Roberta Lombardi verso il super direttorio del 5 Stelle. E nel Lazio che succede?

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il Movimento si avvia verso la Fase 3, con una squadra di 6 big che affiancherà Luigi Di Maio. In pole position la capogruppo pentastellata nel Lazio. A questo punto però l’accordo con Nicola Zingaretti non può essere rimandato. Il caso spinoso delle elezioni in Emilia Romagna.

Il Movimento Cinque Stelle si avvia a grandi passi verso la Fase 3, dopo quella iniziale contrassegnata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e quella del capo politico assoluto Luigi Di Maio.

Un vertice, ai primi di dicembre, tra gli stessi Grillo, Di Maio e Davide Casaleggio dovrebbe definire un percorso in tempo brevissimi. Massimo dieci giorni. Nel frattempo, per far capire che l’aria è cambiata, dovrebbe arrivare la nomina del capogruppo alla Camera, ferma da troppo tempo.

Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio

Il Corriere della Sera scrive: “Intanto, esiste già uno schema delle sei aree di competenza che i sei big pentastellati dovranno curare. I facilitatori si occuperanno di: territorio e riforma dei Meet-up, comunicazione, Regioni, Comuni, Consiglieri Comunali, Formazione e risorse umane. Si tratta di aree che servono a maggiore strutturazione territoriale e che — nelle intenzioni — servono per una interazione più forte con la base, in modo da non ripetere quelle frizioni e quella presa di distanza emersa nell’ultimo periodo, in special modo sul tema delle candidature alle Regionali”. 

Il punto più spinoso è quello dei sei componenti del team, destinati ad affiancare (o a commissariare?) Luigi Di Maio. Sicuramente non saranno ministri, visto che il doppio ruolo è vietato dalle norme interne dei Cinque Stelle. Alcuni nomi però dovrebbero essere certi. Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Chiara Appendino e Roberta Lombardi.

Quindi, la capogruppo pentastellata alla Regione Lazio dovrebbe sedere nel cerchio ristretto di quelli che andranno a guidare il Movimento. Con coordinate politiche precise, indicate proprio dal Garante Beppe Grillo: accordo con il Partito Democratico, anzi patto di governo. Questo significa che tutti quelli che non sono d’accordo non dovrebbero avere altra strada che quella di lasciare il Movimento.

È per questo che il Capitano della Lega Matteo Salvini ha attaccato Grillo, accusandolo di aver tradito il Movimento e aggiungendo che le porte del Carroccio restano aperte.

Matteo Salvini

Poi c’è un altro aspetto legato ai rapporti con il Pd di Nicola Zingaretti. Se si va verso un’intesa forte, allora due punti saranno sul tavolo. Il primo riguarda l’Emilia Romagna: se i Cinque Stelle andranno da soli, rischiando di far perdere Stefano Bonaccini, il candidato del Pd. E una sconfitta in Emilia avrebbe effetti devastanti nei Democrat ma pure nella coalizione giallorossa e nel Governo.

Poi c’è la questione del Lazio, dove Zingaretti è presidente. I Cinque Stelle sono spaccati in due. Roberta Lombardi fino a quando potrà rimandare l’accordo nel Lazio? Questo comporta la probabile scissione dei Cinque Stelle. Percorso complicato.