Scontro Fi – Lega: «Ottaviani ritirato per i vostri inciuci», «Con i nostri voti state con Fico»

Salta la tregua tra Forza Italia e Lega. Palombo (Lega) attacca gli azzurri: "Ottaviani non si candida per colpa dei vostri inciuci". Del Brocco (FI): "Con i nostro voti siete andati con Fico". L'on. Gerardi: "Vinto grazie agli elettori". Ciccone tenta di raffreddare gli animi e ricucire.

La tregua è saltata. Tra Forza Italia e Lega tornano le scintille.

Il no del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani alla proposta di candidarsi per la presidenza della Provincia (leggi qui Provinciali, Ottaviani alla fine confermò: «No grazie, non mi faccio impallinare») ha mandato all’aria la temporanea intesa nel Centrodestra, costruita dal coordinatore provinciale Adriano Piacentini. (leggi qui Il candidato del centrodestra unito sarà Nicola Ottaviani (ma dirà no) )

 

Il cerino di Palombo

A dare fuoco alle polveri è stato ora il coordinatore provinciale della Lega Carmelo Palombo.  «Avevamo dato tutta la nostra approvazione alla candidatura del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani per la corsa alla presidenza della Provincia, ma i noti dissapori tutti interni a Forza Italia ne hanno interrotto la corsa».

Insomma, per la Lega se Nicola Ottaviani ha deciso di rinunciare alla candidatura è solo colpa di Forza Italia. E della possibile conta interna al Partito nel caso il sindaco si candidasse.

«Con Ottaviani non solo ottimi rapporti ma una comunanza di vedute su alcuni temi importanti della vita quotidiana, quali acqua pubblica e tutela ambientale».

 

Gli inciuci di Forza Italia

Per il numero 1 della Lega in provincia di Frosinone «Siamo in attesa che in Forza Italia trovino una convergenza tra le diverse posizioni di chi è sempre pronto a fare inciuci con il PD e chi è per una linea chiara all’interno del centrodestra».

Carmelo Palombo conferma il piano B già raggiunto al tavolo con Piacentini: Forza Italia faccia una serie di nomi e si vedrà di individuare una convergenza.

Non si tratta di una concessione, bensì di una precisa strategia con la quale logorare gli azzurri ed indebolirli. (leggi qui Il sottile gioco di Francesca e Carmelo per fregare Forza Italia)

In attesa della decisione, Palombo ricorda i due punti intrattabili per raggiungere un’intesa: impegno del candidato ad attuare politiche con cui tornare all’acqua pubblica e no ai rifiuti di Roma alla SAF.

«Sui rifiuti romani mi sono già espresso più volte, diventano necessari per mantenere un carrozzone come la SAF appesantito da una serie di assunzioni clientelari, così come al Consorzio di Bonifica Valle del Liri, così come al Cosilam, così in tutti quegli enti dove l’inciucio PD e Forza Italia ha consentito il proliferarsi del clientelismo».

 

Gli inciuci della Lega

La risposta a Palombo arriva ad alzo zero. Se ne incarica il vice coordinatore provinciale di Forza Italia (area Ciacciarelli – Abbruzzese) Riccardo Del Brocco.

Sostiene che a fare gli inciuci è stata la Lega. Con tanto di certificazione. «Va rimessa al centro la verità: la Lega è stata la prima a tradire la coalizione e gli elettori andando al governo col Movimento 5 Stelle attraverso un inciucio nazionale. Questa è storia e non ha bisogno di spiegazioni».

Il vice coordinatore rinfaccia alla Lega di avere eletto due deputati in provincia di Frosinone soltanto grazie ai voti messi a disposizione correttamente da Forza Italia. «Si prendono voti nel centrodestra e si fa una coalizione di governo con una forza nella quale le posizioni di Fico la dicono lunga».

Ed a titolo di esempio ricorda a Palombo che grazie all’appoggio dato da Forza Italia in provincia di Frosinone oggi la Lega amministra il Paese insieme a gente come Roberto Fico.

 

Ho convocato il tavolo e dettato le regole

Ma è solo l’inizio. In serata tutto lo Stato Maggiore dell’ala Abbruzzese di Forza Italia si mobilita. E fa quadrato.

Verso l’ora di cena il presidente della commissione Cultura della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli scende in campo. Ed accusa Carmelo Palombo di avere la memoria corta. Molto corta. «Perché parla di inciuci inesistenti. Se ricorda c’ero anche io al tavolo provinciale del centrodestra».

Lancia una frecciata anche verso il fronte interno: contro il coordinatore provinciale Adriano Piacentini (Area Ottaviani). Perché gli ricorda «Quel tavolo è stato convocato, per esattezza, dal sottoscritto. Ed in quell’occasione Forza Italia ha ribadito che la scelta per la candidatura alla presidenza della Provincia dovesse ricadere solo sul nostro Partito, in virtù delle percentuali registrate alle scorse elezioni che l’hanno vista prima dei Partiti della coalizione in Ciociaria».

 

Inciuci a 5 Stelle, io non ci sto

L’ex coordinatore provinciale si scaglia a testa bassa contro la Lega. Ed accusa. «Gli inciuci sono stati fatti! Li ha commessi Noi con Salvini, candidandosi prima con il centrodestra, portando a casa un ottimo risultato, e poi facendo l’accordo di governo con un Partito di centrosinistra come il Movimento Cinque Stelle».

Per Pasquale Ciacciarelli «l’inciucio c’è ma è quello nazionale di governo che sta portando l’Italia nel baratro. Io a questo gioco al massacro non ci sto. Chi non vuole portare avanti la candidatura di un sindaco di centrodestra lo dica chiaramente e se ne assuma tutte le responsabilità. Il signor Palombo lo dica davanti a tutti, lo spieghi a chiare lettere agli elettori».

 

Ha vinto la Lega

Si sente chiamata in causa ed entra nella polemica la deputata Francesca Gerardi, eletta nelle file della Lega.

Risponde alle polemiche con una battuta al vetriolo: «La Lega ha eletto due deputati in provincia di Frosinone non certo per i voti di Forza Italia ma perché gli elettori hanno barrato il simbolo della Lega e non quello di Forza Italia».

Al vice coordinatore provinciale azzurro Riccardo Del Brocco manda a dire: «Continuasse ad organizzare festicciole e non a fare dichiarazioni di riunioni fatte in tavolo dove lui non c’era».

 

 

Ciccone for president

Con il ritiro di Nicola Ottaviani dallo scacchiere, la candidatura più accreditata al momento è quella di Tommaso Ciccone, sindaco di Pofi. (leggi qui Ciccone: «Se Ottaviani rinuncia, sono pronto a sfidare Pompeo»)

Veste i panni istituzionali e tenta di spegnere l’incendio. Ricorda che Forza Italia sta percorrendo una riflessione congiunta fra tutti i suoi esponenti, senza veti interni o preclusioni di sorta.

«Gli avversari non sono in Forza Italia nè all’interno del centrodestra. Oggi l’impegno di ognuno deve essere quello di dare un segnale di unità. Trovare le occasioni per contrapporsi è la cosa più facile, più impegnativo é ravvisare, in ogni momento, ciò che può unirci».

Non solo. Ciccone tenta anche di ricucire la lacerazione. E di evitare che la Lega possa avere dei pretesti per spaccare il fronte. «I temi che propongono gli alleati sono già stati condivisi e sono ancora condivisibili. Chi scrive è stato il primo sostenitore della difesa dell’acqua pubblica e della tutela del territorio. Sono queste le problematiche su cui possiamo lavorare tutti insieme, senza demagogia e nell’interesse della collettività».

Ciccone ricorda agli alleati che è Antonio Pompeo con il suo centrosinistra l’uomo contro il quale ci si deve contrapporre. Ne ricorda le posizioni in materia di acqua e rifiuti, le votazioni fatte in assemblea dei sindaci. E chiede alla Lega di stringersi intorno ad un progetto unitario.

«Su questo il centro-destra può intervenire a pieno titolo e attraverso i suoi eletti, soprattutto attraverso quelli della Lega, che oggi sono forza di governo e che possono essere il riferimento per una proposta provinciale da veicolare nelle sedi opportune. Su tutto questo e su altro ancora possiamo trovare unità e convergenza, perché gli avversari non sono fra noi ma altrove. Ma dobbiamo crederci!».