Save Sardaro al compleanno si regala il campo largo

I 76 anni di Vittorio Save Sardaro, storico esponente della tradizione progressista. Che dice si al Campo Largo ma lancia un monito. Ed invita a non ripetere l'errore del 2014

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Settantasei anni portati con grandissima lucidità. E con un’idea molto chiara: ad Anagni le alleanze ed il campo largo vanno benissimo. Ma soltanto se si ha in testa un’idea molto chiara su quello che bisogna fare. Altrimenti il rischio, neanche troppo velato, è quello di proporre alleanze pensate soltanto per vincere le elezioni. Ma che possono poi tradursi, dopo le urne, in una oggettiva incapacità di governare. Un esperimento già vissuto ad Anagni con un nome ed un cognome, quello del sindaco Fausto Bassetta.

L’opinione è quella di Vittorio Save Sardaro, storico esponente della tradizione progressista della città dei papi. Che proprio oggi ha festeggiato i suoi 76 anni. L’occasione per fare il punto sui movimenti dell’area progressista.

Ipotesi campo largo

Vittorio Save Sardaro

Un’area progressista dove, da ormai diverse settimane, si sta parlando di questo benedetto Campo largo. Ovvero, di un’alleanza che vada da Sinistra italiana e Possibile fino al vice presidente della Alessandro Cardinali che fino a qualche mese fa stava con Fratelli d’Italia.

L’obiettivo, ovviamente, è quello di avere una compagine ampia per poter, compatibilmente con tutto il resto, avere buone chance di vittoria alle elezioni comunali che si terranno nella primavera del 2023. Una prospettiva su cui si sta molto lavorando in questi giorni, con riunioni a ripetizione che servono a limare differenze e punti di distanza e tenere tutto quanto insieme.

Anche se non manca chi chiede di operare scelte più nette; rompere con Cardinali e spingere per una coalizione più a sinistra; oppure, al contrario, accettare l’atteggiamento più moderato dei gruppi che fanno riferimento a Cardinali e quindi, automaticamente, tagliare realtà come Sinistra italiana e Possibile.

Parola di Vittorio

VITTORIO SAVE SARDARO

Su tutto questo Vittorio Save Sardaro è stato chiarissimo. “Il problema – ha detto – non è il Campo Largo, se vogliamo chiamarlo così. Il problema è quello che si vuole fare con questa alleanza, una volta che la si è creata. Io non sono mai stato tenero nei confronti dell’amministrazione Natalia – ha continuato Save Sardaro – anzi, credo che sia, in questo senso, una delle peggiori amministrazioni che hanno mai caratterizzato la nostra città, senza un’idea, senza una visione di quello che si voleva fare. Mi pare però che noi stiamo pensando più al contenitore che al contenuto”.

Creare un’alleanza larga soltanto per sommare più aree e più forze possibili, senza avere prima pensato a quello che vogliamo fare ad Anagni, a quale idea abbiamo per il nostro territorio, significa oggettivamente condannarci a ripetere gli errori che abbiamo già compiuto.

Il riferimento è alla precedente amministrazione comunale di Anagni. Era di centrosinistra ed a guidarla c’era un sindaco di assoluto spessore morale e di una indiscussa competenza tecnica: il colonnello dei carabinieri Fausto Bassetta. Ma la politica è altro: l’arte del possibile. Infatti quell’amministrazione implose e venne sostituita dall’attuale centrodestra.Nel 2014 abbiamo pensato di mettere insieme più sigle e più liste per poter vincere le elezioni. Un errore che abbiamo pagato a caro prezzo. Con una ingovernabilità che ha portato, pochi anni dopo, alla vittoria di questo centrodestra”.

Un errore che, ha concluso Save Sardaro “non dobbiamo più ripetere: va bene il campo largo. Ma è essenziale pensare soprattutto all’idea che noi dobbiamo avere del futuro di questa città”.

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