Rifiuti: Roccasecca e S.Vittore contro Roma: pronti a pignorare il Colosseo

Foto © Enrico de Divitiis

Ingiunzioni di pagamento dei Comuni di Roccasecca e San Vittore del Lazio a Roma Capitale. Reclamano 5 milioni. La rabbia per le dichiarazioni dell'assessore capitolino Lemmetti. "Non ci paga per non aumentare la tassa ai romani". "Pronti a pignorare anche il Colosseo"

«Portano i loro rifiuti e non vogliono neanche pagare. Virginia Raggi si assuma le sue responsabilità. Altrimenti saremo costretti a procedere con i pignoramenti» La rabbia parte dalla Ciociaria e mira alle casse del Comune di Roma. Reclama i soldi: non per fare cassa ma per smascherare il trucco messo in campo dall’amministrazione della Capitale. Scarica i suoi rifiuti nelle province, li fa lavorare e smaltire lì: non crea gli impianti sul suo territorio, non scontenta i suoi cittadini. E nemmeno gli vuole far pagare il conto, aumentando la bolletta dell’immondizia.

Una fase della lavorazione dei rifiuti

A gridare la loro rabbia sono Roccasecca e San Vittore del Lazio. Nel primo finisce interrata la spazzatura che non può essere né riciclata né trasformata in combustibile; nel secondo, l’immondizia lavorata alla Saf di Colfelice alimenta il termovalorizzatore Acea e genera energia elettrica.

Ora reclamano i cinque milioni di euro che la Capitale deve pagare per lo ‘scomodo‘ generato ai due Comuni.

Tutta colpa di Lemmetti

A scatenare la collera dei sindaci Nadia Bucci (San Vittore del Lazio) e Giuseppe Sacco (Roccasecca) sono le dichiarazioni fatte in queste ore dall’assessore al Bilancio del Comune di Roma, Gianni Lemmetti. Ha assicurato ai cittadini della Capitale che “La Tari non aumenterà qualora il bilancio di Ama dovesse chiudere in negativo”.

Contesta Nadia Bucci: “Per Lemmetti i conti sui rifiuti sono in equilibrio ma ignora che San Vittore del Lazio e Roccasecca vantano sommi ingenti da Ama e quindi dal Comune di Roma obbligato in solido al pagamento“.

Quanti soldi? Due milioni a San Vittore e tre milioni a Roccasecca.

Per molti anni – dice il sindaco – è stato concesso ad Ama e quindi al Comune di Roma di fare il bello ed il cattivo tempo sul nostro territorio. Oltre a subire l’arrivo di immensi quantitativi di rifiuti, né Roccasecca né San Vittore del Lazio hanno ricevuto le somme dovute per legge ai comuni sede di impianti o di discarica“.

L’assessore Gianni Lemmetti © NextQuotidiano

Giuseppe Sacco ha il dente avvelenato. Sul suo territorio c’è la discarica che doveva servire la sola provincia di Frosinone. Invece l’arrivo delle immondizie romane l’ha saturata in pochissimo tempo. L’emergenza scattata a Roma ha costretto ad alzare collinette fatte di spazzatura, costruendole sopra agli invasi già esauriti. Insomma: immondizia sotto e immondizia sopra.

Le ingiunzioni di pagamento

Ora sta per esaurirsi la discarica di Colleferro. E nemmeno a Roccasecca c’è più spazio. In Regione Lazio c’è il progetto per scavare un altro immenso cratere, il quinto. Nel quale gettare ancora immondizia. Roccasecca si sta opponendo in tutti i modi: con ricorsi alla magistratura, ai ministeri, espropri… Il fatto che Roma non si costruisca il suo impianto, mandi i suoi rifiuti e nemmeno paghi il dovuto ha il sapore di una ulteriore presa in giro per i due sindaci. Motivo per cui hanno attivato procedimenti di ingiunzione nei confronti del Comune di Roma.

Il sindaco Nadia Bucci ha confermato: “Il Comune di San Vittore del Lazio ha notificato al sindaco Virginia Raggi ed alla società municipalizzata per la raccolta dei rifiuti Ama spa l’avvio del procedimento per l’emissione di ingiunzione ai sensi del Regio Decreto 639/1910“.

Il termovalorizzatore ACEA di San Vittore

Per quantificare le somme, il Comune ha svoltole sue indagini. Ha accertato che nel solo 2018 Ama ha portato al termovalorizzatore di San Vittore 52.730 tonnellate di rifiuti trasformati in combustibile.

Su quelle quantità è dovuto al Comune di San Vittore del Lazio il benefit ambientale previsto dal Decreto Commissariale 15/2005. A quanto ammonta? Al 4% della tariffa di trattamento dei rifiuti applicata da AMA spa al Comune di Roma. In soldoni: 225.684 euro oltre interessi. Per il solo anno 2018.

Mai pagato, neppure gli arretrati

Il Comune di Roma però non ha mai provveduto al versamento della somma. Eppure è obbligato, se non paga Ama SpA tocca al Comune: lo prevede la legge regionale 27/98, lo conferma il Decreto Commissariale 15/2005, lo ribadisce il decreto della Giunta regionale n.516 e 760 del 2008.

Per gli anni 2015-2017 invece San Vittore del Lazio ha ingiunto al Comune di Roma Capitale di provvedere al pagamento della somma di € 483.579 oltre agli interessi.

Per l’anno 2014 poi è stato notificato un analogo provvedimento per 70.480 euro oltre interessi.

La Saf di Colfelice dove vengono lavorati i rifiuti

Si arriva ad un totale di € 779.743, ai quali andranno ad aggiungersi un altro milione e mezzo circa che sono in fase di riaccertamento, nonché i circa 3 milioni dovuti al comune di Roccasecca, sede di discarica.

Non subito ma entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento. Con un’annotazione: se non pagano si procederà all’espropriazione forzata a norma di legge.

Perché non pagate?

Non si comprende quindi su quali basi l’assessore al Bilancio possa parlare di conti in equilibrio e di poter scongiurare un aumento della Tari per i cittadini Romani. E’ chiaro – conclude la Bucci – come queste procedure esecutive che cumulativamente a ammontano a circa 5 milioni di euro andranno spalmati su tutti i cittadini romani”.

Il sindaco di San Vittore del Lazio prende di mira l’amministrazione capitolina. Punta il dito contro la sua collega che siede in Campidoglio. “Ancora una volta è dimostrata l’incapacità e l’inadempienza della Raggi che sta procedendo solo a slogan da campagna elettorale benche questa si sia chiusa da un bel po’ “.

Il sindaco di San Vittore del Lazio Nadia Bucci

Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco aggiunge: “è stucchevole il teatrino inscenato dalla Raggi e da Zingaretti nel silenzio assoluto della politica su un tema così importante. Anzi è l’ennesima prova del fallimento della politica laddove si finge di litigare per non trovare soluzioni e per non assumersi responsabilità. Non solo, l’incapacità di trasforma in arroganza visto che si vogliono sfruttare i nostri territori con la scusa delle finte emergenze e non si pagano i ristori ambientali previsti per legge“.

Io mi prendo il Colosseo

Conferma che si andrà avanti fino ai pignoramenti. A chi gli dice che a Roma è rimasto ben poco da pignorare, scherzosamente Giuseppe Sacco risponde “Sono solvibili: a me va bene anche se mi danno il Colosseo. Oppure uno dei loro terreni sui quali non sono in grado di realizzare una discarica. Glielo risolvo io il problema“.

Punta il dito anche contro i politici regionali. “Procederemo con i pignoramenti anche per far capire a chi occupa i palazzi romani, politici ciociari compresi, che in provincia di Frosinone non ci sono le riserve indiane da saccheggiare ma c’è ancora qualche brigante che vuole difendere cittadini e territorio“.

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