Salera scatena il pittbul: “A casa nostra decidiamo noi”

I retroscena della serata al Manzoni. Il sindaco che va su tutte le furie per i posti riservati dalla Regione. E ordina di rifare le prime file. Il grande gelo con un'area del Pd. "A casa nostra decidiamo noi”

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Dietro le quinte dell’anteprima della Festa del Cinema di Roma andata in scena ieri sera al Teatro Manzoni di Cassino, si è registrato un altro punto di rottura tra il sindaco Enzo Salera e il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo. (Leggi qui C’eravamo tanto raffreddati, il grande gelo nel Pd).

Da mesi i rapporti tra i due non sono idilliaci. Nelle ultime settimane, anche e soprattutto durante la campagna elettorale delle amministrative, si sono registrate nuove fratture. Non si tratta di “bisticci” o “ripicche” come avveniva ai tempi dell’amministrazione di Carlo Maria D’Alessandro. Qui il problema non è amministrativo: non riguarda il modo in cui viene gestita Cassino. È politico. Salera e Di Rollo sono due figure importanti e ingombranti del Pd. La presidente del Consiglio Comunale Di Rollo è legata alla componente di “Pensare Democratico” e in particolar modo al consigliere regionale Sara Battisti; sta in regione e da lì si occupa dei progetti straordinari. Il sindaco Enzo Salera è un battitore libero: uomo di Partito, ma senza vincoli con alcuna corrente.

Quello che è successo ieri sera fotografa bene la situazione.

Il gelo al Manzoni

Il palco del Manzoni

Il dibattito parte in mattinata sulla chat di WhatsApp dell’Amministrazione quando un consigliere comunale chiede chi si è prenotato per vedere lo spettacolo la sera al Manzoni. Qualcun’altro domanda se c’è ancora possibilità di acquistare i biglietti. A quel punto interviene Barbara Di Rollo spiegando che la Regione ha organizzato già tutto ed è difficile riuscire a trovare ancora un posto. Le prime file sono riservate ai sindaci del territorio.

Qualche assessore fa notare come sia abbastanza bizzarro che non ci siano posti riservati per l’amministrazione di Cassino in un evento organizzato a Cassino. Quando Enzo Salera legge i messaggi va su tutte le furie e decide che è troppo. Mette al lavoro il suo Ufficio di Gabinetto. L’ordine è perentorio: contattare tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, chiedere chi vuole venire; chi vuole portare la famiglia e chi no.

Spiega al suo Capo di Gabinetto che le prime tre file devono essere tutte riservate all’amministrazione comunale di Cassino, senza se e senza ma.

A casa nostra decidiamo noi

Quando arriva in teatro, il sindaco vede che in prima fila, al fianco del consigliere regionale Sara Battisti, c’è un posto riservato a Sarah Grieco: è una delle figure Dem che ha deciso di non appoggiare l’elezione di Enzo Salera, preferendo fare un passo indietro; a riportarla al centro del dibattito politico nelle settimane scorse è stata proprio Sara Battisti, favorendo la sua allezione alla guida delle Democratiche in provincia di Frosinone.

Salera chiede quale istituzione rappresenti Sarah Grieco, perchè è in prima fila. “Questi sono i nomi che ci hanno forniti dalla Regione” la timida risposta. “A casa nostra non ci impone niente nessuno” replica piccato il primo cittadino. Morale della favola: il posto di Sarah Grieco viene retrocesso in quinta fila; le prime tre file del Manzoni sono tutte per l’amministrazione comunale.

Il sindaco e i suoi fedelissimi vanno via prima. Sara Battisti resta a dialogare con Barbara Di Rollo fuori il Manzoni anche al termine dello spettacolo. A qualcuno non sfugge che sul post celebrativo del presidente del Consiglio non c’è traccia, nelle foto, del sindaco Salera, assessori e consiglieri di maggioranza.

Queste cose neanche nell’asilo di D’Alessandro” scrive un amministratore di maggioranza in un un messaggio ad un collega, con riferimento ai litigi che avvenivano nella scorsa consiliatura.

Il nodo delle Provinciali

Siamo di fronte a prove muscolari in attesa dei due imminenti appuntamenti politici: il congresso del Pd di Cassino e le elezioni Provinciali. Il ragionamento fatto da Salera con i suoi è il seguente: massima apertura e dialogo con la Regione, se i consiglieri regionali vogliono confrontarsi con il sindaco e con l’amministrazione e non solo con il presidente del Consiglio. Tradotto: il sindaco sono io, non Barbara Di Rollo. E Pensare Democratico, se vuole qualcosa qui a Cassino deve parlare con me.

Cosa significa? Che attorno a Barbara Di Rollo sono iniziate le manovre di isolamento con una moral suasion nei confronti dei consiglieri del Pd finora a lei molto vicini. E se le fibrillazioni non dovessero rientrare, non è escluso che si possa davvero ipotizzare una mozione di sfiducia al presidente del Consiglio.

Così come, dall’altro lato, non sono da escludere le ipotesi di sabotaggio della candidatura di Gino Ranaldi alle elezioni provinciali. Si annuncia una guerra senza esclusione di colpi, insomma. A meno che, nelle prossime ore, qualcuno non alzi il telefono da Roma… o da Frosinone.