“Sassoli apre alla candidatura”: ma il presidente Ue nega

Le agenzie battono la notiza che David Sassoli ha revocato la sua indisponibilità a candidarsi sindaco di Roma. Ed ha avviato una riflessione. Ma l'illusione dura un'ora. Il presidente del Parlamento Ue, tramite il suo portavoce, nega tutto.

Non ha detto si. Ma almeno ha rimosso il no. David Sassoli sta prendendo in considerazione la possibilità di candidarsi a sindaco di Roma per il Partito Democratico. L’illusione dura lo spazio di un’ora.

Esattamente 61 minuti dopo la comparsa della notizia sulle agenzie, Roberto Ciullo il portavoce del presidente del Parlamento Europeo gela tutti. Dichiarando all’agenzia Dire.: “David conferma quanto dichiarato finora e cioé che considera suo dovere continuare ad esercitare la funzione di Presidente dell’Europarlamento in questo delicatissimo momento della vita dell’Italia e dell’Europa. La voce di una sua candidatura a Sindaco di Roma è destituita di ogni fondamento. Alimentare false illazioni è irrispettoso nei confronti delle istituzioni europee e dei cittadini romani

Le riflessioni politiche

IGNAZIO MARINO Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

L’impressione è che qualcosa sia saltato all’ultimo istante. Forse proprio a causa della prima fuga di notizie. Precise, circostanziate. Al punto da indicare le due perplessità che frenavano l’apertura di Sassoli, impedendogli di diventare discesa in campo. Che comunque restano politicamente un valido elemento di riflessione.

La prima: occorre la ragionevole garanzia che venga espresso un candidato unitario del Partito Democratico alle Primarie di coalizione.

Insomma che non si ripeta quanto avvenuto nel 2013. Quella volta il Pd presentò quattro nomi generando una conta fratricida: la vinse Ignazio Marino, alle sue spalle si piazzò proprio David Sassoli arrivando prima dell’attuale commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni e della deputata Patrizia Prestipino. La coalizione poi espresse altri due candidati: Gemma Azuni (Sel) e Mattia Di Tommaso (Psi).

Uno dei temi è che il Pd si presenti alle Primarie di febbraio con un solo candidato, dando finalmente l’immagine di un Partito unito e schierato in modo compatto su un solo nome.

Le fughe in avanti

Monica Cirinnà

Una riflessione che non sottovaluta l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal deputato Dem Claudio Mancini. Che aveva messo in evidenza le prime fughe in avanti nel Centrosinistra. Le aveva innescate la ricandidatura ferragostana di Virginia Raggi: fatta a sorpresa, senza il tempo di aprire un tavolo programmatico nel centrosinistra. (Leggi qui Primarie per costruire l’armata al super candidato).

Avevano manifestato il loro interesse per le primarie la senatrice Dem Monica Cirinnà ed il presidente del III Municipio Giovanni Caudo. Il timore è che in prospettiva si riproponga un quadro simile a quello di sette anni fa. (Leggi qui Per il Campidoglio rispunta la Cirinnà. E il centrodestra è in alto mare).

Il secondo ostacolo

La candidatura di David Sassoli avrebbe generato nel Nazareno la necessità di convincere della bontà dell‘Operazione Roma le forze politiche di Bruxelles e Strasburgo a cominciare dal Pse. Sono i Partiti che con 345 voti contribuirono alla sua elezione a presidente il 3 luglio del 2019. (Leggi qui Quel giorno che Antonetti insegnò a Sassoli come si mangia Ciociaro).

Il mandato europeo di Sassoli terminerà a dicembre 2021 ma è evidente che in caso di candidatura a sindaco di Roma il suo impegno tra le sedi del Parlamento Ue diminuirebbe già da un anno prima. E se fosse eletto sindaco si dovrebbe dimettere dall’incarico con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza.

Il Giubileo alle porte

Papa Francesco Foto © Stefano dal Pozzolo / Vatican Pool / Imagoeconomica

Dopo anni di poca attenzione, la Capitale d’Italia sta tornando al centro dell’attenzione del dibattito politico nazionale. Infatti, già nella prossima legge di Bilancio (che arriverà in Europa a metà’ ottobre) sono attesi fondi dedicati in vista degli eventi planetari che l’attendono da qui al prossimo decennio.

Un problema che non si pone, stante la dichiarazione del portavoce: secondo il quale non c’è proprio possibilità che Sassoli si candidi a sindaco di Roma.

Non va dimenticato che il prossimo sindaco di Roma aprirà le porte della Città Eterna ai milioni di pellegrini che la invaderanno in occasione del Giubileo del 2025. Una sfida che restituirà evidenza internazionale al primo cittadino che l’affronterà, come ha sottolineato recentemente il segretario Nicola Zingaretti.