Sanità, Lazio tra 8 giorni fuori dal commissariamento

Foto: © Imagoeconomica, Paolo Lodebole

L'assessore regionale alla Sanità presenta in Commissione i numeri che porterà ai Ministeri: "Tra 8 giorni Lazio fuori dal Commissariamento" Un incubo lungo 11 anni. Presentato il manager Asl di Frosinone.

Ancora otto giorni e poi la Regione Lazio sarà fuori dal commissariamento della Sanità: un tunnel lungo undici anni, nel corso dei quali è stata fatta una radicale trasformazione, mettendo la briglia alle spese, variando l’offerta, coinvolgendo in modo diverso i privati, bloccando a lungo le assunzioni.

Ad annunciarlo nel pomeriggio è stato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nel corso della riunione della Commissione regionale presieduta dal consigliere Giuseppe Simeone (Forza Italia).

L’assessore ha elencato i numeri che il prossimo 30 luglio verranno portati dalla Regione al tavolo di verifica con i ministeri dell’Economia e Finanze e della Sanità.

In Commissione, D’Amato ha annunciato che di fronte a quelle cifre i ministeri dovranno dare il disco verde all’uscita dal commissariamento.

«Il consuntivo 2018, per la prima volta dopo 11 anni da luglio 2008, chiude in attivo: di 24,5 milioni» ha spiegato Alessio D’Amato.

Tagli fatti sulla pelle dei cittadini? I numeri rispondono anche a questo. C’è una serie di dati con cui misurare la qualità dei servizi forniti in Sanità: si chiamano Lea e sono i Livelli Essenziali di Asssistenza, indicano il tipo di prestazioni che devono esserci in relazione al numero degli abitanti, in quanto tempo devono essere garantiti quei servii.

Per quanto riguarda i Lea, la Regione Lazio «si presenta con 180 punti, quindi adempiente sui livelli essenziali di assistenza e con un saldo positivo sul consuntivo finale» ha annunciato l’assessore.

Al tavolo ci sarà la la verifica di quanto è stato prodotto rispetto al programma operativo 2016/18: ha concluso D’Amato «Circa l’80% delle 265 item e’ stato concluso entro il 31/12/18, il restante 17% e’ stato riprogrammato nel programma operativo 2019/2021». 

Il fondo di dotazione

Nel corso dell’audizione è stato chiesto conto all’Assessore Alessio D’Amato delle condizioni del Fondo di Dotazione. Gli è stato domandato se è vero che si trova in negativo per circa 850 milioni di euro «Quello del fondo di dotazione – ha risposto l’assessore – è un tema che non presenta alcuna alea di rischio, perchè già ampiamente coperto dal fondo rischi della Regione Lazio che ha una dotazione ampiamente capiente anche rispetto all’entità complessiva del fondo di dotazione“.

L’assessore ha spiegato che è in corso una verifica. Sta producendo i primi risultati: ad esempio la cancellazione di debiti iscritti nelle Asl, in alcuni casi risalenti a oltre dieci anni fa e che non erano stati cancellati. «Il problema vero che c’è stato su questo punto è stato trovare funzionari e dirigenti che si assumessero la responsabilità di togliere partite che non avevano piu’ sussistenza e invece è scattato il meccanismo di dire ‘perche’ devo farlo io se non lo ha fatto chi c’era prima di me?‘”.

Il direttore regionale della Sanità Renato Botti ha spiegato che sul fondo di dotazione è stato fatto un lavoro che ha portato alla pulizia del bilancio da 1 miliardo a 850 milioni. «È un lavoro complesso che risale al 1994/95, cioe’ alla costituzione dei primi stati patrimoniale delle aziende».

Potenziare cronicità e territorio

I conti sono stati imbrigiati, ilpiano di risanamento regge. Ma i margini per migliorare le prestazioni del servizio sanitario regionale sono ancora molto ampi e l’assessore Alessio D’Amato lo ha ricnosciut.

Ha spiegato quali saranno gli obiettivi. Innanzitutto l’assistenza territoriale, il potenziamento della rete territoriale e la cronicità, perchè «andiamo bene sul piano della prevenzione e sulla parte ‘acuti’, ma bisogna migliorare su cronicita’ e territorio. Ci aspetta un lavoro molto forte sulla parte dell’assistenza territoriale che ha a che fare con il governo delle liste d’attesa, la cronicita’, l’assistenza domiciliare».

Con il primo saldo positivo di bilancio dopo 11 anni non un euro della maggiorazione delle aliquote fiscali va al servizio sanitario regionale – ha evidenziato D’Amato– bensì «una parte dell’extragettito fiscale va alla copertura di mutui precedenti e una parte al servizio pubblico locale».

Nuovo commissariamento inverosimile

 Il rischio che il Lazio possa sporofondare di nuovo in un commissariamento della Sanità è stato definito “inverosimile” dall’assessore. Ha spiegato che la norma prevede «che per rientrare in un elemento di commissariamento devi avere uno sforamento importante del 5%, quindi significa passare nell’arco di pochi esercizi dagli attuali +24 milioni a -530 milioni. È una cosa non verosimile, a meno che non si facciano situazioni clamorose“.

Per quanto riguarda invece l’erogazione dei Lea, «l’assistenza dovrebbe stare molto al di sotto della soglia di 160 punti, oppure avere tutti e tre gli indicatori negativi previsti nel nuovo sistema di garanzie: Regione Lazio non e’ in questa situazione – ha detto D’AmatoBisogna proseguire un lavoro perche’ l’ambizione e’ arrivare a un tetto ancora piu’ rilevante di quello attuale».

I nuovi manager

L’ssessore ha presentato alla Commissione Sanità i nomi dei 5 nuovi manager che la Regione intende nominare nel Lazio. Tra loro c’è Stefano Lorusso destinato a Frosinone. (leggi qui Asl, trasmessi i nomi dei Dg alla Commissione sanità).

L’iter si concluderà giovedì con il parere della Commissione, non vincolante.