Ruspandini, Zicchieri, Fantini: quelli che parlano con i capi

I leader locali di Fratelli d’Italia, Lega e Partito Democratico sanno che da adesso in poi il legame con i leader dei rispettivi partiti sarà determinante. Sia per quanto riguarda il territorio che per le future candidature. E allora si muovono in anticipo.

Soprattutto se dovessero vincere i sì. Ma in ogni caso i risultati nazionali influiranno sulle scelte dei leader locali dei vari Partiti. Certamente con 345 seggi in meno sarebbe perfino “naturale” che i referenti locali cercassero di rinsaldare al massimo i rapporti con i capi. Però comunque la politica di questo Paese è fortemente  verticistica.

Nicola Zingaretti e Luca Fantini © Matteo Ernesto Oi

Nel Partito Democratico il neo segretario provinciale Luca Fantini si appresta a nominare la “squadra”, vale a dire la segreteria politica. Lui è uno zingarettiano di acciaio e quindi non potrà prescindere da quello che sarà il risultato finale stasera. Se il Pd conserverà la Toscana, Zingaretti resterà sicuramente segretario nazionale. In caso contrario qualcuno potrebbe chiedere una riflessione in direzione. O magari perfino un congresso: anche se da più parti è scattatra la blindatura nei confronti del Segretario.

Luca Fantini ha già pronti i nomi. Si tratta però di capire se magari si rende necessaria qualche limatura, soprattutto nelle deleghe.

Dalla Puglia a Ceccano

Massimo Ruspandini

Se Fratelli d’Italia dovesse eleggere i presidenti di Marche e Puglia, le azioni politiche di Giorgia Meloni nel centrodestra salirebbero ancora. C’è da giurare che il senatore Massimo Ruspandini, specialmente nel caso di vittoria alle comunali di Ceccano proverebbe una ulteriore accelerazione per blindare ancora di più il Partito in Ciociaria.

Dovrebbe fare i conti con il risultato del referendum: supponendo la vittoria del Si ed il taglio dei 345 posti tra Camera e Senato, il peso specifico dei grandi elettori marchigiani e pugliesi aumenterebbe, reclamerebbero con maggiore forza la tutela dei loro parlamentari. Esigerebbero la conferma dei presenti e chiederebbero nuovi spazi. Ma da qualche parte i 345 posti andranno sfrondati. Il risultato di Ceccano sarà una cartina di tornasole per Massimo Ruspandini.

Dalla Toscana alla Ciociaria

Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli

Nella Lega dipende molto dalla Toscana. Luca Zaia si appresta ad un plebiscito in Veneto, ma non è un fedelissimo di Salvini. Mentre la vittoria in Toscana darebbe una spinta enorme al Capitano. Francesco Zicchieri lo sa benissimo. Il coordinatore regionale e deputato in provincia di Frosinone, con l’eventuale elezione in Regione dell’eurodeputato Susanna Ceccardi si libererebbe un posto a Bruxelles. Che andrebbe a Maria Veronica Rossi di Ferentino: proprio Zicchieri ha spinto molto sulle preferenze per lei e potrebbe intestarsi a pieno titolo il risultato.

Impegnato per le Comunali della sua Terracina, ha affidato la gestione del Partito ad un quadrumvirato. Che è composto da Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli, Maurizio Berretta e Paola Carnevale.

Finito l’election day si capirà meglio quali sono prospettive ed orizzonti. Con una certezza però: sarà Zicchieri a continuare a prendere le scelte vere. Si tratta di capire, con 345 seggi in meno, quali sono gli effettivi spazi di manovra per chi ambisce a candidature parlamentari. (Leggi qui Voto a… perdere. Gattopardi a 5 Stelle e spettatori silenti).