non dovrà essere quello di prendere un voto in più rispetto al passato, ma quello di far stare un po’ meglio le persone attraverso la nostra azione politica”.