Bilancio della Saf: adesso i sindaci tornano alla carica (di C. Trento)

Il capogruppo in Regione Buschini (ex assessore ai Rifiuti) ed il presidente della Provincia Pompeo hanno elaborato una proposta per la Saf. Dimezza il pregresso e modifica la tariffa futura. La proporranno a tutti gli amministratori

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

La “mission impossible” è stata affidata al capogruppo regionale del Pd Mauro Buschini e al presidente della Provincia Antonio Pompeo. Saranno loro a contattare tutti i soci della Saf per discutere di una proposta da presentare alla Regione Lazio. Con l’obiettivo di abbattere (o perlomeno diminuire) il conguaglio tariffario degli anni 2015, 2016 e 2017.

È quanto emerso ieri al termine di una riunione dei sindaci del Partito Democratico.

 

Una proposta, tre punti

Una proposta che si articola su tre punti. Il primo è quello di avere la conferma, proprio da parte della Regione, di un contributo straordinario per il piano industriale. In questo modo si libererebbero delle risorse (dai 3 ai 5 milioni di euro) da “catalogare” come utili. Da impiegare per diminuire il conguaglio.

Il secondo è quello di chiedere che il conguaglio sia limitato all’ anno 2017, fatti salvi però i maggiori costi già sostenuti dalla Saf e approvati nei bilanci del 2015 e del 2016.

Il terzo è quello di diversificare l’ aumento tariffario, tra i Comuni soci (più contenuti) e i Comuni che invece soci non sono.

 

Più caro per i forestieri

Detto in parole semplici, chi, da fuori provincia, volesse conferire l’ immondizia presso l’ impianto di Colfelice, dovrebbe pagare di più a tonnellata rispetto a chi fa parte della società. Potrebbe essere il caso, per esempio, di Roma.

A questo punto bisognerà vedere quale sarà la posizione di tutti i 92 soci della Saf. Dal punto di vista strettamente politico è evidente che si aprirà un confronto anche con i rappresentanti del centrodestra. (leggi qui Saf, spunta la mediazione Abbruzzese per evitare lo scontro (e gli aumenti) )

Appare sempre più vicino il rinvio della prossima assemblea, fissata indicativamente per venerdì 20 luglio.

Probabile a questo punto uno slittamento ai primi giorni di agosto, anche se finora l’ ufficialità della decisione non c’ è.

 

Come era finita

Nell’ultima riunione dell’assemblea dei soci il bi lancio della Saf non venne approvato perché non ci sarebbero stati i numeri. Contrari non soltanto i sindaci del centrodestra, ma pure diversi primi cittadini del centrosinistra. (leggi qui La Saf inciampa sul bilancio. Muro dei sindaci)

Il nodo da sciogliere resta sempre quello del conguaglio derivante dall’aumento della tariffa di conferimento dei rifiuti presso l’impianto di Colfelice, da 102,94 a 138,68 euro a tonnellata. Un adeguamento diventato operativo dal 2018, con effetto retroattivo però.

Bisogna tener presente che la prima determina regionale sul tema della nuova tariffa è datata ottobre 2015.

Nei giorni scorsi una delegazione della provincia di Frosinone si è già recata in Regione per chiedere l’abbattimento del conguaglio. Ma la risposta è stata negativa, mentre si è registrata la disponibilità dell’ ente della Pisana per un contributo straordinario sul piano industriale. (leggi qui Rifiuti, doccia fredda in Regione: niente sconti. E dopo Roccasecca si va a Paliano)

Comunque, nel caso di mancata approvazione del bilancio, per la Società Ambiente Frosinone si aprirebbe la strada della messa in liquidazione. (leggi qui Saf, lo spettro del liquidatore si agita sui sindaci)

Il sentiero rimane strettissimo.

 

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