Salta il summit. Ma c’è il via libera al congresso

Telefonata di Pompeo a De Angelis. Il confronto si sposta su Ceccano e Pontecorvo. Semaforo verde per Fantini segretario. Annullato il vertice dei big

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

«Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. Questo altr’anno giocherà, con la maglia numero sette». Così canta Francesco De Gregori nella celebre “La leva calcistica della classe ‘68”.

Luca Fantini politicamente ha già le spalle larghe. Non soltanto perché è responsabile regionale dei Giovani Democratici, ma perché frequenta le sezioni del Partito da quando aveva davvero i calzoni corti. E non quelli da calcio. Ma soltanto ieri ha avuto il via libera vero alla conclusione di una stagione congressuale interrotta il 5 marzo scorso a causa dell’emergenza Covid. Quando si dovevano celebrare i congressi dei 73 circoli, mentre l’assemblea provinciale era stata già fissata per il 5 aprile.

Luca Fantini © Matteo Ernesto Oi

Nonostante la “ripresa” del Paese nella Fase Tre, il congresso provinciale del Pd era rimasto fermo al palo. Ieri mattina una lunga telefonata di Antonio Pompeo a Francesco De Angelis ha sbloccato la situazione.

Il presidente della Provincia e referente dell’area Base Riformista ha comunicato a De Angelis che non avrebbe partecipato al summit dei big previsto per ieri sera. Ma che in ogni caso c’era il via libera suo e di Simone Costanzo a riprendere l’iter congressuale. Il presidente del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico aveva avviato nelle scorse settimane un’offensiva della mediazione.

L’incontro per trovare la quadra

DE ANGELIS E POMPEO

Ieri sera era stato fissato un incontro al quale avrebbero dovuto partecipare, oltre a Luca Fantini, Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti, Antonio Pompeo, Simone Costanzo, Alessandra Maggiani e Giuseppina Bonaviri.

Di fatto però la telefonata tra Pompeo e De Angelis ha rappresentato un’accelerazione. D’altro canto però, il fatto che Pompeo e Costanzo non avrebbero partecipato ha indotto gli altri ad aggiornare l’incontro.

La posizione di Antonio Pompeo comunque va analizzata compiutamente. Perché se da un lato il presidente della Provincia ha acceso il semaforo verde, ribadendo che l’impegno preso sul congresso unitario sarà rispettato, dall’altro di fatto ha annunciato che né lui né Simone Costanzo avrebbero partecipato al summit dei big.

Come va letto politicamente questo scenario? In un solo modo, legato alle dinamiche elettorali che si stanno delineando in due degli otto Comuni che andranno alle urne il 20 e 21 settembre prossimi. Vale a dire Ceccano e Pontecorvo. Dove è in gioco l’unità del Partito Democratico, specialmente nella presentazione delle liste.

Si tratta di una partita a scacchi che Pensare Democratico e Base Riformista stanno giocando sull’orlo di una crisi di nervi. Intanto però, per quanto concerne il congresso, la strada è tracciata. Il modello è quello ipotizzato da Francesco De Angelis.

Il primo passo in ogni caso toccherà ad Alessio Gentile, responsabile dell’organizzazione del Pd in Ciociaria. Toccherà a lui convocare l’apposita commissione. Poi l’iter potrà ripartire. Si procederà con una modalità modalità mista. Nei circoli con più iscritti l’assemblea si svolgerà in via telematica. Cioè in videoconferenza. Mentre nelle realtà più piccole, dove è semplice rispettare le misure di distanziamento, gli appuntamenti avverranno in presenza. L’ultimo atto, quello provinciale, dovrà svolgersi in teleconferenza.

La mission: superare le correnti

Luca Fantini e Domenico Alfieri © AG IchnusaPapers

Dicevamo dell’impostazione unitaria. C’è un solo candidato alla segreteria, Luca Fantini, che raccoglierà il “testimone” da Domenico Alfieri, alla guida del Partito da gennaio 2018. E sarà presentata una sola lista a sostegno. C’è altresì un’ipotesi di organigramma sulla quale si sta ragionando.

L’area di Pompeo e Costanzo esprimerebbe il vicesegretario e il presidente del partito, quella di De Angelis il responsabile dell’organizzazione e il tesoriere.

Luca Fantini ha la “mission” di superare l’impostazione correntizia del partito, che però in realtà resiste. Fra le altre cose lo stesso Antonio Pompeo sin dall’inizio ha detto di considerare Luca Fantini espressione di Pensare Democratico.

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