Salvate Isabelita: Buschini si accomoda nella commissione Sanità

La vendetta è un piatto che va consumato freddo, servito quando l’avversario si è già dimenticato, meglio se pensa che tu abbia già digerito l’affronto. Mauro Buschini ha aspettato con pazienza il momento buono per regolare i conti in sospeso. Ha strillato, protestato, sbattuto i pugni: ma non ha mai detto quale fosse il suo vero obiettivo. Per paura che glielo spostassero facendoglielo mancare. Adesso è arrivato l’orario stabilito: in Regione Lazio le Commissioni sono state azzerate (leggi qui il precedente), lo prevede lo Statuto. Perché in due anni e mezzo può accadere di tutto, possono cambiare gli equilibri ed i rapporti di forza, allora un ‘tagliando’ è utilissimo per mettere a punto la macchina, senza traumi e senza crisi proprio perché previsto nella Carta fondamentale della Regione Lazio. Buschini ha aspettato e piazzato la zampata. Si è infilato nella Commissione Sanità. L’accordo è fatto, deve solo essere votato mercoledì.

E’ la Commissione che ha un peso specifico immenso. Perché nel Lazio la Sanità è ancora commissariata e per questo non c’è un assessore. E allora tutto è nelle mani di Nicola Zingaretti. E della Commissione. Il Governatore vuole cambiare la geografia delle Asl romane e ridurle? Deve passare attraverso la Commissione e poi l’Aula. I manager devono riferire alla Commissione sul loro operato. I piani strategici della Sanità nelle singole Asl, nelle singole Province? Ci si siede davanti alla Commissione e si parla. E si rischia di essere bocciati o meglio rimandati: “Ritorni con un piano scritto in modo diverso”.

Eccola la vendetta di Mauro Buschini. In due anni e mezzo non ha avuto un manager che lo ascoltasse nemmeno se chiedeva di spostare un usciere, figuriamoci se provava a parlare di strategie sanitarie. Ora si infila nella Commissione. E la Sanità se la disegna insieme a Nicola Zingaretti ed alla Cabina di regia. Una pretesa rischiosa, quella di Buschini: se la Sanità non decolla nemmeno questa volta sarà lui ad andare a fondo, perché non avrà una Isabella Mastrobuono alla quale addossare la colpa.

E poi il conto personale con Isabelita. Lei lo ha sempre tenuto a distanza in questi due anni di governo della Sanità ciociara. Non si sono ai amati. Lui ha subìto i tagli e gli affronti sull’ospedale di casa sua, il San Benedetto di Alatri. Adesso si può stare certi che presenterà il conto. E da qui in poi, Isabelita rischierà di trovarsi di fronte Maurito.