Roscia sul… Carbone ardente: nella notte salta l’intesa

Colpo di scena a Pontecorvo. Nella notte salta l'accordo raggiunto poche ore prima da Roscia e Carbone. Che congela il suo progetto. D'Amata saluta e va con l'ex sindaco. Incontro ieri sera Paliotta - Tanzi: ognuno pensava che l'altro volesse ritirarsi

Contrordine compagni: se ne fa più niente. Giacinto Carbone revoca l’accordo che appena ieri sera aveva raggiunto con l’ex sindaco Riccardo Roscia. Non appoggia più il suo schieramento. E congela la sua disponibilità a candidarsi come sindaco di Pontecorvo.

Tutto nel giro di poche ore. Nella serata di mercoledì c’è stato il confronto sul programma politico ed amministrativo tra Riccardo Roscia ed il bancario Giacinto Carbone. Si è concluso con una stretta di mano. E l’impegno di Carbone a ritirare la propria candidatura a sindaco, scendere in campo al fianco di Roscia, facendo convergere le loro forze. (leggi qui I protagonisti del giorno. Top e Flop del 20 agosto 2020).

Quelli di Carbone dicono no

ANGELO D’AMATA

Il colpo di scena è maturato quando Carbone ha riferito al suo gruppo i termini dell’accordo. Non sono piaciuti. Quasi tutti hanno preteso garanzie politiche: sulla composizione della prossima giunta, su un coinvolgimento del Gruppo, su un riconoscimento per il valore aggiunto portato. Riccardo Roscia però su questo punto era stato chiaro: i prossimi incarichi si decidono in base ai voti portati, non si assegnano in base a patti pre elettorali..

Questa differenza di vedute ha portato ad un congelamento dell’intero progetto Carbone. Ed anche ad un’uscita: Angelo D’Amata, non condividendo la posizione della maggioranza, è andato autonomamente da Roscia dando la sua disponibilità ad appoggiarlo. Ora è in lista.

Che fine fa il progetto Carbone lo diranno le prossime ore. (leggi qui).

Imbarazzo tra Paliotta e Tanzi

ANNALISA PALIOTTA

Sempre ieri sera c’è stato un confronto tra i due candidati sindaco di centrosinistra. Il medico Annalisa Paliotta (sostenuta dal movimento del consigliere regionale Marta Bonafoni) ed il consigliere uscente Gabriele Tanzi indicato dal circolo del Partito Democratico dopo un dibattito lacerante: una parte degli iscritti ha restituito la tessera ed appoggiato ufficialmente il sindaco uscente Anselmo Rotondo. (leggi qui Nel nome del rosa: Bonafoni scuote il Pd. Punta su Piroli, Paliotta e Valente e leggi qui Rotondo cala il tris d’assi per vincere le prossime elezioni).

Cosa si sono detti Paliotta e Tanzi? A far da tramite è stata il Segretario Pd cittadino Giuliana Sardelli: ha proposto alla dottoressa Paliotta di ritirarsi dalla competizione e confluire con Gabriele Tanzi che le avrebbe riconosciuto la posizione di vicesindaco in caso di vittoria.

Con un certo imbarazzo Annalisa Paliotta ha risposto che aveva accettato l’incontro pensando che fossero venuti a chiedergli di confluire nella sua lista perché volevano ritirarsi.

Si sono salutati nel giro di pochi secondi.

Il quadro dei candidati

ANSELMO ROTONDO

Al momento il quadro complessivo è questo. Il sindaco uscente Anselmo Rotondo è appoggiato dai Fratelli d’Italia che si riconoscono nel senatore Massimo Ruspandini, schierando in lista il vicesindaco uscente Nadia Belli e l’ex sindaco Michele Notaro. Con lui ci sono gli ex Pd vicini a Francesco De Angelis che hanno restituito la tessera e lasciato il Partito. Rotondo sta lavorando per avere l’appoggio ufficiale della Lega e comporre così il quadro unitario del centrodestra.

L’ex sindaco Riccardo Roscia è appoggiato dall’onorevole Francesca Gerardi (Lega) alla quale però il Partito ha consigliato di revocare la propria candidatura. (leggi qui Gerardi, via dalla lista di Roscia. E pure da quella per Montecitorio). E da quella parte di Fratelli d’Italia che sta con Alessandro Foglietta. Con lui è entrato nelle ore scorse Angelo D’Amata che ha lasciato lo schieramento Carbone.

Annalisa Paliotta è sostenuta dal movimento Pop. Gabriele Tanzi è il candidato del Pd ma alla riunione della Direzione hanno partecipato solo i dirigenti vicini a Base Riformista, la componente di Antonio Pompeo.