Regionali, parte la corsa di Rocca: è già toto giunta

Presentato il candidato del centrodestra alle Regionali. Francesco Rocca: «Polemiche? Non me ne sono accorto». Il programma: in via di definizione. Il termovalorizzatore: serve ma non basta

Come un cerchio del destino che si chiude. La scalata di Francesco Rocca ai dieci anni di centrosinistra in Regione Lazio è cominciata questa mattina. È partita dallo stesso luogo in cui era finito tutto per il centrodestra laziale: quel palazzo Ripetta cornice dell’addio dell’allora Governatrice Renata Polverini.

Scenario differente

Tutto è diverso da quei giorni del 2013. Allora il premier era il tecnico Mario Monti. Chiamato di corsa al capezzale finanziario di un Paese che aveva visto lo spread crescere fino al limite di rottura. Erano i giorni dell’inizio della fine per il centrodestra, i giorni dell’alba delle tecnocrazie.

Oggi l’Italia è guidata dal primo Governo presieduto da un esponente della destra: Giorgia Meloni. E Palazzo Ripetta, due decadi fa teatro drammatico della fine di un’esperienza politica, oggi era una bolgia pronta ad esplodere ad ogni passaggio di Rocca. Con gli stati maggiori del nuovo Esecutivo nazionale seduti in prima fila a spellarsi le mani.

C’erano un po’ tutti ad ascoltare il possibile futuro presidente della Regione Lazio: ministri, sottosegretari e futuri assessori. Mancavano i leader nazionali: si sono affidati ai social. Dopo il caso Michetti alle Comunali di Roma nessuno vuole più rischiare. Nemmeno in presenza d’un abisso di vantaggio nel voto dei Partiti e di uno più ristretto nel confronto diretto. Alla presentazione del candidato del centrodestra nel Lazio Francesco Rocca questa mattina c’erano tutti i big ma solo quelli regionali. (Leggi qui: Rocca si presenta, Ottaviani e Rufa nel comitato).

Chi c’era e chi no

Paolo Trancassini, Giovanni Donzelli e Chiara Colosimo (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Schierati, ad esempio, alcuni membri di Governo come i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e degli Esteri Antonio Tajani. Per la Lega c’erano il sottosegretario Claudio Durigon e il suo collega Vittorio Sgarbi. Ed ancora, in ordine sparso, il vicepresidente di Montecitorio Fabio Rampelli a lungo papabile candidato governatore del Lazio, così come Paolo Trancassini e Chiara Colosimo, anche loro presenti.

E poi il presidente del gruppo Noi moderati, Maurizio Lupi, il responsabile dell’organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli e Lorenzo Cesa per l’Udc. C’erano Luciano Ciocchetti e Maurizio Gasparri. In sala, infine, qualche assessore ‘in pectore‘, anche se dallo staff di Rocca fanno sapere che la questione Giunta non è stata ancora affrontata ufficialmente.

Di fronte a loro il manager della sanità (come lui stesso si è definito) ha giurato di essere pronto a conquistare la Regione Lazio.

Nessuna divisione

Francesco Rocca

La conferenza stampa a Palazzo Ripetta a Roma è stata preceduta dalle polemiche. Che avevano portato anche a spostare ad oggi la data dell’iniziativa. Ma l’ex presidente della Croce Rossa mette in chiaro: «La mia candidatura avviene in un contesto di affetto e simpatia. Le chiacchiere sulle divisioni interne per la mia candidatura io non le ho sentite».

Il programma: tutti vogliono capire cosa intenda fare l’uomo che viene dalle emergenze internazionali. In che modo immagini il suo Lazio, diverso da quello costruito in questi dieci anni da Nicola Zingaretti. «Tra pochi giorni presenteremo il programma. Sarà chiaro e misurabile e ci stiamo lavorando h24. Chi si aspetta un programma faraonico resterà deluso».

Il discorso sulla composizione della giunta «è assolutamente prematuro. Saranno competenza e merito a guidare le scelte di chi mi accompagnerà».

Il toto giunta

Francesco Rocca (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

La possibile giunta non sarà annunciata nella sua totalità nei prossimi giorni. «Ci saranno sicuramente tecnici, probabilmente al Bilancio e alla Sanità» ha spiegato. Per poi aggiungere: «Come sempre, poi, chi prenderà più voti potrà aspirare ad un posto in giunta». Anche se Rocca in persona ha chiarito che «saranno competenza e merito a guidare le scelte di chi mi accompagnerà come assessore in giunta».

Oliano i pallottolieri i recordaman delle preferenze regionali. Diventano subito nomi papabili: tra loro Fabrizio Ghera, Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli o Antonello Aurigemma per Fdi. Ma anche Fabrizio Santori e Giuseppe Cangemi per la Lega, tanto per fare qualche esempio.

Bisognerà aspettare anche la presentazione delle liste, prevista tra il 12 e il 13 gennaio. Di sicuro ci sarà anche una Lista Civica Rocca. E ancora qualche giorno ci vorrà per il programma, anche se Rocca oggi ha già mostrato idee chiare su alcuni argomenti.

Il termovalorizzatore non basta

Foto: Stefano Capra / Imagoeconomica

In caso di vittoria ci saranno «un nuovo piano casa» ed «un nuovo piano rifiuti» che punti sulla differenziata. Il nodo di questa campagna elettorale è il termovalorizzatore. Anche per Rocca deve essere realizzato ed attraverso di lui eliminare i rifiuti che soffocano Roma. Ma evidenzia anche un altro dato: «Il Lazio è al 18esimo posto come Regione in quanto a differenziata. Un disastro. Bisogna ripartire da questo per chiudere il ciclo dei rifiuti. E bisogna rifare il piano regionale sui rifiuti. Il termovalorizzatore da solo non è la risposta. Inoltre per dove è ubicato dico che la viabilita lì è chiusa. E credo che servirà in maniera minima».

Punta il dito sulla Sanità del Lazio. «Dobbiamo riportare dignità ai cittadini del Lazio. I cittadini non possono andare fuori del Lazio per curarsi. Vedere i cittadini costretti ad emigrare è un’umiliazione che io voglio superare con tutte le mie forze». «Abbiamo liste di attesa interminabili. E nella sanità del Lazio abbiamo gli stessi problemi di 10 anni fa, penso anche al tema delle barelle nei nostri pronto soccorso. Garantirò ai nostri cittadini un punto di ascolto. Riporterò il dialogo». Per Rocca «pubblico e privato potranno convivere insieme».

Attizza la polemica di queste ore: quella sull’aumento dell’addizionale regionale che si paga sulla dichiarazione dei redditi. «L’addizionale Irpef attuale, oltre a mortificare le casse e il portafoglio dei cittadini, porta a una riflessione importante: quella sui conti della Regione. Il debito sta crescendo e la situazione è preoccupante. La Regione non ha fatto passi in avanti, semmai è peggiorata. E c’è un’economia morente».

L’appoggio degli alleati

Silvio Berlusconi

Il primo a garantire l’appoggio a Francesco Rocca è stato Silvio Berlusconi. Con un post su facebook. «Cari amici di Roma e del Lazio, voglio rivolgere un saluto affettuoso a tutti voi. E naturalmente un saluto particolare al nostro candidato il dottor Francesco Rocca, che dopo una vita dedicata al servizio degli altri come presidente della Croce Rossa internazionale e come presidente della Croce Rossa italiana, oggi si offre ai cittadini del Lazio per mettere la sua esperienza al servizio della vostra Regione, una regione che ha bisogno di un cambio di passo, e Francesco Rocca è l’uomo giusto».

Parla di svolta anche il leader dell’Udc Lorenzo Cesa. Secondo il quale «per troppi anni la Regione è stata guidata da sinistra e Cinque Stelle. Troppi anni di immobilismo in Regione: anche Roma vive un momento di difficoltà e anche la Regione può dare un contributo a risollevare le sorti di Roma».

Il governo regionale di Nicola Zingaretti ha creato le condizioni affinché Roma potesse avere ampia autonomia su molti temi che fino ad oggi erano competenza della Regione. Antonio Tajani sottolinea che «Bisogna discutere, ma noi di Forza Italia siamo favorevoli all’autonomia differenziata. La riforma deve dare due risposte: la prima sul ruolo di Roma Capitale e la seconda sul fatto che non devono esserci differenze tra nord e sud».