Sei personaggi in cerca di un presidente per la Saf (di M. Molisani)

Vertice a sei nel municipio di Cassino. Per verificare se sarà possibile contrastare Francesco De Angelis per l'elezione del presidente della Saf.

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

SEI PERSONAGGI IN CERCA… DI UN PRESIDENTE

Nel silenzio del sabato pomeriggio di un calda giornata d’autunno eccoli scendere dalla scalinata di Palazzo De Gasperi, sede del municipio di Cassino. Sei, uno dietro l’altro: il Commander in Chief Mario Abbruzzese, seguito dallo zar Nicola (Ottaviani), di seguito il primo cittadino del peperone, Anselmo Rotondo, il sindaco avvocato non iscritto ma ben allineato Giuseppe  Sacco, e,  con il suo sorriso serafico il primo cittadino “silenziosamente inattivo” di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi. A chiudere la squadra il padrone di casa, il gigante con lo zainetto, C.M.D’A. al secolo Carlo Maria D’Alessandro.

Sguardi divertiti, a tratti soddisfatti, come dei commensali dopo un buon pranzo. Un incontro confronto per cercare un presidente della Munnezza, un nome una garanzia, il re dei compattatori che possa seguire il “ciclo” giusto e rispettare le regole della “differenziata”. Che la fumata bianca sia già nell’aria.

 

LA STRATEGIA DI MARIO. E DI NICOLA

Fino ad un attimo prima hanno esaminato, nel chiuso della stanza del sindaco, la situazione sul fronte giuridico e su quello politico.

Il fronte politico dice che i numeri non ci sono. Per eleggere il presidente della Saf bisogna avere il maggior numero di sindaci, non importa se sono tutti i più piccoli di tutta la provincia e messi insieme fanno meno abitanti di Frosinone e Cassino. Lo Statuto Saf parla chiaro: una testa un voto, a prescindere dal numero di abitanti, dall’estensione in chilometri quadrati, dalle tonnellate di immondizia conferita. Viticuso come Frosinone, Acquafondata come Cassino.

In questa fase politica il centrosinistra ha il maggior numero di sindaci. Ma nei Comuni più piccoli.

Gli strateghi politici hanno esaminato i nomi, le squadre scese in campo la volta scorsa. Soprattutto hanno esaminato le ‘deleghe‘. Cosa sono? Alla scorsa votazione, un certo numero di sindaci ha delegato il vice oppure un consigliere. Perché? Il motivo è semplice: appartengono ad uno schieramento ma hanno votato per l’altro, perché moralmente hanno dovuto ammettere che più di qualche attenzione il loro Comune l’ha ricevuta dalla Saf. Maliziosamente si potrebbe dire: una certa comprensione verso il ritardo nei pagamenti, una certa sensibilità verso alcune persone che rappresentano casi umani e disperati…

Ecco: quelle deleghe sono state esaminate, per capire chi non ha potuto dire no e perché. In un fronte e nell’altro. Perché sono quelli i veri numeri. Non quelli calcolati in base alle tessere di Partito.

Numeri fondamentali per capire se ci sono margini per presentare una candidatura alternativa. Che potrebbe essere Antonello Iannarilli. Ma anche no. Proprio no. No perché il  passaggio alternativo potrebbe esserci: ma bisogna stringere un patto ‘sporco’ con Francesco Scalia. Che però in questa fase per nulla al mondo squilibrerebbe l’intesa in chiave elettorale con l’altra al del Pd. Una soluzione però ci sarebbe…

Cosa è emerso? La porta era chiusa: non è stato possibile. Ma qualcosa hanno individuato.

Soprattutto, qualche elemento lo hanno notato Nicola Ottaviani, con Giuseppe Sacco e CMD’A analizzando il fronte giuridico. Il nome fatto da Francesco De Angelis è quello di Barbara Di Rollo: non lo ha fatto per bruciarla, l’ha indicata per mostrare a tutti i muscoli e dimostrare che in questo momento politico è il più forte. (leggi qui ‘Saf, il presidente sarà Barbara Di Rollo’).

Allora, Codici e Cassazione alla mano, gli avvocati – sindaci hanno esaminato la normativa che impone limiti precisi nell’assegnazione di questi incarichi. Si sono concentrati su una norma in particolare: il Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 ‘Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 19 aprile 2013).

In piche parole: le norme che non consentirebbero a Barbara Di Rollo d’assumere la presidenza della Saf in quanto nei due anni precedenti è stata in carica nel Comune di Cassino. Sono stati esaminati poi i casi di Francesco Mosillo (consigliere comunale di Cassino come Di Rollo ma vice presidente del Cosilam) ed un casi analogo nel consorzio industriale di Gaeta.

Cosa è emerso? La porta era chiusa: non è stato possibile. Ma qualcosa hanno individuato.

 

 

TANTO PAGA “ PEPERONE”

Finita la lunga analisi, la squadra si è diretta verso un bar. Il bar dei Lord. Un buon caffè a garanzia del confronto. Arrivati al bancone ognuno ha fatto la sua scelta.

Il goloso zar frusinate, consigliato da una cliente, ha optato per un gelato sobrio ma gustoso: un classico cremino. Caffè macchiato per il Commander ancora assorto tra mille pensieri, come se gli mancasse qualcosa o qualcuno; un deca per Peppe, niente per  C.M D’A, tornato ormai a regime ipocalorico, tutti classici per gli altri.

A pagare ci ha pensato il sindaco del peperone dop.

 

 

UN CAFFE’: AMARO O CORRETTO

Mentre ai tavolini si assiepavano consiglieri e assessori “martiri”, una voce ha richiamato l’attenzione. Lui, lo zar ha dichiarato allegramente : «L’accordo fu fatto, partiranno quattro candidati, di cui tre donne. Adesso scatterà la corsa alla “correzione” del sesso». Chiaro il riferimento alle prossime candidature al parlamento.

Ma non tutti conoscono l’ironia corrosiva di zar Nicola (Ottaviani). Infatti, l’affermazione sibillina ha colpito il fianco di Rossellissima (Chiusaroli) che si materializza appena c’è aria di candidature.

Dopo qualche risata a denti stretti  e qualche mal di pancia occultato, i sei si sono dileguati in direzioni opposte.

Caffè amaro o  caffè corretto? Il maniscalco osservata la scena, ha tirato le sue somme, una pagina nuova da scrivere nel suo libro: “Un cavallo di razza si vede sulla lunga distanza, chissà come funziona per una Cavalla!”