«Gravi e persistenti violazioni di legge»: il prefetto revoca il presidente Salvati

Il prefetto sospende dalla carica Antonio Salvati. In attesa della definitiva rimozione dall'Unione dei Comuni. «Gravi e persistenti violazioni di legge» ed «un comportamento che lede la corretta gestione degli Enti Locali con un'ostinazione non più tollerabile». Lo scontro con il suo ex Comune. Lo ha espulso dall'Unione. Ma così ha perso i requisiti per fare il Presidente

«Gravi e persistenti violazioni di legge» ed «un comportamento che lede la corretta gestione degli Enti Locali con un’ostinazione non più tollerabile»: il presidente dell’Unione dei Comuni “Antica Terra di LavoroAntonio Salvati è stato sospeso dalla carica con un provvedimento firmato dal prefetto di Frosinone Ignazio Portelli.

È solo l’inizio. Il provvedimento è stato adottato in attesa della definizione di un altro procedimento: quello con il quale si sta provvedendo alla rimozione definitiva del presidente Salvati.

A notificare l’atto è stata una pattuglia dei carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone.

 

Fuori dall’Unione

Tutto nasce dallo scontro politico tra Antonio Salvati ed i suoi successori alla guida del Comune di San Giovanni Incarico.

Il sindaco Paolo Fallone aveva chiesto più volte di poter verificare tutta una serie di atti adottati dall’Unione dei Comuni: una realtà che vedeva insieme San Giovanni Incarico, Falvaterra, Pastena, Ceprano, Rocca d’Arce. Unendosi sono riusciti ad abbattere i costi dei servizi, come ad esempio la raccolta dei rifiuti e tutto ciò che può essere fatto insieme.

La risposta di Antonio Salvati è arrivata il 2 agosto 2017: ha espulso dall’Unione proprio il suo ex Comune. Lo ha fatto con la ‘delibera immediatamente esecutiva n°7‘, revocando tutti gli atti di accettazione ed associazione di San Giovanni Incarico all’Unione.

 

Senza i requisiti

A San Giovanni Incarico, Fallone ed i suoi si sono guardati in faccia. Ed hanno ringraziato. Perché: se il Comune non fa più parte dell’Unione “Antica Terra di Lavoro” automaticamente il presidente Antonio Salvati deve essere considerato decaduto.

Lo prevede lo Statuto: il presidente deve essere un rappresentante di uno dei Comuni aderenti.

Così, gli hanno subito inviato una raccomandata sollecitandolo a convocare l’assemblea al fine di prendere atto della sua decadenza. E procedere alla nomina del nuovo presidente.

Nulla da fare. La convocazione non c’è stata.

Il caso è stato segnalato al prefetto di Frosinone. Nei mesi scorsi Emilia Zarrilli ha scritto più volte, sollecitando Salvati a procedere.

 

Poche lettere e via con decreto

Invece il prefetto Ignazio Portelli, si è rivelato poco incline allo scambio epistolare. Ha deciso di mandare un’ultima lettera: facendola notificare dai carabinieri. È la sospensione di Antonio Salvati dalla carica per “persistenti e reiterate violazioni legge“.

In quelle tre pagine, Sua Eccellenza Portelli non arriva nemmeno al fatidico 2 agosto 2017, giorno della cacciata di San Giovanni Incarico dall’Unione. Ma si ferma alla data del precedente 12 giugno 2017: considera che già da quel giorno l’avvocato Antonio Salvati non è più il sindaco di San Giovanni Incarico, avendo raggiunto il limite dei due mandati consecutivi. E già per questo il Consiglio dell’Unione avrebbe dovuto procedere all’elezione di un nuovo presidente.

Lo avrebbe dovuto individuare tra i sindaci dei Comuni associati: a quel punto i soli rimasti e cioè Falvaterra e Rocca d’Arce. Anche per il prefetto è chiaro che «il dottor Salvati non possiede più i requisiti per la permanenza nella carica, essendo addirittura ex rappresentante di un Ente locale non più appartenente all’Unione»

 

Ostinazione non più tollerabile

Dagli atti presenti nel Palazzo di Governo risulta che il Comune di San Giovanni Incarico ha sollecitato quella convocazione ben 4 volte: il primo settembre, il 20 novembre, il 23 dicembre del 2017 ed il 22 giugno 2018.

Soprattutto per un motivo: il Comune di San Giovanni Incarico era stato messo fuori dal’Unione, ma la sede dell’Unione continuava a rimanere nel Municipio di San Giovanni, togliendo uffici al sindaco Fallone. Che ne aveva bisogno: per mesi ha ricevuto la gente e svolto le sue mansioni in quello che può essere considerato un garage, perché il suo ufficio era passato all’Unione. Una decisione presa ai tempi in cui Salvati era ancora sindaco e presidente.

A quelle 4 lettere se ne aggiungono altre 3: inviate dalla prefettura per sapere quando sarebbe stato eletto il nuovo presidente. Le tre lettere della prefettura «sono rimaste senza riscontro».

Così il prefetto Portelli ha preso atto «della indisponibilità da parte del presidente ancora in carica ad ottemperare all’obbligo di convocazione del consiglio dell’Unione per l’elezione del nuovo presidente».

Rimprovera ai sindaci dei due Comuni rimasti di «ignorare volutamente la problematica in essere; tale comportamento lede la corretta gestione degli Enti locali con un’ostinazione non più tollerabile».

 

Gravi e persistenti violazioni di legge

Il prefetto inoltre considera che l’avvocato Antonio Salvati, oltre a ricoprire l’incarico di presidente dell’Unione, ricopre anche l’incarico di Segretario comunale presso i due Enti associati e cioè Falvaterra e Rocca d’Arce. «Tale situazione, pur non costituendo un esplicito motivo ostativo, rappresenta il venir meno ad un preciso dovere etico a carico di un pubblico funzionario»

 

Ritiene che «nella fattispecie si siano verificate, a carico del Presidente inadempiente, le ipotesi di gravi e persistenti violazioni di legge. E che pertanto nei suoi confronti si rende necessario avviare la procedura di rimozione per il ripristino della legalità e del corretto funzionamento degli Enti locali coinvolti».

 

Spiega di avere firmato il decreto di sospensione in quanto ritiene ci siano «motivi di grave e urgente necessità, sino all’emanazione del decreto ministeriale di rimozione dalla carica»

 

La prossima lettera che Ignazio Portelli gli invierà ad Antonio Salvati sarà quella con cui comunicargli che lo ha definitivamente rimosso.

 

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