Romoletto, l’ultimo lord Del Balzo

Se ne va Romolo l'ultimo lord Del Balzo. Fu protagonista della stagione di passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Consigliere in carica, il giorno dei funerali sarà lutto cittadino

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

L’ultimo lord Del Balzo se n’è andato in punta di piedi ieri sera. Si è congedato dalla vita intorno alle 21: per lo scenario finale aveva scelto la tranquillità del Dono Svizzero di Formia. Era ricoverato da qualche giorno per i postumi di un malore che lo aveva colpito nello scorso mese di gennaio. Negli ultimi tempi, complice il caldo insopportabile, le sue condizioni si erano aggravate.

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Romolo Del Balzo per trenta anni è stato protagonista della politica regionale del Lazio e provinciale di Latina. Lo è stato fino all’ultimo dei suoi giorni: era in carica come consigliere comunale della Lega a Minturno: eletto nell’ottobre scorso con oltre 600 preferenze. Il corpo già da domani sarà composto nell’aula consiliare del comune e il sindaco Gerardo Stefanelli ha annunciato che il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino

La genesi del lord

Romolo Del Balzo

Il papà Severino è stato uno dei più grandi presidenti della Provincia di Latina, l’unico di centrosinistra (con una piccola eccezione di qualche mese di Amodio Di Marzo).

Lui, Romolo, venne a Latina che era iniziata la prima Repubblica. Ero il cronista politico per il quotidiano la Provincia, seguivo io (e Massimo Cerina) tutti i Consigli provinciali. All’insediamento di Romolo gli dissi: “Vedi questo Consiglio è formato nella sua interezza da Consiglieri eletti, come la Camera dei Comuni in Gran Bretagna. Ma ha un solo scanno eletto come la Camera dei Lord, il tuo che è stato di tuo padre”.

Era alla testa di una squadra della nuova classe dirigente. Al tramonto della Prima Repubblica ed al sorgere della Seconda quel gruppo scelse Forza Italia: era della generazione politica di Claudio Fazzone e Armando Cusani.

Furono i protagonisti di una lunga stagione, in caricata di sostituirsi a quella che aveva guidato la ricostruzione, incanalato il territorio verso il boom economico, costruito le condizioni per una crescita economica ma anche politica. Sempre con un occhio a Roma ed uno a Frosinone, per tenere a bada i fronti dai quali potevano arrivare sorprese.

L’elogio del nulla

Romolo Del Balzo

Un giorno di tanti anni fa il papà Severino a Minturno, indicando il panorama ed il mare disse “Vedi qui non c’è nulla, ci sono solo io”.

Per apprezzare cosa intendesse dire bisognava leggere un bellissimo libro, premio Strega: quello di Melania Mazzucco che parla di Vita (titolo anche del romanzo). In quelle pagine si raccontava di una donna di Minturno emigrata in America e li rimasta sola. Sola con l’unica forza che hanno quelli che vendono da un posto “dove non c’è niente”, la forza di volontà.

Fu con quella forza di volontà trasmessa da Severino a Romolo, che il sud pontino ebbe la sua voce in Regione Lazio ed in Provincia di Latina.

Il martirio

In questo paese c’è sempre un giudice che indaga e pensando male si trova il male. Romolo fu arrestato e messo in carcere, per mesi. Solo dopo anni fu assolto senza se e senza ma. Naturalmente per l’opinione pubblica era stato considerato reo di ogni cosa e martorizzato come San Matteo.

Al telefono appena uscito dal carcere: Romolo ti sono vicino, si sta esagerando. Lui sereno: Lidano, ma fortuna ho scoperto di avere male al cuore, mi hanno salvato.

Era calmo, usava il tempo come chi ha vissuto in posti piccoli dove devi salutare tutti, perché si è tutti uguale.

Romoletto è stato l’ultimo della Camera dei Lord nella camera dei comuni della Provincia (adesso neanche si vota più).

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