Scalia e le idi di gennaio

«Tocca al Partito farsi carico di recuperare politicamente uno che è stato sindaco, vicesindaco e segretario del Partito». Parole e musica di Francesco Scalia, senatore del Partito Democratico.

Il suo monito vale a futura memoria, perché se così non dovesse essere, una ulteriore sconfitta politica del Pd, questa volta a Frosinone, avrebbe nomi e cognomi precisi.


In realtà la strategia politica del senatore è chiara e tende a parlare a quell’area del Pd che proviene dalla Margherita-Partito Popolare. Con qualche eccezione di prestigio però, come gli ex diessini Maria Spilabotte e Nazzareno Pilozzi.


Fabrizio Cristofari, ex democristiano, è in corsa per la candidatura a sindaco di Frosinone e potrebbe vincere. A patto di un recupero convinto di un altro ex democristiano, l’ex sindaco Michele Marini. Una vittoria nel capoluogo farebbe da traino anche per le successive candidature politiche e regionali.

Lo schema è semplice: a Francesco Scalia la prima scelta (probabilmente una postazione blindata), poi ticket tra Nazzareno Pilozzi e Maria Spilabotte (in quota rosa). Per le regionali sostegno al presidente della Provincia Antonio Pompeo, con Domenico Alfieri in rampa di lancio per succedere al sindaco di Ferentino alla guida di Palazzo Jacobucci. Senza rinunciare però ad estendere l’intesa: intanto tenendo presente pure l’ala cassinate rappresentata dal consigliere regionale Marino Fardelli e dall’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Il primo candidato alla Regione (ma Pompeo?) e il secondo da tenere in considerazione per la guida di qualche importante ente intermedio.


Infine ci sono i rapporti con il segretario provinciale Simone Costanzo, alla guida di un’area che comprende pure Antonella Di Pucchio e Michele Marini.

Gli spazi andrebbero trovati rimescolando le carte, ma Scalia è nelle condizioni di poterlo fare.
 Francesco De Angelis e Mauro Buschini sono avvertiti.


L’operazione scatterà a gennaio, prima delle elezioni provinciali per rinnovare i consiglieri.

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