Salta il vertice del Centrodestra: rottura sul candidato del Lazio

Si rompe il tavolo del centrodestra. L'incontro di mercoledì potrebbe slittare a dopo Natale. Colpa degli incastri tra Friuli e Lazio per designare il candidato alla Regione.

Amedeo La Mattina per

 

 

È saltato il «vertice del panettore» prima di Natale. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si vedranno dopo le feste.

Il leader leghista vorrebbe vedere il Cavaliere a quattr’occhi. Tra lui e Giorgia i rapporti sono precipitati da quando Fratelli d’ Italia ha escluso un asse privilegiato tra sovranisti con Salvini premier. Poi la concorrenza sull’elettorato di destra ha fatto il resto.

Renato Brunetta invita l’alleato del Carroccio a non litigare e pensare a vincere.

 

«Non mi interessa vincere e non poter governare – spiega il leader leghista – perchè non condividiamo un programma e abbiamo una maggioranza fatta di poltronari che un giorno stanno con il centrosinistra e l’ altro con il centrodestra: a cambiare casacca per larghe intese ci mettono un nanosecondo». Salvini non intende sedersi attorno a un tavolo con il rappresentante della quarta gamba.

 

A rappresentarla dovrebbero essere Raffaele Fitto o Maurizio Lupi.

Il primo è in piena guerra con Salvini che in Puglia gli ha sfilato due deputati che verranno candidati dalla Lega in un collegio pugliese. Fitto sarà costretto a sostenerli, farli votare.

Se invece a rappresentare la quarta gamba sarà Lupi, il problema si complica ulteriormente. «Quando gli abbiamo detto, mesi fa, di dare un segnale, di lasciare la maggioranza che sostiene Gentiloni – sottolineano gli uomini più vicini a Matteo – è rimasto a fare il capogruppo di Ap. Ora, a tre mesi della elezioni, si ricicla e vorrebbe candidarsi a Milano e essere eletto con i nostri voti».

Ecco l’ atmosfera che si respira nel centrodestra e il caso Lupi ha un risvolto particolare: non candidarlo a Milano avrebbe ripercussioni sugli equilibri in Lombardia che va al voto. E lì tutti i consiglieri uscenti di Ap hanno sempre sostenuto e vogliono continuare a sostenere Roberto Maroni. È lo stesso gruppo che si è sempre opposto all’ alleanza con il Pd e alla linea di Angelino Alfano.

 

Lupi sta lavorando con Raffaele Fitto, Gaetano Quagliariello, Enrico Costa e Enrico Zanetti alla quarta gamba dove c’ è pure Flavio Tosi, ex sindaco leghista di Verona.

«Ma come facciamo a chiedere il voto per lui e per qualche sua amica dopo quello che è successo?», si chiede l’ eurodeputato Lorenzo Fontana, vicesegretario del Carroccio e vice sindaco della città scaligera. «Il nostro elettorato non andrebbe a votarlo e questo avrebbe un effetto negativo su tutta la coalizione. E questo – aggiunge Fontana – vale anche per Zanetti. Come facciamo a votarlo quando è stato il viceministro dell’ Economia in un governo contro il quale ci siamo battuti proprio per le scelte economiche?».

 

Salvini aspetta di vedere se Lupi, Tosi e Zanetti avranno il coraggio di firmare pubblicamente un programma che ribalta le politiche dei governi Renzi e Gentiloni. È su questo punto che il leader leghista chiede chiarezza a Berlusconi.

Il Cavaliere spiega che Matteo alza la voce «perchè sa che la Lega non sarà il primo partito e non potrà chiedere di fare il premier». Anche la polemica sulla legge Molteni, che esclude il rito abbreviato per i gravi reati di sangue, Berlusconi la considera solo un posizionamento mediatico a chi è più puro e duro contro la criminalità.

 

Maurizio Gasparri usa una metafora merceologica: «Salvini dice agli elettori: votate per me che sono l’ olio extra vergine d’ oliva, mentre gli altri sono olio scadente». A proposito di Gasparri, sostiene di non essere in corsa nel Lazio e vede grande confusione.

«Ci stiamo muovendo come è successo per le comunali a Roma quando ci siamo divisi». Nel Lazio non c’ è un candidato comune, ma gli azzurri vorrebbero uno di loro.

Il gioco d’incastro che sta facendo litigare la coalizione è questo: in Lombardia si ricandida il leghista Maroni, in Sicilia Musumeci è stato indicato dalla Meloni, ora Friuli Venezia Giulia e Lazio dovrebbe andare a Forza Italia. E per il Friuli gli azzurri hanno messo sulla rampa di lancio Riccardo Riccardi. Ma Salvini non vuole sentire storie: vuole candidare il suo capogruppo Massimiliano Fedriga.