Sardellitti, Fardelli, Petrarcone e quelle “fatwe” a corrente alternata del Pd

Prima delle provinciali il segretario Domenico Alfieri aveva minacciato scomuniche a chi si fosse candidato in altre liste. Adesso però a Cassino nessuno interviene nonostante l’esito delle primarie. Perché?

Poco prima delle elezioni provinciali il segretario del Partito Democratico Domenico Alfieri lanciò una specie di “fatwa preventiva”: chi si fosse candidato al di fuori delle liste dei Dem sarebbe stato espulso senza preavviso e per giusta causa. (leggi qui Chi spacca il Pd è fuori dal Partito: Alfieri invia l’ultimatum).

Non pensava però alle comunali, dove pure negli anni passati i Democrat si sono lacerati “suicidandosi”. Pensava a Frosinone, perché Alessandra Sardellitti era intenzionata a concorrere per le Provinciali, anche se il candidato del circolo cittadino e del capogruppo comunale era Vincenzo Savo.

C’era il fondato timore che la Sardellitti potesse decidere di concorrere in una lista civica. Invece poi Alessandra Sardellitti ha scelto la strada più semplice: essere inserita nella lista del Pd, area Antonio Pompeo. E ha centrato il risultato, essendo eletta insieme a Vincenzo Savo del resto.

Nel frattempo, però, nel Comune più grande e più importante che andrà al voto, Cassino, sta succedendo esattamente quello che accade la volta scorsa. Cioè la sostanziale spaccatura del Pd e del centrosinistra. Resa ancora più grave politicamente perché le primarie sono state decise dal senatore e segretario regionale Bruno Astorre e organizzate e garantite politicamente da Mauro Buschini, prima capogruppo regionale del Partito e adesso presidente del consiglio della Pisana.

Dopo la vittoria di Enzo Salera e il voto di 2.600 persone, è successo che Giuseppe Golini Petrarcone si è candidato a sindaco. Ora, non serve certo la tessera del Partito per affermare che comunque un politico del calibro di Petrarcone si colloca naturalmente in un quadro di centrosinistra. Con lui, tra gli altri, Marino Fardelli, fino a poche settimane fa segretario cittadino del Pd. Ma in questo caso nessuno dice niente.

Non Astorre, non  Buschini, non Alfieri. Se analoga scelta l’avesse fatta Alessandra Sardellitti sarebbe stata scomunicata in tronco.