Salvini, toglietemi tutto ma non il mio brand

Non vogliono nessuno, se non il loro brand. Almeno per adesso. La Lega non è un partito come tutti gli altri, non è interessata alla costituzione di gruppi consiliari nei Comuni.

Umberto Fusco, il coordinatore regionale con delega nelle province del Lazio, lo ha detto chiaramente. Tutti vogliono saltare sul Carroccio? Allora che restino a terra. La logica è: “Siamo noi che facciamo un favore a chi vuole candidarsi con il nostro simbolo, non viceversa”.

La lista nel centrosud si chiama Noi con Salvini, ma poco importa, lo schema è lo stesso.

Alle elezioni comunali di Cassino, Sora e Alatri la Lega vedrà quanto vale e quanto valgono quelli che si candideranno. Ma per il momento non c’è bisogno di nessuno. Lo ha capito bene Gabriele Picano, al quale era stato dato un ruolo poi azzerato. Lo ha capito bene Antonio Occhiuto che ad Anagni ha subito la stessa sorte. Lo hanno capito bene a Frosinone, l’assessore Carlo Gagliardi e i consiglieri comunali Carmine Tucci, Dino Grimaldi, Vincenzo Gentile, Luigi Benedetti. Per il momento aspettano. Per una serie di coincidenze il rallentamento va bene anche al sindaco Nicola Ottaviani, preoccupato di uno sconvolgimento degli equilibri.

Probabilmente gli aspiranti leghisti sbatteranno la porta se non arriveranno segnali di “attenzione” da parte di Noi con Salvini.

Umberto Fusco però non farà arrivare alcun segnale. La Lega va avanti da sola. Chi non vuole attendere, dovrà cercarsi un’altra casa politica.