Scalia in controtendenza: “L’occupazione aumenterà”

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Il senatore Francesco Scalia stavolta si sbilancia. Su ogni domanda. Lo abbiamo intervistato.

Le forze sociali dicono: la bonifica della Valle del Sacco è quantomai urgente, perché senza non ci saranno investimenti nell’area nord. Si può accelerare davvero?

«Riportare la Valle del Sacco ad essere sito nazionale per le bonifiche è stato uno dei due principali impegni che presi in campagna elettorale (l’altro era l’accordo di programma) e l’oggetto della mia prima interrogazione, che anticipava i motivi di illegittimità del declassamento poi accolti dal Tar Lazio. Ora il Ministero sta procedendo alla riperimetrazione del sito, addirittura allargandolo, inserendo per quel che interessa la nostra provincia anche la discarica di via Le Lame. Essere sito di interesse nazionale è fondamentale per avere le risorse per le bonifiche e per poter usufruire di strumenti quali ad esempio quelli disciplinati dall’art. 252-bis del codice dell’ambiente: accordi di programma tra proprietari delle aree da bonificare, Regione e Ministeri ai fini dell’attuazione dei progetti integrati di messa in sicurezza o bonifica e di riconversione industriale e sviluppo economico. La bonifica può rappresentare essa stessa un’opportunità di crescita economica. Faccio un solo esempio: mettere a coltura piante fitodepurative nelle aree interdette alla coltivazione per l’agroalimentare, piante idonee ad essere utilizzate per produrre olio combustibile ed alimentare centrali che oggi bruciano con grande dispendio di risorse olio di palma (che importiamo dalla Malesia), potrebbe creare le condizioni per realizzare nel nostro territorio un’impor – tante bio-raffineria oltre a dare reddito ad agricoltori».

La disoccupazione continua ad aumentare. L’investimento della Fca può bastare?

«L’Ocse ci dice che la disoccupazione in Italia è tornata a scendere. Il Job’s act ha per il momento avuto soprattutto l’effetto disostituirecontratti atempo determinato o interinali in contratti stabili a tempo indeterminato (e per i giovani titolari di questi contratti non è poca cosa). Il rafforzarsi della crescita economica porterà ad un aumento dell’occupazione. In provincia, l’investi – mento della FCA su Cassino e quelli del chimico-farmaceutico e dell’aero-spaziale nel nord consentiranno anche di rafforzare le imprese dell’indotto con conseguente aumento degli occupati».

Con l’Italicum e con le riforme delle Province e del Senato non può determinarsi una crisi di rappresentanza del territorio?

«L’Italicum assicura cinque deputati eletti nella provincia. Il Senato diventerà la Camera delle Autonomie ed anche lì potremmo rivendicare, come provincia di Frosinone, una presenza. Quanto alla riforma Delrio, garantisce un maggiore protagonismo dei Sindaci e dei comuni ed un ruolo di coordinamento dell’Amministrazione provinciale, espressione degli stessi».

Opportunità importante per il rilancio degli alberghi Asi e Cosilam: possibile che ogni rinnovo degli enti intermedi deve trasformarsi in una resa dei conti? Per la verità non soltanto tra lei e De Angelis. Ma gli enti intermedi non dovrebbero avere un’altra funzione?

«La mia posizione è sempre la stessa. Si tratta di enti che hanno il compito di programmare e realizzare le infrastrutture a servizio delle industrie del territorio: un compito eminentemente politico, che spetta alle rappresentanze dei comuni consorziati. Fa bene, per esempio, il Sindaco di Cassino – per quanto riguarda il Cosilam – ad opporsi alle velleità ed ai giochi politici di chi dovrebbe invece istituzionalmente rappresentare gli interessi delle imprese del territorio».

Sanità. Secondo lei la situazione è peggiorata o migliorata?

«La situazione ereditata era tragica. La Regione e la direttrice della Asl hanno creato le condizioni per attuare un nuovo modello di sanità, più efficiente ed efficace, ed intanto hanno già prodotto rilevanti miglioramenti (la Casa della Salute di Pontecorvo è solo un esempio)».

Il salvataggio della Grecia ha mostrato la vera natura dell’Unione Europea? E come si fa ad archiviare la stagione dell’austerità se perfino i processi democratici devono cedere il passo?

«La vicenda di Tsipras dovrebbe mettere in guardia contro tutti i populismi, da Grillo a Salvini. Ha bruciato in sei mesi i risultati dei sacrifici durissimi fatti dai greci per poi portare il Paese ad una accordo enormemente più pesante di quello sottoscritto dal suo predecessore».

Le elezioni regionali dimostrano che la spinta propulsiva di Matteo Renzi è terminata?

«Tutte le elezioni di medio termine sono tendenzialmente negative per chi governa. Le ultime regionali, invece – in controtendenza- hanno confermato il gradimento che il Governo Renzi coglie nel Paese. Non dimentichiamo che sono state vinte dal centrosinistra e che il Pd si attesta nei sondaggi su livelli che solo due anni fa neanche sognavamo».

Davvero vuole celebrare il congresso del Pd? Pensa di vincere?

«I congressi si fanno per legittimare democraticamente la classe dirigente del partito, chiunque li vinca. Oggi il Pd provinciale non ha organi legittimati perché frutto di un accordo a tavolino all’esito di un congresso non celebrato e di un tesseramento annullato. Tutto ciò inquina e rende difficili anche i rapporti interni. L’Assemblea provinciale ha già deliberato di celebrare il congresso; lo abbiamo concordemente rinviato a dopo le amministrative. Lo si faccia al massimo nell’autunno prossimo. Io lo affronterò tentando fino all’ultimo di trovare le ragioni di convergenzacon chirappresenta l’altro pezzo importante del partito. Lavorerò perché si vada al congresso con una candidatura condivisa e con liste distinte che raccolgano la loro effettiva rappresentanza tra gli iscritti»