Salvini prepara la cannibalizzazione del centrodestra,i Cinque Stelle verso la conta

La Lega già proiettata al dopo Europee, mentre nei pentastellati Luigi Di Maio appare isolato. Beppe Grillo e Alessandro Di Battista “picconatori”, Roberto Fico “istituzionale”, Giuseppe Conte “autonomo”. Ma alla fine deciderà Davide Casaleggio.

La Lega ha deciso di aspettare le elezioni europee. Dopo prenderà in considerazione l’idea di mettere in discussione l’alleanza con i Cinque Stelle ed eventualmente di andare ad elezioni anticipate.

Matteo Salvini non è intenzionato a fare accordi con Silvio Berlusconi e neppure con Giorgia Meloni, perché è convinto di potersi prendere quasi tutto l’elettorato di centrodestra, considerando l’immobilismo di Forza Italia e le titubanze di Fratelli d’Italia.

Il Carroccio sta continuando dappertutto la campagna acquisti nei confronti degli alleati, perché il banco di prova saranno le europee ma pure le comunali. L’ordine del Capitano è chiaro e doppio: straripamento alle europee e avanzata nei Comuni.

Il problema vero riguarda il Movimento Cinque Stelle, dato in calo nei sondaggi. Ma soprattutto spaccato al proprio interno. Con il solo Luigi Di Maio rimasto leale alla linea dell’accordo con la Lega. Per il resto, le intenzioni sono diverse. Alessandro Di Battista ha il compito di arginare Salvini, Beppe Grillo effettua una svolta storica firmando con Matteo Renzi il manifesto di Burioni. Roberto Fico continua a rintuzzare la Lega ogni volta che può.

Ma è soprattutto il presidente del consiglio Giuseppe Conte ad aver assunto una posizione anomala. Su un punto irrinunciabile per Salvini, quello dell’immigrazione. Luigi Di Maio potrebbe trovarsi in minoranza tra qualche mese, ma il punto vero riguarda le prospettiva.

I Cinque Stelle saranno favorevoli e pronti ad elezioni anticipate oppure cercheranno gli spazi per un governo diverso? Magari con il Partito Democratico di Nicola Zingaretti?

Si tratta di un punto fondamentale, perché bisogna ricordare che i numeri dei gruppi parlamentari sono quelli delle elezioni del 4 marzo 2018. Quando i Cinque Stelle presero circa il doppio dei voti della Lega. Quindi bisognerà fare i conti con le intenzioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: sarà favorevole a sciogliere le Camere dopo un anno e dopo i ripetuti appelli all’unità e alla governabilità?

Dopo le europee ne sapremo di più, ma la partita vera è all’interno dei Cinque Stelle. Di Maio da una parte, Grillo e Di Battista dall’altra, Fico da un’altra ancora. Chi arbitra? Davide Casaleggio.