Il rosario ed il nulla in politica (di B. Cacciola)

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Dalla predicazione di San Francesco al rosario esibito da Salvini durante il comizio di Milano. Il paradosso di chi crede che brandire la croce sia promuovere il cristianesimo

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

Tuttora i luoghi Santi in Palestina, nel mondo cattolico, sono rimasti tali per la illuminazione di San Francesco che in pieno tredicesimo secolo volle parlare col Sultano. Costui rimase affascinato da quel frate. Non era venuto in armi e le cronache narrano che probabilmente il sultano fu convertito, anche se non pote’ sbandierarlo, dalla predicazione di Francesco.

Già da quel momento le crociate, eccetto la prima, avevano dimostrato che con le armi non si sarebbe risolto nulla. La quarta, addirittura, in modo barbaro, per dare compenso ai partecipanti si diresse nel secondo luogo cristiano al mondo, Costantinopoli, saccheggiandola.

È il paradosso di chi crede che tocca brandire la croce (o il rosario) per far vincere un’idea politica. Un vizio che la cristianità, non il cristianesimo (cioè l’aspetto squisitamente espansionistico) ha continuato a mantenere nel corso dei secoli contrapponendosi a una evangelizzazione che non fosse in armi, ma attraverso la parola di Gesù Cristo.

Una tendenza che come un fiume carsico, spesso rispunta nella Storia. Specie quando le ideologie classiche (comunismo, fascismo, nazionalismo) sembrano eclissarsi. Viene allora brandito il cristianesimo che diventa così ‘instrumentum regni‘. È cosi che la vera chiave della conversione, cioé l’incontro personale con Cristo, viene rimosso e ci si sente cristiani perché si parte per una qualsiasi moderna crociata.

Una vera tentazione che tutta la modernità, alla faccia del nuovo, si porta appresso. Ogni discussione diventa infatti guerra di religione. Il linguaggio è intriso di odio e ferocia come se si scordasse che la politica vive del relativo e non dell’assoluto.

Una tentazione gnostica che crede di eliminare il cosiddetto ‘male‘ individuandolo in ciò che è scomodo per le società borghesi occidentali e se qualcuno ricorda che la Chiesa è cattolica (cioé universale), fosse pure il Papa, diventa oggetto di strali e attacchi non qualificabili.

Tutto ciò perche’ la società degli uomini non riesce più a elaborare politicamente un pensiero nuovo dopo le ideologie. E cerca, in modo parassitario, di utilizzare il modello religioso per continuare a fingere di esistere.