Scalia-Pallone vs De Angelis-Abbruzzese: doppia coppia tra vendette e bluff

Il nemico del mio nemico è mio amico. E’ su questo sillogismo bellico che si sono formate le coppie: Francesco Scalia e Alfredo Pallone da una parte, Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese dall’altra. Sono disposti a tutto pur di annientare gli altri: quindi, tutto è lecito. Perfino i tradimenti politici e gli agguati. Ognuno di loro ha problemi nel proprio campo e l’alleanza con il “nemico” serve soprattutto a questo.
A Francesco Scalia non è andata giù la “doppietta” di Francesco De Angelis all’Asi e al Cosilam. Con assist di Mario Abbruzzese. Alla Provincia sta preparando la rivincita: buttare fuori, a calci nel sedere, il gruppo di Forza Italia.

Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo, però, sono sulla lista nera del consigliere regionale di Cassino. Non sono stati neppure invitati alla cena di Abbruzzese al Pavone. “Se vogliono – ha detto Scalia a Pompeo – possono fare un altro gruppo”. In caso contrario si berrà la cicuta e si farà un accordo con Antonio Cinelli e Alessandro D’Ambrosio, del Pd. Sembra facile! Cinelli è un pasdaran di Simone Costanzo, il segretario provinciale del partito, quello che più di tutti “odia” Scalia.

Il senatore è accerchiato: Francesco De Angelis, Simone Costanzo, Mauro Buschini, Sara Battisti, Maria Spilabotte. Scalia non è preoccupato, ma non gli piace perdere e all’Asi e al Cosilam sta preparando il ribaltone. Con un pensiero rivolto pure alla Saf. Vuole dare un segnale a Cesare e Marino Fardelli, ma pure a Nino Gargano.

Alfredo Pallone è la sponda perfetta: vuole azzerare Mario Abbruzzese e vendicarsi di Forza Italia. Ha il problema di Massimiliano Mignanelli però, che, insieme ad Annalisa D’Aguanno, non accetta la leadership del coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra. Nel cassinate sono sicuri “che tra poche settimane nel Nuovo Centrodestra cambierà tutto a livello nazionale e ci saranno effetti pure in provincia. Pallone non è un problema, conterà chi ha i voti”.
Mario Abbruzzese in Forza Italia deve vedersela contro la “santa alleanza” composta da Antonello Iannarilli, Silvio Ferraguti, Gabriele Picano, Alessia Savo e tanti altri. Ma non si scompone: rapporto diretto con Antonio Tajani e per il resto “CHISSENEFREGA”. Proprio così, alla maniera del Duce. In privatissimo sembra che ripeta questo mantra: “Ho distrutto politicamente Franco Fiorito e Alfredo Pallone, posso spaventarmi di Nicola Ottaviani?”. In pubblico, però, Abbruzzese ripete un altro mantra, sperando di convincere gli interlocutori:” Se dovessi fare un passo indietro su un’eventuale candidatura alla Camera lo farei soltanto per Nicola Ottaviani perché è la persona con il maggiore tasso di intelligenza politica che sia presente sul territorio”. E’ esattamente questo il problema: troppo bravo, meglio neutralizzarlo.

Il sindaco di Frosinone? Rimane “mimetizzato”, è democristiano come Abbruzzese, sulla Saf e sull’Asi ha giocato una partita autonoma. Non si rassegna.

Francesco De Angelis sa che riprendersi il Partito in provincia non gli garantirà una candidatura alla Camera, ritiene di essere stato politicamente tradito da Maria Spilabotte. La realpolitik gli impone un accordo con Scalia, ma molti dei suoi non vogliono. C’è tempo. Intanto fa coppia con Mario Abbruzzese in alcuni enti.

Scalia-Pallone contro De Angelis-Abbruzzese. La “doppia coppia” è un punto importante nel poker. Nessuno però in Ciociaria, oggi può avere la scala reale. Nella maggior parte dei casi si bluffa.