Saf, il Pd ordina: «Estranei agli accordi». Per evitare il massacro

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’ordine di scuderia del Pd è quello di tenersi alla larga. Nessuna interferenza politica sui sindaci per l’elezione del presidente Saf. L’imperativo è in una dichiarazione ufficiale del segretario provinciale Simone Costanzo: «Il Partito Democratico è estraneo a qualsiasi accordo per l’elezione del presidente della Società Ambiente Frosinone. Si tratta di una competenza esclusiva dei sindaci».

Il Pd si tiene distante da Mauro Vicano. E il presidente uscente della Saf si tiene lontano dal Partito Democratico. Almeno nelle forme. Scorrendo l’elenco degli iscritti al Pd, il nome di Vicano non risulta.

Cosa c’è sotto? Tanto. E tutto molto scomodo. Per tutti.

Mauro Vicano non è persona estranea al Partito Democratico. Tutt’altro. E’ unito da un patto di sangue con Francesco De Angelis. Allora perché non si è iscritto al Pd? Proprio per non essere etichettato. E poter pescare tranquillamente voti tra i sindaci di centrodestra.

Mario Abbruzzese lo appoggerà. In virtù del patto antico e inscindibile proprio con Francesco De Angelis (Leggi qui).

Ma non lo appoggerà una parte del Pd. Soprattutto gli Orlandiani. E anche le file che si riconoscono in Marino Fardelli hanno storto il naso. Così come quelli che stanno con Francesco Scalia.

Il centrodestra? Non voterà compatto. Nicola Ottaviani ha un piccolo conto da regolare: alle elezioni comunali di Frosinone, si sostiene, Vicano non avrebbe appoggiato il pupillo di Alfredo Pallone: Pasquale Cirillo. L’analisi del voto avrebbe rivelato che le preferenze sono andate altrove. E zar Nicola è sensibile a queste attenzioni.

Il presidente uscente della Saf però dorme tra sette cuscini. Ha passato e ripassato i numeri con precisione certosina, usando lo stesso criterio matematico che aveva rise vincente il presidentissimo che l’ha preceduto: Cesare Fardelli.

Ma non sarà lì che lo attaccheranno.

Dal Fronte di Forza Italia – Abbruzzese faranno un po’ di scaramuccia sulle assunzioni: saranno piccoli scontri di retrovia, tanto per onorare la divisa. (leggi qui).

La bordata seria potrebbe arrivare invece dalle linee di Ottaviani. Ad esempio contestando le date: c’è chi potrebbe mettere in discussione il fatto che si sta rinnovando il mandato del presidente con qualche mese d’anticipo sulla scadenza naturale del mandato: il 24 settembre.

Perché votare proprio adesso? Cosa giustifica una rielezione con 90 giorni d’anticipo? E allora potrebbe essere avanzata la richiesta di un rinvio della votazione ad una data più consona. Perché non c’è alcun motivo (noto) che legittimi l’anticipo del voto.

Rischia di essere una conta fratricida. Delle quali il Pd è esperto. Meglio tenersi distante, ha detto Simone Costanzo.

Ne ha avuto una ulteriore prova nel corso del Direttivo riunito la settimana scorsa. (Leggi qui) Il tema Saf è stato ‘secretato’: troppe tensioni. Non solo politiche.

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