Secondo scivolone nel Lazio, D’Amato asfalta Salvini

Il Capitano della Lega fa confusione tra contagiati, indice di letalità e Rt. L’assessore alla sanità lo fulmina: “Non sa quello che dice, evidentemente è abituato a mestare nel torbido, omettendo di dire che il tasso di letalità nel Lazio è 18 volte inferiore a quello della Lombardia. Lasci stare la polemica e non strumentalizzi”

Secondo scivolone in due giorni per il Capitano della Lega Matteo Salvini. Sempre nel Lazio. Ma stavolta Alessio D’Amato, “terribile” assessore alla Sanità, lo ha asfaltato. Dicendo: “Salvini non sa quello che dice, evidentemente è abituato a mestare nel torbido, omettendo di dire che il tasso di letalità nel Lazio è 18 volte inferiore a quello della Lombardia. Lasci stare la polemica e non strumentalizzi”.

Cosa aveva detto Salvini? Intervistato a Radio Radio, aveva affermato: “Leggevo le aperture dei siti con gli ultimi dati dell’Istituto superiore della sanità. Se io fossi un De Luca qualunque, citerei il fatto che purtroppo ad oggi i dati di contagio nel Lazio hanno superato la Lombardia. Purtroppo non c’è nulla da festeggiare, qui c’è una battaglia da vincere insieme. Se ci mettiamo a fare Campania contro Veneto o Lazio contro Lombardia, non ne usciamo più…”.

Matteo Salvini © Imagoeconomica / Sara Minelli

 Ma cosa aveva letto Salvini? In realtà il Lazio il Lazio aveva fatto segnare 9 contagi contro i 157 nuovi positivi della Lombardia. E poi l’indice di letalità misura il rapporto tra i decessi da Covid e il numero dei contagiati in una determinata zona. Non c’è bisogno di fare i conti per sapere cosa è accaduto in Lombardia e cosa nel Lazio.

Altro discorso riguarda il cosiddetto Rt, cioè l’indice di trasmissibilità della pandemia da Coronavirus con riferimento alle misure adottate e alle situazioni registrate.

Questo indice  è sotto quota 1 in tutte le regioni d’Italia, tranne il Lazio che ha fatto segnare un 1,12 a causa dei focolai a Roma la scorsa settimana, sia quello della Garbatella che quello riferito al San Raffaele Pisana dove, con l’infermiera trovata positiva ieri, i casi sono arrivati a 113. È quanto emerge dal report settimanale di monitoraggio della fase 2 del ministero della Salute e Iss. L’indice Rt misura il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure decise per contenere la malattia, e nel Lazio ha così superato il livello di guardia (che è 1) e con 1,12 ha superato anche il dato registrato in Lombardia (0,82), la regione più duramente colpita da Covid-19.

L’Iss nel report invita quindi alla cautela poiché “l’epidemia non è conclusa e la situazione epidemiologica è estremamente fluida”. 

Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato

Alessio D’Amato ha spiegato il dato: “L’andamento della curva epidemica è sotto controllo. Nell’ultima settimana   la curva ha risentito dei focolai di Roma. Sarebbe stato grave l’inverso poiché significava la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai. Mi preme segnalare che dall’ultimo report del ministero della Salute emerge il miglioramento dei tempi per i tamponi che arrivano a 48 ore dalla data di inizio sintomi alla data della diagnosi”.

Poi ha aggiunto “Il Lazio si conferma avere il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale. Il numero dei casi per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti nell’ultima rilevazione settimanale del Ministero della Salute è pari al 100%. Un dato estremamente positivo se collegato anche al netto miglioramento del tempo medio tra data di inizio sintomi e la data della diagnosi (tampone) che scende a sole 48 ore, su una soglia di sufficienza delineata in 5 giorni”.

Ma Matteo Salvini non potrebbe chiedere un report sul Lazio ai suoi uomini sul territorio, a cominciare dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri, per evitare continue brutte figure?

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