Roscia cerca nuovi Fratelli (d’Italia): caffè in montagna con Foglietta

Riccardo Roscia a Supino. Lungo colloquio con Alessandro Foglietta. La strategia dell'ex parlamentare Ue per far crescere Fratelli d'Italia. Ed avere in tasca i voti necessari a scalare il Senato se si tornasse a votare.

È andato a Supino. Non certo per la qualità dell’aria, certamente migliore di quella che si respira a Pontecorvo in alcuni momenti della giornata. Nemmeno c’è stato per ammirare i panorami: apprezza più le curve di campagna che i rilievi montuosi. Non doveva studiare alcun percorso da rally, di cui è discreto pilota: non ne sono previsti in zona. Riccardo Roscia c’è andato alla ricerca di nuovi fratelli. Fratelli politici. meglio se Fratelli d’Italia.

Quattromila e 157 preferenze personali cucite addosso, esibite tutte meno di tre mesi fa alle scorse elezioni Regionali, l’ex sindaco di Pontecorvo sta stretto in Noi con l’Italia, la ‘quarta gamba‘ del progetto di Silvio Berlusconi messa da parte subito dopo il risultato elettorale.

Per questo apprezza molto i discorsi politici. Come quelli che sta facendo in questo periodo Alessandro Foglietta: generale di Fratelli d’Italia, grande tessitore della destra provinciale, a lungo Federale del Movimento Sociale del quale è stato Consigliere Regionale del Lazio, fedelissimo di Francesco Storace che lo designò suo Portavoce politico  e ne benedì l’elezione al Parlamento Europeo.

Foglietta sta organizzando una cura ricostituente per i Fratelli d’Italia, a base di vitamine politiche e preferenze da iniettare. Come quelle che potrebbe portare Riccardo Roscia. Il vecchio gerarca ha fiutato aria di elezioni: sa che Matteo Salvini si sta giocando il tutto per tutto e potrebbe anche ribaltare il tavolo di fronte al niet del Capo dello Stato al Ministro dell’Economia che la Lega ha designato. In quel caso, tutti a casa e si torna alle urne.

Questa volta Alessandro Foglietta vorrà esserci, lo ha detto con chiarezza ad alcuni intimi nel corso della riunione regionale di due settimane fa (leggi qui Rischiatutto a 5 Stelle, il Centrodestra finito ed il Pd in salotto). Gradisce il Senato.

Ma anche un nuovo passaporto per l’Europa non gli dispiacerebbe. Il primo passo sono i voti: senza quelli si va da nessuna parte. E poi l’appoggio del Partito. Ma anche quello si ottiene con i voti. Ecco perché sta lavorando per aggregarne il più possibile.

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