Sanità, il Psi incalza Zingaretti: “Esca allo scoperto”

FEDERICO CIRILLO per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Sanità di Frosinone sempre al centro dell’attenzione dei dibattiti e sempre sotto l’accorta lente d’ingrandimento di tutte le varie parti politiche, amministrative, istituzionali, sindacali, associative etc. A prendere in mano la questione chiedendo con forza «chiarezza, tempi brevi e decisioni che tutelino i servizi sanitari e per gli interessi dei cittadini», concentrandosi soprattutto sull’annosa problematica della concessione del DEA di II livello all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, questa volta sono stati i rappresentanti del Partito Socialista Italiano, presenziati dal Coordinatore della Segreteria nazionale del partito Gian Franco Schietroma e riunitesi in conferenza stampa in Via F. Chiappini, nei locali della Sezione Psi “Dante Schietroma” del Comune Capoluogo. «Un modo ha commentato lo stesso Schietroma per chiedere con decisione a Zingaretti di fare al più presto chiarezza su questioni delicatissime che da anni, purtroppo, interessano la sanità della provincia».

La conferenza è iniziata con una prefazione dettagliata che ha messo a confronto «la situazione ha continuato lo stesso Schietroma della provincia di Latina rispetto a quella di Frosinone. Latina, con una popolazione comparabile con quella del capoluogo ciociaro, è sede di DEA di II livello, possiede 1698 posti letto (893 pubblici più 805 convenzionati), possiede il Polo Pontino Università “La Sapienza” con il corso di laurea in medicina e chirurgia e scuole di specializzazione.

Frosinone, invece, ha il DEA di I livello, possiede 1370 posti letto, non possiede poli universitari e i reparti specialistici sono sottodimensionati. Poiché riteniamo giustissimi i servizi e le strutture che sono a Latina, valutiamo, invece, inaccettabile il fatto che una situazione analoga non si sia concretizzata a Frosinone, essendo oltre che motivo di garanzia sanitaria, anche volano di sviluppo».

La conferenza si è quindi concentrata sul Decreto Ministeriale 70/2015 che, pubblicato il 4 giugno 2015, stabilisce i nuovi standard ospedalieri su tutto il territorio nazionale e «che ha aggiunto sempre Schietroma deve essere recepito dalle Regioni con provvedimento regionale entro tre mesi. Tale provvedimento regionale è l’occasione per la provincia di Frosinone per ottenere, finalmente, il Dea di II livello, con superamento del vecchio Decreto del Commissario ad Acta 368/2014 della Regione Lazio».

Infatti, sempre stando a quanto evidenziato dal Coordinatore Psi, anche per l’ospedale di Frosinone i requisiti potranno essere soddisfatti, per il passaggio al Dea di II livello: «i 600mila utenti richiesti si ottengono ha spiegato includendo nel bacino di utenza oltre la popolazione residente della provincia, che sono all’incirca 500mila, anche i presenti per altre motivazioni, come i flussi turistici, gli studenti, i lavoratori non anagraficamente residenti, in analogia con quanto è stato già fatto per la città di Roma, la cui popolazione è stata aumentata rispetto ai residenti anagrafici in occasione dei calcoli per la rete o spedaliera su Roma città. Inoltre, il Dea di II livello richiede 70mila accessi annui e il presidio di Frosinone è ad 80mila e, ancora, esso richiede la presenza di specialità particolari, anche senza posti letto dedicati e, presso l’ospedale di Frosinone, sono attualmente presenti: l’emodinamica, la medicina nucleare, la radioterapia oncologica ed altre in prospettiva di prima prossimità (chirurgia vascolare/neurochirurgia in espansione della Utn) e in prospettiva ulteriore (endoscopia digestiva, broncoscopia interventistica e radiologia interventistica). Quindi, già solo considerando le specialità esistenti si può profilare sul provvedimento regionale il riconoscimento di questo Dea».

«Riteniamo dunque ha chiuso con fermezza che sia arrivato il momento che il Presidente Zingaretti faccia chiarezza una volta per tutte e che ci dica quali sono i provvedimenti che vorrà prendere in merito a questa vicenda».

«Il nostro ha spiegato il Dottor Antonio De Santis presente alla conferenza non è solo un capriccio campanilistico contro Latina. Vorrei solo chiedere ai cittadini e a tutti quanti: siete soddisfatti della sanità erogata? Siamo convinti che sia di ottima qualità, sia per i servizi erogati che per la qualità? Noi chiediamo che si scoprano definitivamente le carte e che Zingaretti ci dia le risposte che chiediamo. Di Saf non si muore, né di Presidenza della provincia, né di Asi, ma si muore quando ci si ammala. Ci vogliono risposte rapide ed eque per tutti i cittadini della provincia e della Regione. Sulla sanità la politica balbetta ed è il momento che vi sia una scossa. Zingaretti esca allo scoperto e dia ordini per una svolta sotto l’aspetto dell’organizzazione e sulla qualità della sanità».

Conferenza che, nel finale, ha visto i toni leggermente alzarsi, quando lo stesso De Santis ha risposto al rappresentante della Camera Sindacale Uil, Lucidi, urlando di non aver visto «una partecipazione sindacale da parte dei confederati sulla questione sanità, ma soltanto un limitarsi ad una bassa trattativa senza scendere massicciamente nelle piazze su queste criticità eloquenti».