Ruspandini, Buschini, Battisti: il senso dei big per le comunali

Il senatore di Fratelli d’Italia e i consiglieri regionali del Pd sanno che il radicamento nel territorio fa la differenza e sono in prima linea alle amministrative. Ma non tutti gli eletti e i leader seguono il loro esempio. Per esempio i parlamentari dei Cinque Stelle non si vedono. E quelli della Lega hanno il freno a mano.

Nella prima ma anche nella seconda Repubblica i leader politici del territorio si occupavano (e molto) delle elezioni comunali. Parlamentari e consiglieri regionali costruivano il loro consenso nei paesi. Adesso non è così per tutti e questa tornata amministrativa lo dimostra.

Da un lato ci sono gli esempi di “mostri sacri” come Antonello Iannarilli, Alessandro Foglietta e Angelo D’Ovidio, candidati rispettivamente ad Alatri, Supino e Pastena. Il primo come capolista di Fratelli d’Italia, gli altri due a sindaco. Dall’altro lato ci sono i  big che sono concentrati sulle amministrative: il senatore e leader di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, i consiglieri regionali del Pd Mauro Buschini e Sara Battisti. Ma anche il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli. Così come Loreto Marcelli, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle.

E va pure detto che uno come Francesco De Angelis (pezzo di storia del Pci-Pds-Ds-Pd) è già proiettato alle elezioni comunali di Frosinone. Ma non per questo non si è occupato anche della lista dei Dem ad Alatri.

I big che non si sono visti

Luca Frusone (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Finora invece non si sono visti, per esempio, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle: la sottosegretaria alla transizione ecologica Ilaria Fontana e i deputati Luca Frusone ed Enrica Segneri.

Per quanto riguarda la Lega, dopo la vicenda che ha portato al passo indietro come sottosegretario al Mef, Claudio Durigon è impegnato nella “battaglia” delle comunali di Latina. In Ciociaria non si è visto. Sempre in Ciociaria, almeno fino a questo momento, si sono visti poco anche i deputati Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi. E perfino il senatore Gianfranco Rufa. Relativamente al turno delle comunali del 3 e 4 ottobre.

Un appuntamento che non può essere sottovalutato però. Ad Alatri il braccio di ferro tra centrodestra e centrosinistra investe un profilo politico enorme considerando che quel Comune è una roccaforte strategica del Partito Democratico. A Sora il centrodestra non può permettersi di non arrivare al ballottaggio, perché una simile esclusione avrebbe delle conseguenze fortissime sugli assetti della coalizione. Peraltro dopo la pace siglata a Cernobbio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Lega e Fratelli d’Italia devono assolutamente provare a riannodare i fili dell’alleanza ovunque. (Leggi qui La battaglia di Roma: Zingaretti “versus” Salvini-Meloni).

A titolo di esempio: un ballottaggio tra Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni a Sora significherebbe una sconfitta del sistema-partiti. Anche se il Pd sostiene Di Stefano, con l’eccezione di una parte del Partito come quella guidata dall’ex Segretario Enzo Petricca, schierato invece con la Tersigni. È per tutti questi motivi che i leader politici non possono disinteressarsi delle comunali.

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