Rottura su Pontecorvo: Forza Italia blinda il sindaco Rotondo

Il vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio blinda la candidatura del sindaco uscente di Pontecorvo. È rottura con gli alleati. Per evitarla gli sarebbe bastato dire "sotto i 15mila abitanti niente bandiere politiche". Invece ha voluto mandare un segnale

Il centrodestra si spacca. Salta il tavolo unitario sulle candidature alle Comunali in provincia di Frosinone. Colpa di Pontecorvo, del niet pronunciato dall’onorevole Francesca Gerardi ad una candidatura bis dell’uscente Anselmo Rotondo. (Leggi qui l’intervista che ha determinato la rottura: Gerardi: “Rotondo non sarà il nostro candidato. A Sora si farà la coalizione”). Forza Italia non ci sta e blinda il suo candidato. Aggiungendoci anche la spaccatura politica.

La rottura di Quadrini

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini

È il vice coordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini ad assumersi l’onere della rottura. «A Pontecorvo Anselmo Rotondo è il nostro candidato. Forza Italia lo sosterrà senza se e senza ma. Forza Italia crede nella coalizione di centrodestra e lo sta dimostrando anche in queste ultime settimane. Siamo stati i primi a chiedere la convocazione del tavolo della coalizione. La nostra posizione è questa e resta tale».

È una rottura politica che riguarda anche le altre piazze. Se il vice coordinatore regionale avesse voluto blindare Anselmo Rotondo e mantenere in piedi il tavolo provinciale, gli sarebbe bastato dire “Pontecorvo è un comune sotto i 15mila abitanti, la coalizione andrà senza simboli, ci presenteremo con liste civiche ed ognuno si schiererà come meglio crede”.

Una dichiarazione che avrebbe raccolto l’immediato favore di tutto il centrodestra. Perché a Pontecorvo Fratelli d’Italia è divisa al suo interno, parte sta con Anselmo Rotondo e parte ci sta contro. Buona parte della Lega condivide la posizione di Francesca Gerardi ma una parte è contraria.

La decisione di Quadrini autorizza gli alleati a far saltare tutto, su tutte le piazze.

Acredini personali

Anselmo Rotondo

Sarebbe stata la via d’uscita perfetta perché la contrapposizione tra la deputata Francesca Gerardi ed il suo ex sindaco (la parlamentare è anche consigliere comunale a Pontecorvo ed è passata all’opposizione) non è politica.

Ganluca Quadrini lo dice con chiarezza. Si tratta di «acredine di carattere personale sulla quale non metto becco e non commento. Dico però che noi a Pontecorvo saremo dalla parte di Anselmo Rotondo. E mi auguro che quell’unità del centrodestra che non dovesse realizzarsi nella fase elettorale, possa poi essere recuperata successivamente».

Non fa il Ponzio Pilato. Dice che Francesca Gerardi poteva pensarci un po’ «perché un esponente politico non può e non deve ragionare con il rancore. Ma con la lucidità. Può darsi che la situazione possa cambiare prima di maggio 2020, ma sto ai fatti. Francesca Gerardi ha detto con chiarezza (dote che apprezzo) quale sarà la linea della Lega. Il sottoscritto fa altrettanto e si schiera con Anselmo Rotondo, senza se e senza ma».

Le conseguenze provinciali

Gianluca Quadrini tenta di tenere in piedi i cocci. Dicendo «A livello provinciale l’unità del centrodestra non è in discussione. Pontecorvo rappresenterà l’eccezione che conferma la regola. A Pontecorvo Forza Italia andrà dove ci porta il cuore. E la ragione». 

Gianluca Quadrini

Si tratta di un paravento politico. La coalizione non sarebbe stata messa in discussione sostenendo che Pontecorvo è un centro che non ha il ‘doppio turno elettorale‘ e quindi è affrancato dagli accordi di Partito.

Quadrini ha voluto dare un segnale chiaro. «Forza Italia crede nei suoi uomini, negli iscritti, in quelli che sono rimasti nel Partito nella buona e nella cattiva sorte, che non hanno ceduto mai alle sirene. Tra questi c’è Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo ed esponente storico degli azzurri. Noi lo sosterremo nel suo tentativo di bissare il successo come sindaco di Pontecorvo. Non sono abituato a nascondermi dietro un dito, non sono abituato a fare finta di nulla, non sono abituato a mettere la testa sotto la sabbia. Non sono abituato all’ipocrisia politica».

Nessuno aveva dubbi.

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