Salvini, nulla di nuovo: solita piazza piena

Venti minuti di Matteo Salvini sul palco di Veroli. Piazza in delirio ma soliti temi. Dai migranti a Quota Cento. Conte parla di aumento dell'Iva? "Ce l'hanno tutti con noi"

Nulla di nuovo dal fronte di Veroli. Il vice premier Matteo Salvini dice sempre le stesse cose: “stop alle navi cariche di clandestini“, “basta con questa Europa“, “abbiamo fatto Quota Centro e la Legittima Difesa. Soprattutto, come sempre ha riempito la piazza. E fatto il pieno di consensi su Facebook: in un’ora 53mila visualizzazioni e oltre 650 condivisioni.

Gli ultimi sondaggi pubblicati prima che scattasse il divieto lo davano in calo nei gradimenti: dicono l’esatto contrario le piazze delle città che tocca e quelle virtuali sulla rete.

La stoccata a Zingaretti

Venti minuti sul palco, altrettanti per i selfie con chiunque glielo chiedesse: in sottofondo le note di Vasco Rossi che canta ‘Un mondo migliore‘ e la pioggia a frenare la marea umana.

Diverso lo scenario ma identico il copione. Matteo Salvini annuncia che dopo le Europee la sua campagna elettorale non finirà: la Lega si metterà al lavoro per «liberare anche la regione Lazio dalla sinistra, che la sta massacrando. Proveremo a riaprire gli ospedali che i compagni hanno chiuso, perché sulla salute non si scherza». Tutti applaudono, nessuno obietta che a chiudere gli ospedali fu il centrodestra di Renata Polverini, nella cui segreteria c’era quello stesso Claudio Durgon che oggi è sottosegretario al Lavoro.

Ribaltare l’Europa

Piove fitto, fa freddo e gli ombrelli sono aperti. Matteo Salvini conferma che l’obiettivo della Lega è «ribaltare l’Europa», e non importa se lo spread sale. Fa nulla se il premier Giuseppe Conte in quello stesso momento ammetteva che «Sarà molto difficile evitare l’aumento dell’Iva».

Il copione è noto. Niente numeri per confutare il fallimento. Meglio indicare un nemico e dire che la colpa è sua. «I giornalisti ce l’hanno con lo spread… Dicono che sale perché abbiamo dichiarato che vogliamo cambiare le regole dell’Europa. Sì, lo confermo. Se vinciamo andiamo lì per cambiare totalmente questa Europa che ci sta massacrando».

Intanto però Fca a Cassino è ferma, a giugno si lavora poco o nulla e lo spread dice che è meglio investire da qualche altra parte d’Europa perché qui in Italia il tasso è più alto: quanto più alto? Appunto quello indicato dallo spread.

Tutti contro la Lega

Il copione a questo punto prevede la scena della vittima. Puntuale arriva. Sono “tutti” contro la Lega, Matteo Salvini rivendica il fatto che la Lega sta «lavorando bene».

Sul palco, gli fanno da sfondo il candidato sindaco Marco Bussagli, il senatore Gianfranco Rufa, i deputati Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Matteo salvini tuona «Li abbiamo contro tutti: telegiornali, ovunque… Non riesci ad accendere una trasmissione tv che la colpa di tutto la colpa è di Salvini. Se piove, c’è siccità o sale lo spread è sempre colpa di Salvini. In Portogallo lo spread è salito del doppio, la colpa è comunque di Salvini».

La deduzione del leader della Lega è che «Se ci attaccano tutti vuol dire che stiamo lavorando bene: ieri ci hanno attaccato Berlusconi, Renzi e Di Maio».

Tagli pure allo stadio

Salvini ha ricordato che dal prossimo anno le spese per garantire l’ordine pubblico durante le partite saranno pagate dalle società di calcio.

«Stasera per Lazio-Atalanta stiamo impegnando 20mila tra poliziotti, carabinieri, vigili urbani per garantire l’ordine pubblico. Pensate che dall’anno prossimo queste forze dell’ordine non saranno più pagate dai cittadini».

Venti minuti. Poi via verso il prossimo comizio in questo tour elettorale permanente che dura da un anno. E che però i risultati li sta portando. Perché in piazza non c’erano gli addetti ai lavori e nemmeno le truppe cammellate: ma c’erano giovani e anziani, famiglie intere, amministratori e semplici curiosi.

Il copione è quello giusto. Ma resta da capire per cosa.