Salì sul sicomoro (di P. Alviti)

Spinto dal desiderio, Zaccheo desidera vedere Gesù, ma è impedito da un motivo fisico, essendo piccolo di statura: ricorre quindi a un mezzo, fisico anch’esso ma non solo tale, per crescere, ed innalzarsi al di sopra della folla. Un mezzo fisico scelto per innalzarsi, per svincolarsi dalla folla esterna ma anche da quella interna (siamo ingombrati da tante cose che ci soffocano), aiuta a vedere Cristo.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. (Luca, 19)

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Be’, dobbiamo trovarlo il nostro sicomoro, un albero capace di vincere le asprezze del deserto e puntare in alto, capace di staccarsi dalla sabbia rovente, dalla polvere del suolo ed ascendere verso le altezze più sublimi.

Tutto sembra contro il sicomoro: il clima, la conformazione del territorio, le minacce umane, il vento secco. Eppure il sicomoro è lì, pronto a fungere da sgabello, da osservatorio, da torre di vedetta, da eburnea torre di guardia.

Bisogna innanzitutto cercarlo. Spesso neanche ci proviamo, ci abituiamo a stare in basso, a strisciare, ad accontentarci del livello più infimo. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci scuota, che ci ricordi quante cose ci possono essere lassù, lontane dal peso spaventoso del male, dell’avarizia, della menzogna, dell’avidità.

Cercare il sicomoro che ci permetta di elevarci può essere il momento decisivo della nostra vita: salire sul sicomoro può permetterci finalmente di vedere un mondo diverso, un mondo in cui le persone si stimino e non si insultino, si rispettino e non si odino; un mondo in cui non si debba sempre stare in guardia ma si possa dare fiducia alle persone che ci stanno attorno.

Il sicomoro può essere lo strumento per cui non ci rapportiamo con le persone per utilizzarle, consumarle, possederle ma per apprezzare quanto ciascuna di loro arricchisca la nostra persona . Il sicomoro consente a Zaccheo di incontrare Gesù, lo sguardo di Gesù che cambia un traditore, corrotto, tangentista in una persona nuova capace di dire restituirò 4 volte tanto di quello che ho rubato. Alla fine il sicomoro consente di incontrare chi è in grado di cambiare la nostra vita.

Cerchiamo il sicomoro, arrampichiamoci, lasciamo questa vita pesante, saliamo!

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