Cosa c’è dietro ai pannelli autorizzati dalla Saf

Un parco fotovoltaico per alimentare gli impianti dello stabilimento pubblico Saf. La svolta green imposta dai sindaci. Il bilancio etico ed ambientale che sta prendendo forma accanto a quello dei soldi. La Green Valley prende forma: Enea ha firmato il protocollo con Cosilam. Palazzo Chigi però sblocca l'ampliamento della discarica Mad. Sarà l'ultimo: è superata. Il coraggio che manca per farci in casa il metano

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

A piccoli passi il sistema produttivo della provincia di Frosinone si sta avviando verso la sua rivoluzione Green. La svolta deliberata nelle ore scorse dal Consiglio d’Amministrazione di Saf SpA è un’ulteriore conferma. Ha dato il via libera alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da un megawatt: abbastanza per alimentare i suoi macchinari, abbattendo la bolletta elettrica. Allo stesso tempo, risparmiando un bel po’ in termini di carburanti tradizionali ed inquinamento necessari per produrre l’elettricità.

La consapevolezza dei sindaci

Il personale della Saf di Colfelice

Sotto il profilo industriale è più che logico. Ma la vera novità è politica e sta in un dettaglio: a dare il via libera su quella strada al presidente Lucio Migliorelli è stata l’Assemblea dei Soci. Cioè sono stati i sindaci della provincia di Frosinone, tutti soci di Saf in parti uguali, a prescindere dall’immondizia prodotta e dal numero di abitanti. Lo hanno fatto approvando il Piano Industriale 2018-2022, in cui sono previsti interventi di miglioramento energetico. 

È come se l’Assemblea dei Sindaci avesse introdotto accanto al Bilancio Economico Saf anche un altro tipo di contabilità: un Bilancio Etico ed Ambientale. Al quale Lucio Migliorelli sta dando corso. Un bilancio nel quale i risultati non si misurano in cifre ma in termini di sostenibilità ambientale. La puzza è ben lontana dai livelli di una volta, i livelli di inquinamento sono più bassi, diventeranno a ridosso dello zero con la nascita della nuova Fabbrica dei Materiali che prenderà il posto della attuale Saf.

Significa che nei sindaci c’è una nuova consapevolezza: il risparmio non si fa solo tagliando i costi ma anche investendo sul Green. Che oltre a spese più basse è in grado di portare più efficienza e meno inquinamento.

Il parco fotovoltaico per Saf

Pannelli fotovoltaici

Il nuovo impianto porterà un beneficio indiscutibile che guarda all’autosufficienza energetica e all’autoconsumo. Costerà un  investimento complessivo di € 1.565.193,15. 

L’impianto sarà  costituito da un generatore fotovoltaico composto da 2.980 moduli capaci di resistere a raffiche di vento fino a 120km/h. La potenza di picco stimata sarà di 998,3 kWp per una produzione di 1.286.823 kWp annui distribuiti su una superficie di 5066 mq.

I risparmi in termini ambientali? Il vantaggio etico dove sta? Così facendo si riuscirà a rispondere sia a un minor impatto ambientale: energia pulita, ricavata da una conversione fisica. Niente diesel, carbone o carburanti tradizionali per generare quell’elettricità.

La Green Valley

Piantagione di canapa industriale

A pochi passi dalla Saf dove verrà installato il nuovo impianto fotovoltaico, si sta lavorando per iniziare a sperimentare la Green Valley: un’immensa piantagione di canapa industriale. Dalla quale si ricavano corde, materiali isolanti per l’edilizia, tessuti ma soprattutto imballaggi eco friendly con i quali sostituire la plastica.

Il presidente del consorzio industriale Cassinate Cosilam Marco Delle Cese ha definito la linee della collaborazione con Enea, l’ente nazionale delle nuove energie. Il documento è stato siglato la settimana scorsa. Ora il testo è nelle mani del magnifico rettore Giovanni Betta che lo porterà all’attenzione del prossimo Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. (Leggi qui Green Valley, c’è il primo lotto per i test sui terreni).

L’obiettivo è creare nuova economia, disinquinando tutta l’area intorno a Saf ed alla discarica Mad.

Il quinto invaso della discarica

LA MAD A ROCCASECCA

Sulla discarica, la novità di queste ore è che il Consiglio dei Ministri ha preso atto della nota inviata dalla Regione Lazio il 18 giugno 2020. Palazzo Chigi ha deciso di scavalcare il dissenso del Ministero per i Beni Culturali nel corso del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Cioè durante la riunione nella quale di trattava di decidere se la costruzione di un V bacino per i rifiuti nella località Cerreto di Roccasecca sarebbe andata ad impattare sull’ambiente. Il ministero disse che impattava e bloccò i lavori; il Governo ha deciso di superare quel no. (Leggi qui Pompeo dice stop: “Non c’è più posto a Roccasecca per i rifiuti di Roma”).

In parole semplici? La Mad può fare il Quinto bacino di rifiuti. Sarà l’ultimo. Lo dice la logica, lo dice la tecnologia. Perché le discariche non hanno più futuro. E, per quanto venga gestita bene dall’imprenditore Valter Lozza, quella di Roccasecca è una discarica. Non ha futuro perché produrremo sempre meno rifiuti da interrare.

Sia chiaro: continueremo a produrre rifiuti ma saremo costretti a riciclare il più possibile perché non c’è più abbastanza materia prima per tutti. E dovremo ricavarla da ciò che buttiamo. Ecco il senso della Fabbrica dei Materiali. Ecco il senso dell’Economia Circolare.

Serve coraggio

Impianto di biogas Foto © Riccardo Squillantini / Imagoeconomica

Serve coraggio per andare avanti su questa strada. I sindaci devono avere coraggio. E dire con chiarezza ai loro concittadini che è sciocco avere paura del sacchetto dell’immondizia che hanno in cucina: con la scorza delle patate, i gusci delle uova, la pasta con il sugo avanzata. È possibile avere paura della pasta avanzata?

Per smaltire quella pasta oggi spendiamo 160 euro a tonnellata. E chi ritira la nostra pasta con la scorza delle patate ci ottiene il metano con cui scaldare le scuole o far camminare le macchine.

Ma perché noi no? Per non avere il coraggio di far ragionare la gente? Ma se in pieno Valdobbiadene, tra i vigneti del pregiato Prosecco, c’è un impianto che fa questo lavoro ed è benedetto da Legambiente, cosa c’è da avere paura?

Forse quella alimentata da finte associazioni di ambientalisti, che scorrendo l’elenco degli iscritti si scoprono pochi nomi e cose molto interessanti. Al limite del reato penale di tentata estorsione.

Solo la politica non si sta accorgendo di cosa sta accadendo nel mondo, di Greta e dei delfini che stanno morendo. E qui continuiamo a voler portare avanti un modello vecchio degli anni Settanta.

Il passo di Migliorelli e Saf

LUCIO MIGLIORELLI

Saf intanto si è incamminata velocemente verso il futuro. Va oltre la metodologia tradizionale e convenzionata. Guarda al futuro sostenibile e punta ad investimenti green. È pubblica, sono i nostri soldi, i nostri sindaci.

Commenta Lucio Migliorelli, Presidente del CdA : “Il parco fotovoltaico sarà un valore aggiunto per Saf SpA. Permetterà di affermare la sensibilità alle tematiche ambientali che ci vuole contraddistinguere, grazie all’autoproduzione di energia e al recupero della materia dai rifiuti, altro progetto in via di realizzazione”.

«È stato un anno difficile per tutti. Ma la nostra Società non si è mai fermata. E continuerà a guardare avanti,  con la stessa volontà di crescere e innovarsi, di rendere dunque questo momento così incerto una certezza. In maniera seria ed ordinata la nostra fabbrica dei materiali inizia a prendere forma”.