Roma: «Sindaci con il prosciutto sugli occhi: ecco come ci frega Acea»

«Il vero problema non è la tariffa dell’acqua ma che nessuno mette il naso nei conti di Acea. Se guardassero tra le voci di spesa scoprirebbero dove sta il vero business». Ai tempi di Antonello Iannarilli faceva il pontiere cercando di collegare i sindaci e farli arrivare tutti su uno stesso documento condiviso. Ai tempi di Peppe Patrizi interveniva sempre contro Acea. Ora Adriano Roma – già coordinatore provinciale di Forza Italia, già consigliere regionale del Lazio, già membro del Consiglio di Amministrazione di Astral e di Saf, vice sindaco di Arnara – ai tempi di Antonio Pompeo, durante le riunioni per decidere la tariffa dell’acqua si alza e se ne va. E lancia messaggi ai suoi colleghi sindaci.

Alessioporcu.it Onorevole che fa: predica bene e poi al momento di assumersi le responsabilità si alza e va via?

Adriano Roma – Mettiamo le cose in chiaro: la seduta scorsa era nulla. Me ne sono andato quando il dirigente della Segreteria Tecnica, Serafino Colasanti, ha imposto ai sindaci di attenersi scrupolosamente al regolamento dicendoci addirittura che se ce ne andavamo dovevamo firmare l’uscita. Allora, se vogliamo essere scrupolosi, dobbiamo esserlo fino in fondo: il regolamento dice che se non viene fatto l’appello entro un’ora la seduta deve essere considerata deserta. La convocazione era per le 12.30, l’appello è stato fatto verso le 14.30: ho l’impressione che un’ora fosse passata abbondantemente.

Molti dicono che calcolare la tariffa è impossibile, il confronto con lo stuolo di tecnici, ingegneri, analisti e professori è improponibile: se è così, Acea è destinata a vincere sempre?

E’ una scusa. La verità è che molti sindaci non mettono il naso nei conti di Acea. Ad esempio: nessuno si è accorto che in un anno la spesa per la corrente elettrica è aumentata di 4,5 milioni. Eppure non sono state attivate così tante utenze da giustificare un aumento simile. Cosa è successo? Semplicemente che Acea – e nulla glielo vieta, pertanto è una cosa legittima – ha cambiato gestore, passando ad uno che gli costa di più. Tanto poi il costo finale va a finire in bolletta. E, non vorrei malignare, mi sembra che Acea attraverso Areti, sia un fornitore di energia elettrica. Ecco, basterebbe che i sindaci rimproverassero questo. Oppure che mandassero un loro tecnico a sorvegliare i cantieri durante i piccoli lavori di riparazione: qualcuno ha mai verificato se i costi sono congrui o magari c’è qualche spesuccia che si potrebbe limare? Quando l’ho fatto è sempre successo che gli importi sono scesi. Lo sapete che così si possono abbattere le spese del 30%? Con un vantaggio per Acea, per i cittadini e soprattutto per l’efficienza del servizio. Cominciamo da qui se vogliamo costruire un sano e reciprocamente corretto rapporto con Acea.

Perchè i sindaci sono andati in ordine sparso?

Perchè la maggior parte dei sindaci non ne può più di questa Segreteria Tecnica e tantomeno della parte politica che la gestisce. Ma vi rendete conto del documento che volevano farci approvare? Voi di Alessioporcu.it avete giustamente fatto rilevare le due grosse contraddizioni del documento: volevano farci votare un testo nel quale chiedevamo ad Acea di prendere le bollette dei nostri cittadini che sono in difficoltà e mandarle ad Equitalia, volevano che approvassimo undici milioni di multa ad Acea per non avere preso gli impianti di Cassino. Un sindaco non può approvare un testo del genere».

Però è stato il testo che ha ottenuto più voti

Il testo è stato messo a disposizione dei sindaci solo il 25 luglio, mentre la mail che ci metteva a disposizione la proposta di delibera è del 29 luglio, per avere una copia dovevamo andare a Frosinone per ritirarla di persona. In pratica ci hanno messo a disposizione la documentazione solo il giorno prima della riunione. Loro hanno avuto mesi di tempo per mettere a punto quel testo e poi si pretendeva che noi sindaci lo votassimo a scatola chiusa dopo poche ore. Chi lo ha fatto è stato solo per disciplina di Partito».

La prossima volta come voterete?

Noi sindaci di centrodestra voeteremo nella maniera più conveniente per i cittadini

E’ vero che Abbruzzese sta puntando sulle assembleee dei sindaci perché oramai le Privince non hanno più poteri? (leggi qui il precedente)

Che si stia andando verso un potere amministrativo reale dei sindaci è sotto l’occhio di tutti. Così come è logico che i sindaci devono avere un Partito che li assembli. Altrimenti è il caos.

A Fiuggi non è andato, assente eccellente insieme a Iannarilli. (leggi qui il precedente) Non è nemmeno arrivato tardi come Quadrini. Eppure il Partito la considera al punto da indicarla nel Comitato per il No

Il coordinatore provinciale del mio Partito ha dato il mio nome al coordinatore regionale per fare parte del comitato provinciale per il No al referendum. Ma da quel momento non ho avuto più notizie.

E’ rientrato in Forza Italia, di cui è stato coordinatore provinciale: sicuro di sentirsi di nuovo a casa?

Mi sento a casa con quelli che vogliono il bene dei cittadini, in qualunque Partito stiano. Il fatto è che non mi trovo a mio agio in questo modo di fare politica, se la vogliamo chiamare Politica. Non è politica il fatto di non controllare Acea ed i costi delle bollette, non controllare le spese, non è fare politica ma stare su Facebook e giocare a chi la spara più grossa. La Politica è una cosa seria.