Il Tar congela il prefetto e scongela Salvati: può tornare presidente

Il Tar sospende il provvedimento con il quale il prefetto di Frosinone aveva congelato Antonio Salvati dalla presidenza dell'Unione dei Comuni. Fissata al 2019 l'udienza per entrare nel merito

Antonio Salvati risorge dalle carte bollate. E torna alla guida dell’Unione dei Comuni Antica Terra di Lavoro. I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno sospeso il provvedimento con il quale il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli lo aveva sospeso dalla carica ed aveva avviato l’iter per dichiarare la definitiva decadenza. (leggi qui «Gravi e persistenti violazioni di legge»: il prefetto revoca il presidente Salvati)

 

Una sospensione decisa per «Gravi e persistenti violazioni di legge» individuate dal prefetto. Ma che per il presidente dell’Unione erano frutto di un’errata interpretazione della norma e della documentazione messa a disposizione dell’Ufficio di Governo. Tanto che Salvati aveva diffidato il prefetto dandogli tre giorni di tempo per revocare il suo provvedimento (leggi qui Salvati sfida il prefetto: tre giorni per revocargli la sospensione)

Il caso è finito di fronte ai giudici del Tar. Ai quali l’avvocato Ivan Santopietro ha inoltrato il ricorso. Sostenendo che ci fossero state diverse violazioni compiute dalla prefettura nell’emettere la sospensione di Salvati dalla carica.

 

Il Tar ha esaminato l’istanza e ritenuto che esista un motivo per approfondirla. Sospetta che il provvedimento non sia stato abbastanza motivato. Per questo ha congelato il provvedimento di sospensione.

Proprio quella presidenza aveva portato il prefetto ad intervenire: Antonio Salvati non è più sindaco ma rifiuta di convocare l’assemblea per nominare il suo successore (secondo una versione). Secondo l’avvocato Ivan Santopietro lo statuto dice che per essere presidenti dell’Unione è necessario essere sindaco al momento dell’elezione e non anche dopo; sulla mancata convocazione, tiene che tutti gli atti previsti dalla legge siano stati compiuti.

 

Il Tar ha fissato al 2019 l’udienza nella quale entrare nel merito. Si deciderà lì se fosse fondato l’atto del prefetto Portelli. O se Salvati avesse tutte la ragioni di rimanere alla guida dell’Unione dei Comuni.

Alla quale, già da oggi, può tornare.

 

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